𓂃 ֶָ֢ chapter two 𓂃 ֶָ֢

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-estate dei primi anni 2000, Tokyo, Haneda Airport-

ed ecco che finalmente dopo tre lunghissime ore di viaggio, Sero e sua madre scesero dall'aereo.

Il viaggio tutto sommato non era stato male, beh insomma per quel poco che era rimasto sveglio certo, perché per il resto aveva dormito e basta. Sua madre aveva detto che non c'erano state turbolenze o cose del genere, meglio così.

Appena fuori dall'aeroporto li aspettava il padre di Sero, il quale corse subito ad abbracciarli. Gli erano mancati molto, infondo non li vedeva da qualche mese, e ora erano di nuovo tutti al completo.

Erano sempre stati loro tre, e Sero, essendo figlio unico, è sempre stato riempito d'amore e affetto, diciamo che era un po' il "principino della casa" , e a lui ovviamente tutto ciò non dispiaceva affatto.

Aveva un bel rapporto con i suoi genitori, specialmente con sua madre. Le diceva di tutto, si confidava con lei quando qualcosa andava male… qualche anno prima aveva anche fatto coming out dicendole di essere bisessuale, e quest'ultima l'aveva ovviamente accettato.

I suoi erano molto aperti di mente, non poteva chiedere di meglio. Era praticamente libero di essere se stesso e di esprimersi come voleva. Ad esempio lui era solito mettere l'eyeliner o la matita all'interno dell'occhio, e qualche volta indossava pure delle gonne, e ovviamente non doveva aver paura della loro reazione, perché loro lo avrebbero supportato in ogni caso.

C'era solo una cosa nella quale erano in disaccordo, l'unico motivo per cui avevano seriamente litigato: Sero fumava.

L'aveva scoperto sua madre mentre cercava qualcosa nel suo zaino, ai tempi lui andava in prima superiore. La madre non gliel'aveva detto subito, aveva solo preso il pacchetto e lo aveva posato sul tavolo della cucina, aspettando che Sero tornasse a casa. Quest'ultimo tornò circa due ore dopo, e vedendo il SUO (sua madre fumava, ma non le sue stesse sigarette) pacchetto di sigarette sul tavolo capì di essere fottuto.

Non sto nemmeno a spiegare il casino che successe, potete immaginarlo da soli, dico solo che il litigio finì con un Sero incazzato nero perché la madre aveva frugato nel suo zaino senza permesso, e quest'ultima ancora più incazzata di lui. Il padre lo scoprì il giorno dopo, e non mancò la ramanzina anche da parte sua ovviamente.

Stettero così tre giorni, tre giorni senza nemmeno rivolgersi la parola.

Alla fine però non resistettero più e così chiarirono. Nonostante siano passati anni, i genitori continuano a sperare che Sero prima o poi smetta, ma essendo ormai maggiorenne e andando all'università non potevano dirgli più niente.

Ma tornando a noi, il padre aveva chiamato un taxi che li stava già aspettando. Misero le poche valigie che avevano nel cofano e presero posto nei sedili posteriori.

Arrivarono a casa per le sei del pomeriggio e, dopo aver aiutato i genitori a sistemare le cose, Sero decise di uscire per esplorare un po' la città.

Il padre si era offerto di accompagnarlo, anche perché Tokyo era gigantesca e si sarebbe perso quasi sicuramente. Ma il più piccolo lo rassicurò dicendo che non si sarebbe allontanato e che se fosse successo qualcosa lo avrebbe chiamato

"Insomma, i telefoni esisteranno per un motivo no?" disse

e quindi lo lasciarono andare.

Cominciò a camminare e ad "esplorare" quella maestosa città in cui si trovava.

Tokyo era bellissima, specialmente di sera, illuminata da moltissime luci provenienti da negozi e bar differenti. Noto che là poteva trovare di tutto, dai pub ai ristoranti di lusso, dai negozi di giocattoli ai negozi di alimentari, dai cinema alle discoteche.

ѕουℓмατєѕ -a seroroki fanfic <3  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora