Atena pov's
Castello Peleş
Il giorno dopo (17:00)Sentivo ancora nelle vene, nel sangue che circola e che dona vita, la sua presenza, come impressa a fuoco.
La sua mano che con lentezza raggiungeva il mio fianco, e il palmo che premeva su di esso, trasmettendo calore e, in qualche assurdo modo, sicurezza e protezione.
Vorrei poter dire che la sua presenza, quella sera, non avesse turbato minimamente il mio animo.
Ma non è vero.
Lo ha fatto in modo spaventoso, per le miriadi di emozioni non volute che mi aveva trasmesso con un sol tocco.
Erano state così irruente e inaspettate ma la cosa che mi fece arrabbiare di più fu il suo modo di fare, così seducente e ipnotico, quasi irresistibile. Non potevo cadere in modo così semplice ai suoi piedi come sicuramente avevano fatto molte delle ragazze in quella sala.
Questa situazione si poteva dire irreale! Chi mai, prova tutto "questo" in una sola sera?!
Tutte queste emozioni, sensazioni.. mi avevano confusa non poco.
All'inizio della serata ero piuttosto spaesata e con mille pensieri per la testa che si contrapponevano tra loro.
Poi, ad un tratto, arriva lui e, per un qualche inspiegabile motivo, il mio spirito precedentemente agitato e turbato si quieta e la mia attenzione viene catturata dal bellissimo uomo imponente che trasudava autorità da ogni poro della pelle.
Il viso aveva lineamenti rudi e marcati, come se fosse stato scolpito nella pietra da Michelangelo in persona.
La barba che gli adornava la faccia lo rendeva sexy e gli dava un aria pericolosa.
I capelli biondo scuro gli ricadevano di poco sulle spalle, fasciate da un giacca elegante e nera, che metteva in mostra i muscoli potenti delle spalle larghe.Era... bellissimo. Di una eleganza magnifica e al contempo pericolosa.
«Atena? Posso entrare?» la voce dolce e carezzevole di mia madre giunse alle mie orecchie, così le diedi il consenso di aprire la porta della mia camera da letto.
Si sedette con la sua solita scioltezza sul mio letto a baldacchino e con le mani lisciò la seta delle lenzuola nere.
«Madre, cosa c'è?» le chiesi e la osservai mentre pensava alle parole adatte per esprimersi e dire ciò che doveva dire.
«Atena, sai cosa è successo alla festa.
Tuo padre è molto arrabbiato per quest atto increscioso ed è molto determinato a scoprire l'identità dei suoi artefici.
E come tu sai bene, lui è molto testardo, soprattutto quando è determinato a raggiungere uno scopo.» Ascoltai con sempre maggiore interesse il discorso di mia madre con la paura di dove esso si sarebbe andato a concludere.
«Okay...» la cercai di incitare a continuare ma la vidi esitare.
Ero molto sospettosa.
«L'Alpha del branco Luna Tenebris si è gentilmente offerto di ospitarci a Hunedoara, nel suo castello. E dovremmo trasferirci... proprio tra te giorni.» Disse velocemente l'ultima frase e temetti di non aver capito bene ciò che questo significava.Assimilai ben bene le parole e, dopo aver rielaborato e metabolizzato il significato...
«COSA?!» Gridai e, come se sotto di me non ci fosse un letto morbido ma giacessero carboni ardenti, saltai giù dal morbido materasso e mi misi a dare di matto.Era passato solo un giorno dall'incontro con tutto il branco, ancora dovevo uscire per la prima volta di casa (ufficialmente, almeno) e già mi costringevano a cambiare città chissà per quanto!
Ma siamo diventati pazzi?!?!Camminavo velocemente avanti e indietro per la grande stanza, sotto lo sguardo dispiaciuto di mia madre, che restava immobile sul letto.
Ad un certo punto, mi fermai.«Quando e per quanto?» le chiesi, fingendo calma e tranquillità.
Mi guardò dolcemente e con affetto mentre diceva : «Tra tre giorni. Fino a che non si sarà trovato il/i responsabile/i dell'accaduto. Mi dispiace, posso capire il tuo turbamento nello spostarsi da Sinaia, ma è più sicuro per tutti noi.
Ricorda la sicurezza del branco viene prima di tutto e se tra di esso c'è anche l'amata figlia del Capo, allora non c'è molto da fare per fargli cambiare idea.
E in questa determinata situazione, io sono favorevole alla scelta di tuo padre.»
Durante il discorso si era alzata dal letto e adesso mi accarezzava, con entrambe le mani, le braccia pallide e forti.
Sospirai e appoggiai lievemente il capo sulla spalla accogliente e sempre disponibile, di mia madre.
La mia dolce mamma.
STAI LEGGENDO
Obscura Nocte [SOSPESA]
WerewolfAtena Nyx Peleş, primogenita dell'Alpha Alexandru Peleş, deve prepararsi ad una nuova realtà. Da sempre rimasta dentro il castello della nobile famiglia Peleş, in Romania, non sa cosa aspettarsi realmente dal mondo al di fuori di quelle mura, La s...