Drake pov's
Tenuta PeleşStavo tornando da una passeggiata per il bosco circostante alla tenuta Peleş, quando vidi la mia Altea giocare con Nyx, per poi addormentarsi accoccolandosi sulla sua spalla.
Ero esterrefatto.
La mia bambina che giocava con Nyx.Per la prima volta dalla morte di sua madre, Altea correva e rideva spensieratamente.
Sentivo gli occhi umidi per la felicità.
Ed era stata proprio Nyx a fare l'impossibile.
È una persona speciale..
Lo so bene.Non riesco proprio a trovare le parole con cui descriverla, poiché queste, per quando superiori, non sarebbero abbastanza per lei.
Al solo pensare che vivremo sotto lo stesso tetto, a pochi passi di distanza, sento il cuore battere all'impazzata.
Scossi la testa, perché non avevo tempo per rivolgere i miei pensieri a una simile stupidaggine.
Sono incapace di amare e farlo è solo un atto di pura e semplice debolezza.
Io sono sempre stato costretto a essere forte, a non piangere mai, a essere sempre determinato e, nelle situazioni che lo richiedevamo, anche di ghiaccio, freddo e rude come le rocce.
Nessuno poteva sapere ciò che nascondo tanto gelosamente.
Nessuno poteva capire il senso di assoluta protezione che provavo verso i miei fratelli.
Nessuno poteva conoscere il mio passato, i miei scheletri e ciò che questi comportavano.
Nessuna femmina mi sarebbe mai potuta stare accanto e io non sentivo il bisogno di averne una accanto.
Il passato mi aveva cambiato notevolmente e nessuno sarebbe potuto essere in grado di sostenere un tale fardello, così pesante e restrittivo persino per me.
La mia intera esistenza è stata segnata per sempre il giorno, l'attimo in cui io vidi la distruzione e la morte giungere alle porte della mia casa.
Sangue.. dappertutto, sulle pareti, sulle lenzuola e..Ero tornato da poco nella mia stanza e continuavo a vedere la stessa scena.
Una costante tortura mentale.«Drake?» a risvegliarmi dai miei pensieri, ormai divenuti tenebrosi, fu il mio migliore amico, nonché Beta, Jared.
«Ehi, amico, che succede?» Mascherai efficacemente ciò che il mio viso rivelava, i miei pensieri e i miei stati d'animo.
Infondo, era il risultato di anni e anni di esperienza.
«Volevo informarti che tu, io, Alex e Altea partiremo, verso mezzanotte, con la famiglia dell'Alpha e il Beta dell'altro branco. In seguito stabiliremo una tabella di marcia su chi partirà in seguito.
Dovremo partire a gruppi anche per non insospettire le autorità umane.»
Disse con la solita voce carica di serietà che usava per parlare a me e a tutti gli altri, di affari.«Perfetto. Scendo tra un attimo.»
Gli risposi velocemente e aspettai che se ne andasse.A quel punto, mi sedetti e presi tra le mani la mia testa, in segno di estrema frustrazione.
Come avrei fatto a rimanere lucido e ragionevole, come in questo momento, se sarò costretto a vederla e a perdere la testa ogni volta che la incontro al castello? Anche per puro caso?
Lei non mi permette di pensare razionalmente e ciò mi fa dannatamente infuriare.
Nessuno, e ripeto, nessuno, mi dovrebbe fare questo effetto.
Tanto meno una femmina viziata e capricciosa.
Non sarebbe mai stata una buona Alpha femmina, o Luna.Ma... che vado a pensare?! Lei? Futura mia compagna e Luna?!
Dovrà sposare Alex anche se non è il suo compagno.
Okay. Basta.Sento un debole bussare e, senza aspettare una mia risposta, la piccola sagoma di Altea entra e si chiude la porta alle spalle.
Si incammina verso di me e, dopo essersi arrampicata sulle mie ginocchia, mi abbraccia in un modo così da dolce da riuscire a sciogliere la matassa crescente di pensieri.Mi accarezza teneramente i capelli e intanto mi dice: «Shhhhh, fratellone, ci sono io.
Ti voglio tanto, tanto, bene.»
E mentre mi abbraccia mi regala anche il sorriso più splendido del mondo.
La stringo forte e ci culliamo a vicenda, lasciando che il silenzio racconti più di mille parole.
Lasciando che mi conforti con tutto l'amore fraterno che prova verso di me.
Non sono il suo Alpha.
Sono solo suo fratello.La mia Altea è così ingenua e innocente verso certi aspetti ma per altri molto più matura rispetto ai bambini della sua età.
Dopo essermi rilassato, noto che la piccola dorme di nuovo ma adesso sopra la mia di spalla.
Decido che per ora ne ho abbastanza e vorrei staccare la spina per un po, così mi distendo sul letto morbido e imponente e imito la piccola Altea.
Mi addormento stringendo con protezione il piccolo corpicino e cado tra le braccia del buio più assoluto.Atena pov's
Catello Peleş
Stanze privateSono persa nei ricordi di anni fa, di quando un turbine nero di pensieri oscuri e negativi si abbatteva su di me con violenza e brutalità.
C'erano momenti in cui venivo trasportata in quel mondo tanto che mi scordavo chi ero, non sentivo più il corpo, ma solo la mia mente con i suoi pensieri.
Ero il buio più assoluto e completo.
Avevo forma eterea, senza sostanza e mi ritrovavo a vagare in un mondo perennemente oscuro, senza dimensioni né superfici piane su cui camminare.Solo buio.
Sempre e solo, inesorabilmente, buio.Questi sogni erano o ad occhi aperti di giorno, o di notte nei miei incubi tormentati.
La notte era sempre molto difficile provare a riaddormentarmi.
Anche perché solo i miei genitori e Andrea conoscono questa parte di me.
Iniziai così a prendere sonniferi, verso i 15 anni, per dormire tranquillamente ma, vedendo che non riuscivano a scacciare gli incubi, nascosi le compresse tutte le volte che in realtà dovevo assumerle per regalarmi un buon riposo.Da ormai due anni, quei sogni si facevano a mano a mano sempre più radi e, per mia fortuna, ritornarvano solo una volta o due al mese.
Ma certamente la questione non si poteva risolvere così..
No.In compenso mi ritrovo a fare molto, MOLTO, spesso dei pensieri che sento come se appartenessero ad un'altra entità.
Mi sento assalire da sentimenti negativi che non riconosco come miei.
Il sentimento più ricorrente è l'Odio, che mi logora dentro e, anche se per poco, mi fa sentire qualcuno che non sono.
Un giorno di tanti anni fa mi venne un incredibile voglia di scrivere, presi un diario con copertina in pelle nera, e mi liberai di tutti quegli orribili pensieri e sentimenti, poiché mi sentivo sporca e dovevo lavare via dalla mia mente quelle immagini.
Tutt'ora, dopo tanto tempo che appunto e approfondisco queste mie paranoie, non riesco appieno a spiegare ed esprimermi come vorrei.
Non esistono parole che riescano a raggiungere la piena completezza di ciò che vorrei dire, di ciò che vorrei far capire.
Anche solo per mettere un po di ordine in questa mia testa confusa e piena di parole e significati di cui non capisco la provenienza.Ogni giorno mi risveglio sentendo i sussurri della mia stessa voce che pronuncia parole incomprensibili mentre non sono cosciente.
Normalmente, quelle parole si disperdevano nell'aria e nel silenzio della mia camera, una volta svegliata.Ma, quel giorno le capì:
«Nocte vocat te, filia.
Dixerit descendant in meo sanguine.»La notte ti chiama, figlia mia.
Il mio sangue ti reclama come discendente.Furono queste stesse parole, dette dalla mia stessa bocca, a rendere le mie precedenti sicurezze un cumulo di macerie.
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Obscura Nocte [SOSPESA]
WerewolfAtena Nyx Peleş, primogenita dell'Alpha Alexandru Peleş, deve prepararsi ad una nuova realtà. Da sempre rimasta dentro il castello della nobile famiglia Peleş, in Romania, non sa cosa aspettarsi realmente dal mondo al di fuori di quelle mura, La s...