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mi alzai dal letto quella mattina di primavera, mi strofinai gli occhi e andai in bagno. mi ero trasferita in georgia da ormai 5 mesi, ma non avevo fatto molte amicizie. entrò mio fratello in bagno (si abbiamo il bagno che collega le nostre stanze) "oh ciao y/n" mi salutò, io e mio fratello avevamo un bellissimo rapporto. "buongiorno gabri", mio fratello Grabriele era un puttaniere, il mio contrario, aveva 17 anni e amava prendersi gioco delle ragazze, uno stronzo. mi ricordo anche di Sara, quando eravamo in Italia lui si divertiva a prendersi gioco di lei. la fece innamorare così tanto per poi spezzargli il cuore, ma non parliamo di mio fratello ora, anche se era un figo lo ammetto, era il solito tossichello, occhi verdi e moro. io non ero come lui, avevo 15 anni, y/hc (il tuo colore di capelli) e avevo gli occhi y/ec (il tuo colore degli occhi). "oggi mi accompagni a scuola?" chiesi a mia madre, non volevo farmela a piedi, non avevo voglia. "no y/n devo andare in ufficio subito mi dispiace" disse lei prendendo la giacca e dirigendosi all'uscita. quel giorno mi ero vestita molto leggera, faceva caldo, un top stra corto nero e dei jeans larghi. presi lo zaino e uscii, non feci colazione poiché la mattina non riuscivo a mangiare. mentre camminai ascoltai la musica partì Save your tears di The Weeknd. mentre camminavo sul marciapiede, guardavo le case e mi ricordavo quanto fossero belle, così belle da inciampare su una radice di un albero. caddi a terra, ruppi il jeans e mi sbucciai un ginocchio "merda" dissi a bassissima voce. con la coda dell'occhio vidi delle scarpe, erano delle AF1, tali e quali alle mie bianche easy. alzai lo sguardo e vidi un ragazzo, mi stava parlando. tolsi la cuffia, "tutto ok?" disse lui porgendomi la mano, lo guardai, era abbastanza alto ma non troppo, aveva una rasatura che si vedeva attraverso il cappello rosso che portava. aveva una maglietta termica bianca e la tuta tech grigia. "oh sisi grazie, niente di che" dissi io prendendo la sua mano e rialzandomi piano. "ti ho vista cadere, ho la macchina se vuoi ti accompagno" disse lui porgendomi un sorriso a 32 denti, che carino pensai ma allo stesso tempo non potevo accettare, se fosse stato un maniaco, vabbè era stato carino e accettai comunque. "davvero, grazie mille" dissi salendo sulla sua macchina, aveva il suo odore, calvin klein. "in che hanno stai?" mi disse lui, "secondo, mi sono appena trasferita e la scuola in italia è molto avanti rispetto a qui, ho deciso di andare avanti un anno" dissi io mentre allacciai la cintura. "hai 15 anni ve?" disse lui guardandomi tre secondi per poi distogliere lo sguardo subito. "si, anche tu immagino" dissi, "si anche io ne ho 15, non ti ho mai vista in sti mesi" disse lui, "beh forse perché è solo una settimana che vado in questa scuola, prima andavo in un'altra più lontana" dissi, "beh siamo arrivati comunque" disse lui, "minchia di già" dissi, "che cazzo vuol dire minchia" disse lui con faccia confusa, "vabbè lascia stare, come hai detto di chiamarti" dissi io, "non l'ho detto" disse lui, "allora come ti chiami?" dissi io scendendo velocemente, era tardi. "vabbè, grazie comunque ci vediamo" dissi io scappando dalla mia nuova amica kylie. "Y/N SAI CHI È QUELLO?" disse kylie saltandomi addosso, "boh chi è, un buon samaritano" dissi io ridendo. "quello è javon walton quello di euphoria" disse lei, "javon walton" dissi incredula, ero salita sulla macchina di Javon e non lo avevo nemmeno riconosciuto. "javon walton y/n, ashtray di euphoria, è stra popolare" disse lei, "grazie ci credo, magari è un montato per questo" dissi io, "y/n, ti stanno guardando tutti" disse lei. cazzo

spazio autrice:
heyy, questa è la prima storia che scrivo, quindi scusatemi per eventuali errori grammaticali. fatemi sapere se vi sta piacendo la storia🫶🏼💗

per sempre? sempre. ~Javon Walton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora