[Chi ha già letto le mie storie coglierà di certo dei piccoli - grandi - riferimenti ai quali non potevo proprio resistere. Buona lettura! - Prima pubblicazione: 15/03/2022]
Era un fresco pomeriggio di ottobre, nel pacifico Regno di Zara.
Il Principe Harry procedeva in simultanea al suo destriero, timbrando impronte sul terriccio mediante gli alti stivali di cuoio che indossava. Il lembo della tunica si sollevò insieme al vento, arrotolandosi sopra il ginocchio. Era pesante, ma lo teneva al caldo. I ricami, capillari e intricati, effigiavano leoni dalla criniera lauta e pomposa, che si alternavano alle gemme di rubino sparse in ogni dove, e che sfregavano contro la fibbia d'oro della cintura agganciata in vita.
Il sole dominava il cielo, la terra e l'acqua: poteva vederlo riflesso sulla scorza blu del ruscello che scorreva qualche passo più in là; ma era tiepido, e la sua pelle d'alabastro ne avvertiva a stento la presenza.
«Siete silenzioso quest'oggi» constatò Sir Niall Horan, l'amico più caro che avesse.
«Oggi, e tutti gli altri giorni» rettificò, scagliando lo sguardo malinconico contro l'orizzonte.
«Sarete presto incoronato, mio Signore» rievocò l'altro. «Diverrete Re! Questo non vi rallegra in alcun modo?»
Il Principe rilasciò un eloquente sospiro. Due settimane addietro, sua altezza reale Desmond Styles, era deceduto a causa di un inatteso arresto cardiaco che non aveva dimostrato clemenza, non nei confronti di quest'ultimo, e nemmeno delle persone che lo avevano amato.
Era ancora faticoso menzionarlo, e dover esprimersi facendo riferimento al passato. Si era spento durante la notte, mentre dormiva al fianco della moglie. Aveva augurato un sonno sereno a Harry e alla adorata primogenita, Gemma, con l'auspicio di rincontrarli l'indomani, come di consuetudine. Ma non era successo.
Desmond era stato un Sovrano buono e comprensivo. Certo, a imbrattarne la reputazione sopravveniva quel vizio dell'alcol che si era trainato dietro per anni, ma questo non aveva inciso in maniera particolare sull'eccellente operato da lui erogato. E poi seguiva la questione della fedeltà, ovviamente. No, non era mai stato un uomo devoto e leale alla moglie, però era stato un ottimo padre e un abile Re, e di questo la sua prole era riconoscente, almeno tanto quanto attestavano di esserlo gli abitanti di Zara, sebbene fossero stati proprio questi a divulgare il pettegolezzo che vedeva protagonista sua maestà Anne Twist, la Regina, in qualità di assassina. Era credenza popolare che fosse stata talmente stufa di bugie e tradimenti, da sgravarsi una volta per tutte della causa del proprio disonore sopprimendo il marito a mani nude. Ma quelle, naturalmente, erano solo calunnie.
Spettava a Harry adesso, unico erede maschio della stirpe, assumersi l'incarico supremo.
«Da quando ho perduto il mio adorato padre, nulla riesce più a rallegrarmi» rispose con tono addolorato. «La sua mancanza opprime il mio cuore, come il mare che incombe sulla terra».
«Sapete cosa potrebbe agevolarvi?» chiese Sir Niall, spostando i capelli biondi dalla fronte.
«Cosa?»
«Nuove compagnie» propose l'amico. «Dovreste distrarvi... vi servirebbe un giullare di corte».
«Nutro forti dubbi sulla reale utilità di un giullare. Non trovo divertente nessuna delle loro novelle, e nemmeno una volta i numeri da loro offerti hanno sortito in me qualche tipo di reazione. La comicità è una professione sopravvalutata, a mio giudizio».
«Vi sarebbe d'intralcio cimentarvi in un tentativo?»
«Suppongo di no» desistette, fissando il pugno alla corda legata intorno al nerboruto collo di Arthur, il cavallo.
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Kingdom of Zara [Larry Stylinson]
FanfictionAnno 963 d.C. In seguito alla dipartita di Re Desmond spetterà a Harry, unico erede maschio della stirpe, assumersi l'incarico di Sovrano del regno. Il castello è in festa, i sudditi acclamano l'incoronazione, e il giovane principe non ambisce a nie...