"il nuovo Avenger"

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Pov Bucky

Mentre parlavo di Elisabeth con Steve avevo un sorriso stampato sulla faccia,
sentivo che magari quella era la volta buona, il momento in cui finalmente qualcuno si innamorava di me.
Non mi ero mai sentito così con una persona,
non ho mai avuto questa sensazione prima, fino a qualche ora fa.
"Io la amo Steve".

Pov Elisabeth

Avevo appena finito di cambiarmi e scesi di sotto da Nat visto che mi aveva chiesto di fare una passeggiata, le volevo raccontare tutto quello che era successo.
Lei mi stava aspettando fuori allora mi diressi verso la porta d'uscita ma non appena mi avvicinai notai un ragazzino davanti la porta, sembrava ansioso, era un probabile liceale, l'ho notato dalla T-shirt che indossava, c'era scritto "Midtown school of science and technology", si girava in continuazione come se stesse cercando qualcuno.
Mi avvicinai a lui e lo vidi meglio, notai che aveva dei bellissimi capelli castani e mossi ed era molto ordinato, sembrava un tipo tranquillo.
"Hey, cerchi qualcuno?"
Si girò verso di me
"Ehm, si- sto cercando il s-signor Stark"
"Bene, potresti dirmi il tuo nome?"
"Certo, mi chiamo Peter Parker"
Sentì una voce in lontananza che scendeva per le scale
"Parker, sei arrivato"
"Salve signor Stark"
Sembrava che si conoscessero da un eternità ma sinceramente non lo avevo mai visto in vita mia.
"Bene, allora andrò da Nat, a dopo papà"
Esco dalla porta e raggiungo Natasha che era seduta su una panchina nel parco.
Mi avvicino a lei e iniziamo a camminare per il quartiere, le racconto ogni singola cosa che è successa tra me e Bucky qualche ora prima
"Sembrava di stare in una di quelle tipiche scene dei film romantici sotto la pioggia"
"È davvero fortunato ad averti, fossi stata in lui non ci avrei nemmeno pensato, mi sarei messa con te e basta."
Ridiamo insieme e passa il tempo, mi arrivò una chiamata da mio padre subito dopo
"Eli potreste tornare alla torre?"
"Che è successo?"
"Niente di particolare devo presentarvi una persona"
"Arriviamo"
Chiudo la chiamata e iniziamo a camminare verso la torre, probabilmente doveva presentarci quel Peter Parker e mi sembrava simpatico altrimenti non sarei tornata e mi sarei fatta altri 10 chilometri a piedi con Nat.
Non appena arrivammo davanti la torre vidi Bucky sorridente che ci guardava arrivare attraverso la porta di vetro,
entrammo e lui cominciò a camminare con noi, mi prese per mano e arrossì ma per fortuna nè lui nè Nat se ne accorsero.
Arrivammo nel salone dove c'era tutta la squadra che ci aspettava,
io e Bucky ci sedemmo sul divano, lui mi abbracciava e io avevo la testa poggiata sulla sua spalla,
ci comportavamo come se stessimo insieme da sempre,
in quel momento ero felice e non me ne rendevo conto.
"Ok Avengers, è arrivata l'ora di presentarvi il nuovo membro della squadra"
"Salve a tutti io sono Peter Parker e magari non conoscerete me ma il super eroe che sta girando da circa 6 mesi, Spiderman"
Avevo già sentito parlarne ma non lo avevo mai visto girare per la città, probabilmente era popolare solo tra gli adolescenti,
Steve sembrava molto affascinato dal suo discorso
"E dicci un po' Peter, come mai hai scelto di diventare un eroe? E per quale motivo ti chiami proprio Spiderman?"
Più che domanda quella di Steve mi sembrava un intervista del Daily Bugle
"In realtà non ho scelto di diventarlo, sono stato morso da un ragno che mi ha dato dei poteri come i super riflessi e posso anche arrampicarmi sui muri"
Penso di essere l'unica a credere alle sue parole
Clint si era già alzato per lasciare la stanza, ma ci ha ripensato e nella sua mente vagava la domanda "e se gli sparassi una freccia?" così fece e in un attimo si girò aprì l'arco, cacciò una freccia dallo zainetto, la caricò e sparò dritto contro la faccia di Peter, per fortuna non aveva detto una scemenza sennò si sarebbe già trovato senza vita steso sul pavimento,
Peter afferrò la freccia con due dita come se niente fosse,
ma come fa?
Fossi stata io, sarei già morta
"Clint ma sei impazzito?"
Natasha era già preoccupata per Peter
"Volevo vedere se diceva la verità, ma ora c'è solo un altra cosa da provare"
Peter aveva una faccia terrificata del tipo "perché ho scelto di essere un super eroe", credo che adesso l'altra cosa che voleva testare Clint era l'arrampicarsi sui muri,
ed era così
"Allora ragazzo, hai detto di avere un altra abilità"
"Si signore"
"Bene allora fa vedere"
"Clint non è che potresti essere un po' più gentile?"
Nemmeno il tempo di finire la frase che il ragazzo si ritrovò attaccato con mani e piedi al soffitto, rimanemmo tutti a bocca aperta, persino Tony.
Era davvero un ragno quel ragazzino, magari fa anche le ragnatele.
"Per me è ufficialmente un Avenger."
Gli sorrisi, dopo la mia frase si staccò dal soffitto e atterrò sul pavimento facendo una delle tipiche pose da super eroe,
sembrava una delle mosse di Natasha,
q

uel ragazzo aveva appena raggiunto il suo obbiettivo, si sentiva fiero di se.

La sera, papà, aveva necessità di fare una festa in onore di Peter.
Mi svelò una parte di torre che non avevo mai visto in tutta la mia vita,
c'era di tutto, persino una zona bar, era una stanza gigantesca.
È il Paradiso.
Io e Bucky ci sedemmo ad un tavolo mentre c'erano Cap, Sam e Rhody che giocavano a biliardo come dei bambini, Nat e Clint giocavano a carte mentre Tony stava cercando di far bere a Peter almeno un goccio di alcol ma lui ripeteva che era ancora troppo piccolo, avrà intorno ai 15 anni.

"Credo di non essermi mai sentito così felice in vita mia"
Non potevo credere alle sue parole, stava davvero dicendo quello che stava dicendo?
"Da quando ti ho incontrata, la mia vita ha ripreso a splendere come non ha mai fatto"
Quelle parole mi colpivano dritta al cuore, lo amo, dio se lo amo
"Ci credi se ti dico che questa è la mia prima relazione in 20 anni?"
"Allora sono fortunato"
Il mio cuore batteva a mille,
mi prese la faccia tra le mani e mi baciò, volevo che quel momento durasse per sempre.
Ma come ogni storia romantica deve esserci sempre un terzo incomodo,
arrivò Steve che ci interruppe, e da quel che sembrava era abbastanza ubriaco
"Steve, stai bene?"
"Mai stato meglio"
Non era molto credibile, si poteva notare dalla voce con cui lo disse.
Bucky non esitò a portarlo a riposare e io nel frattempo andai da Tony e Peter
"Papà puoi smettere di tormentarlo? Te lo avrà detto almeno una decina di volte che è troppo giovane per bere"
"A proposito, Peter ti presento mia figlia Elisabeth"
"M-molto piacere"
"Piacere mio"
Aveva una voce impaurita e non si sentiva completamente a suo agio in quel momento, decisi di portarlo a conoscere meglio gli altri Avengers, magari si sarebbe sentito meglio
"Partendo da destra possiamo vedere Natasha Romanoff alias Vedova Nera, era una spia russa finché non conobbe mio Padre"
"Lei è tua madre?"
"Cosa? No, lei è come una sorella per me, mia madre si chiama Pepper Potts"
È stato bello passare quei 5 minuti con Peter presentandogli il team.
Vidi Bucky tornare nella stanza e camminare verso me e Peter,
mi mise il braccio intorno alle spalle e strinse la mano a Peter
"Piacere di conoscerti Peter io sono Bucky Barnes"
"Peter ti presento il mio ragazzo"
Bucky si girò verso di me e mi guardò con una faccia sorridente
"È un piacere conoscerla signore"
"Sembri un ragazzo per bene, cel'hai la fidanzata?"
"Quando la smetterete di mettere a disagio questo povero ragazzo"
Si leggeva nei suoi occhi
"Ora si è fatto tardi, devo tornare a casa non vorrei far preoccupare mia zia May, grazie per la serata, ci vediamo"
"Ciao Peter, buonanotte"

Till death do us apart - Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora