Morgana Rèal Black ~ Il dannato dei Black

• capitolo otto • quattro mesi prima del fallimento •

Ottobre

Un mese dopo, Morgana e i suoi amici erano pronti a rischiare tutto per un'unica ragione: soddisfare Voldemort.

Morgana era la più avvantaggiata.
In quanto figlia di Sirius, scommetteva tutto sull'infrenabile curiosità di Harry per saperne di più. Ragion per cui, il suo punto forte era la famiglia.

I due passavano molto tempo insieme dopo il loro primo appuntamento.
Harry la desiderava come se fosse una mela d'oro ed era affascinato dai modi aggraziati e misteriosi della principessina.
Amava i simboli che le erano stati incisi sulla pelle, poiché dannato e Rèal: gli ricordavano la sua saetta, ben esposta come le sue braccia candide.
"Perché hai quei simboli?" le chiese un giorno mentre studiavano insieme poco distanti dalla capanna di Hagrid.
"Questi?"
La fanciulla indicò un serpente intrecciato su sè stesso, una spada e una rosa.
"Sono i segni condannati. Vennero incisi con una fiamma nera, che condannò tutti gli eredi, ovvero i dannati"
La sua voce seducente rilassava Harry e la sua storia lo rendeva ammaliato da quella forza con cui affrontava le pene dei maledetti.
"Bruciano?"
"Non sei un dannato solo perché possiedi una cicatrice sulla fronte, sciocco"
Il suo sorriso lo fece scoppiare dalle risate e si scordò persino la materia che stavano studiando.

I giorni passavano e i sentimenti di Harry erano più concreti.
Sperava tanto che Sirius potesse mai accettare un'ipotetica relazione, tanto sognata da lui e poco da lei.
Era tentato da scrivergli ma si ricordò subito dei problemi e delle regole del rospo della Umbrige.

Tutto rosa e fiori per il primo obiettivo, ma il secondo era più complesso: Hermione.

Louis era fermamente convinto che sarebbe riuscito a baciarla entro la fine del mese.
Hermione, invece, era convinto di riuscire ad evitare le sue labbra dalle proprie.

I giorni scorrevano e la pazienza alla resistenza di Hermione, svaniva sempre di più.
-Non poteva prenderla lei a quella signorina so-tutto-io?- pensava ogni mattina quando pianificava qualcosa.

Il giorno prediletto, il quindici d'ottobre, Louis portò con sè piuma e qualche pergamena e corse in biblioteca.
Usò l'inganno: scrisse poche righe, come al solito, fingendosi Harry.

《Ho trovato un libro sui Rèal. Vieni in biblioteca.

-Harry》

Hermione arrivò prima del previsto.
Louis la guardò con un sorrisetto soddisfatto, mentre lei era infuriata.
"C'era scritto un libro sui Rèal, no uno di loro!" sussurrò lei sedendosi
"Dai, principessa, non fare sempre la scontrosa. Cosa deve fare un giovane per averti?"
La guardò con uno sguardo ipocritamente ferito.
"Non seccarmi per uscire con lui!"
"Io non ti sto seccando! Volevo sapere cosa volete tu e i tuoi amici dalla mia famiglia!"
Quelle parole gli sfuggirono dalle labbra, dal nervosismo forse, ed Hermione divenne rossa più che mai.
"Harry e Ron niente. Io ho scoperto qualcosa, invece."
"Cosa?"
Louis parve preoccupato dell'affermazione della ragazza: in realtà, era sicuro che Hermione sapesse cose che al regno erano ben note.

"Ferdinando non è morto"
"Ferdinando è morto, signorina Granger"
"Beh, no"
Louis era sicuro che il dannato alpha del 1864 fosse più che morto: qualcosa, però, lo convinceva a fidarsi della Grifondoro.
"Spiega"
"È morto sì, ma non ha lasciato questo mondo. Si è fatto trasformare da un vampiro inglese o americano."
"Non ha senso. Il caro Ferdinando odiava i vampiri, c'era scritto persino del testamento"
"Era un messaggio in codice, stupido!"
Luois non sentì nemmeno l'insulto. Era troppo occupato a collegare ipotesi e realtà.
Era come diceva Hermione: se non fosse in vita, da vampiro o meno, la stirpe si sarebbe conclusa nell'1864.
Ed ecco spiegata la lettera di Regulus: dopo la guerra naturale, gli spiriti maledirono il dannato alpha del tempo, un Rèal. Con la morte di Ferdinando, il maleficio doveva spezzarsi, ma la sua trasformazione portò l'effetto contrario: l'ultima donzella beta Reàl era costretta a creare una nuova discendenza di dannati alpha. Ma le streghe antiche, legate agli spiriti, non amavano le cose semplici: Morgana era destinata, in qualche modo, ad essere legata ad un erede Peverell e a far nascere il cosiddetto <ponte coi morti>.