3, Puoi insegnarmelo?

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C'era silenzio da minuti interi, un vuoto infestato unicamente dal fragore cristallino dell'acqua che veniva rimescolata.

I petali di rosa sparpagliati nella pozza calda diventavano sempre più scuri e grinzosi. I capelli castani del principe erano appiccicati al collo, e in parte anche alle spalle.

«Cosa avete causato allo zigomo?» domandò Sir Liam, affrettandosi ad accarezzarlo sul graffio incrostato che comprometteva quella zona del viso.

«Nulla» insabbiò, virando lo sguardo quando l'altro tentò di stabilire un contatto.

«Qualcuno vi ha ferito?»

«Sto bene» rimarcò. «Per favore, finisci di lavare la schiena. Louis sta per arrivare».

Il ragazzo assunse un'ambigua espressione che il Principe non seppe decifrare; dopodiché ricominciò a strofinare la spugna morbida sulla schiena, dall'altro verso il basso, e viceversa.

Naturalmente Harry non poteva confessare la ragione che si celava dietro quello sfregio, considerando, specialmente, la stretta parentela che legava Sir Liam a Lady Eleanor, nonché sua futura moglie.

Eppure avrebbe voluto farlo. Era Gemma la persona con la quale condivideva ogni emozione, piacevole o sgradevole che fosse, ma non poteva permettersi una tale avventura, in quella occasione.

Non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto nel castello, a sua madre, a sua sorella, ai suoi amici, alla promessa sposa, a tutti i cavalieri, alle dame, e infine a se stesso, se qualcuno avesse divulgato la notizia riguardante il rapporto sessuale avutosi con Louis Tomlinson.

Sir Liam però – insieme a Sir Niall – era suo confidente formale, e non soltanto perché aveva scelto volutamente di ricoprire quel ruolo: aveva prestato giuramento, due anni addietro, di essergli fedele e devoto in qualsiasi occasione.

Che fosse stato un giuramento onesto oppure no, probabilmente, Harry lo avrebbe scoperto molto presto.

«Sir Liam... tu hai avuto rapporti con altri uomini, dico bene?»

«Dite benissimo» confermò prontamente l'altro, senza lasciarsi avvincere dalla timidezza. «Ma questa è una verità di cui dovreste essere già al corrente, oramai».

«Lo sono, solo... volevo... ecco...»

«Cosa?»

Prima di tornare a interagire, Harry si schiarì la voce e racimolò una robusta razione di audacia. A tranquillizzarlo era solo l'idea di trovarsi immerso in un cumulo bollente di acqua, così che quel tepore si confondesse alla vergogna ingabbiata dentro le guance tonde.

«Se non ti mette a disagio, potresti condividere con me alcune nozioni?»

«A quali nozioni vi riferite?» chiese il ragazzo, cessando di sfregare la spugna per piazzare i gomiti sul bordo della vasca.

«Vorrei sapere...» mormorò, fermandosi a deglutire saliva. «Come... come si fa a compiacere un uomo?»

«Compiacere in quale modo?» investigò l'altro.

«Sessualmente» rivelò con un bisbiglio quasi inudibile.

Sir Liam incartocciò lo sguardo, strizzò la punta della lingua con le due arcate dentali e rimase a studiarlo per troppo a lungo. «Perché volete saperlo?»

«Perché non so farlo, e necessito di istruzioni al riguardo».

«Sì, questo è chiaro, ma... perché avete bisogno di istruzioni? A quale scopo?»

Il Principe, inibito e impacciato com'era, scelse di non intervenire oltre. L'amico mostrò tutti i denti, scaricò una risata cortissima e sbarrò le palpebre.

Kingdom of Zara [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora