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era passata una settimana da quel giorno, quel giorno in cui mangiai il gelato con jav.
ogni tanto ci scrivevamo e uscivamo, ma ultimamente stava facendo lo stronzo e ci rimanevo male. rispondeva freddo, non rispondeva o inventava scuse per non vederci. lo sapevo che non dovevo affezionarmi. quella mattina, stavo andando a scuola, mi sta accompagnando mia madre. chi parcheggiò di fianco a noi, lui. mi guardò per qualche secondo poi scese della macchina. "hey" disse bussando sul finestrino. "y/n chi è lui?" disse mia madre squadrandolo male, "y/n lo conosci?" disse lei, "si mamma, è un amico" dissi io slacciando la cintura e scendendo dalla macchina. "ci vediamo dopo, ciao" dissi chiudendo la portiera e rimanendo davanti a lui. mi girai ed ero a qualche centimetro dalla sua faccia. che figura di merda, camminai subito verso l'entrata lasciandolo lì. "hey aspetta" disse lui rincorrendomi non piegando le scarpe, erano delle jordan chicago, aveva dei jeans strappati e una maglietta termica bianca. "ho fatto qualcosa di sbagliato" disse lui, ma è scemo? "javon continui a fare lo stronzo" dissi io incazzata. "scusa davvero, sono parecchio stressato mi farò perdonare giuro, tra il lavoro e la box, sono incasinato scusami" disse lui fermandomi. lo guardai negli occhi per la prima volta. aveva due occhi così ipnotici, avevano da raccontare tante cose. potevano essere semplicemente marroni, ma per me erano molto di più. continuavo a perdonarlo, non lo avevo mai fatto, non lo avevo mai fatto con nessuno. lui mi stava rendendo ogni giorno più debole. "tranquillo" mi limati a dire così per poi andare con lui sulle scale a fumare. "me ne dai uno" dissi io allargando la mano e indicandogli il drum che aveva nella tasca. "no" disse lui quasi incazzato. "y/n non puoi fumare, non puoi rovinarti così, perderesti uno di quei tratti che ti rendono così bella e unica" disse lui. cazzo, che carino. forse stavo iniziano a provare tanto affetto per lui, stavo così bene quando non si comportava da stronzo. "solo un tiro y/n, solo uno" disse lui accendo il drummino. solo un tiro. lo abbracciai di colpo, anche io mi presi male. non abbracciavo mai nessuno ma ne avevo bisogno, avevo bisogno di un suo abbraccio. "jav ti voglio tanto bene" dissi, lui si limitò a baciarmi la testa e ad abbracciarmi ancora più forte mentre faceva uscire il fumo dalla bocca.

spazio autrice:
heyy, sto cercando di postare tutti i giorni. spero vi stia piacendo la storia e mi scuso per eventuali errori grammaticali. fatemi sapere cosa ne pensate. 🫶🏼💗

per sempre? sempre. ~Javon Walton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora