Obscura Nocte [SOSPESA]

1. Capitolo

Amo questi momenti, attimi di libertà che mi fanno sentire me stessa.

Con il vento che soffia tra i miei capelli corvini, il rumore continuo degli zoccoli che calpestano la terra e le foglie cadute degli alberi.

In questi istanti riesco ad isolare ogni singolo rumore, da più flebile e impercettibile al più impetuoso.

Riesco a sentire il vento sfrecciare, come se stesse gareggiano contro di me, e questo mi spinge a voler fare di più, sempre di più.

Posso sentire il mio cuore battere all'unisono con zoccoli che calpestano il suolo e il sangue che scorre velocemente nelle vene, per via della fantastica adrenalina che viene scaturita da momenti di libertà assoluta come questi.

Peccato che siano solo brevi istanti sempre, costantemente, rovinati da mio padre che, grazie al nostro legame psichico, mi ordina di non oltrepassare il confine e di tornare a casa. Proprio ora.

Nyx, torna a casa. Lo sai bene che non puoi oltrepassare il confine della tenuta.

Disse la voce seccata di mio padre. E io come sempre obbedisco e torno verso il maniero, dove trovo il servo di mio padre che mi aspetta e, come di consuetudine, mi dice : «Signorina, sua padre l'aspetta nell'ufficio» e se ne va.

Dopo essere scesa dalla groppa di Sasha, il mio Purosangue inglese nero, vado nella mia stanza e mi faccio una doccia per togliere lo sporco accumulato in precedenza, per poi andare nello studio dell'Alpha, dove busso piano e lui mi concede il permesso di entrare.

Non mi da nemmeno il tempo di sedermi che inizia a parlare.

«Atena, ormai hai diciannove anni e dovresti aver capito le regole fondamentali del mio branco, che il tuo Alpha ti impone, che tuo padre ti impone», sinceramente, non mi aspettavo questo genere di discorso. So già a cosa andrà a parare.

«perciò, figlia, come futura Alpha femmina degli Obscura Nocte, devi iniziare a importi delle regole. Come potrai mai dettare delle leggi vigili e ferree se non le rispetti in principio tu?»
Da dietro la scrivania che era me lo ritrovo affianco, dove cerca con lo sguardo di farmi capire senza usare le cattive maniere.

Da bambina mia madre mi ha sempre ripetuto che lui era per prima cosa un Alpha e poi un padre e che come tale le sue scelte non devono essere influenzate dal ruolo secondario che ricopre, anche se importante.

Mio padre è molto, estremamente, autoritario, possessivo e protettivo nei miei confronti e in quelli di mia madre. Lo capisco, capisco le sue preoccupazioni e il suo ragionamento ma non posso vivere in una campana di vetro per sempre.

Devo sperimentare sulla mia pelle il mondo reale, e quello in cui vivo attualmente non lo è.

Ho letto moltissimi libri su ciò che mi aspetta lì fuori ma non saranno mai tanto reali da poter capire pienamente ciò che esiste e ciò che invece è mera fantasia.

Ho letto di amicizie, di amicizie 'vere' e amicizie 'false', ma non riuscirò mai a distinguere quelle vere, a cui interessi realmente come persona in tutte le proprie sfaccettature, da quelle 'false'.

Non capirò mai cosa vuol dire essere 'innamorata' nel vero senso della parola, perché non ho esperienza e perciò non posso valutare. Non so se riuscirò a distinguere l'amore passionale di cui ho letto migliaia di volte dal bene che si prova per una persona amica.

Tutto questa inesperienza da parte mia mi porta a pensare di non essere adatta al ruolo che ricoprirò a partire da domani. Ho paura di deludere mio padre e mia madre, che hanno passato diciannove anni della loro vita ad insegnarmi come comportarmi, a combattere, a guidare un esercito, a farmi da insegnati.