Capitolo 6: Good morning bitch

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                   COLE

<<Abbiamo un problema>> 

Ero davvero convinto che ci servisse il copyright per quella frase.

Dall'espressione di Seira però capì che doveva trattarsi di qualcosa di serio, smisi di servire un cliente e mi avvicinai per sentirla <<ti ricordi di Kevin?>> annuì, era un barista di un locale squallido che Seira frequentava <<inizialmente non ha fatto un cazzo però poi si è ricordato chi sono i suoi amici, non voleva avere problemi con te e Calvin quindi mi ha chiamata e..>>.

<<Seira dimmi subito che cazzo succede!>> esclamai.

<<Si tratta di Chantal, si trova al locale di Kevin e non è messa bene>>.

Non mi servì sapere altro.

Lasciai Victoria e Kylie al bancone e chiesi ad Ares di prestarmi la sua macchina.

Quella piccola nana bionda non aveva mai imparato a tenersi fuori dai guai, e nonostante le piacesse dire che fossi io quello imprevedibile nemmeno lei scherzava. Chantal cercava sempre una distrazione ai suoi problemi e nonostante avessi sempre cercato di proteggerla dalla sua parte autodistruttiva lei tornava sempre là.

Non avrei mai capito come fosse così cieca, come potesse pensare di non valere nulla quando era sempre stata tutto per me. 

Entrai nel bar trovando Chantal con la testa appoggiata sul bancone, teneva gli occhi chiusi per cercare di lenire il dolore alla testa e alla pancia, indossava un vestito scollato che le dava l'aria di una che aveva fatto after.

<<Quanto alcool le hai dato coglione? È a malapena maggiorenne>> presi per le spalle Chantal, la quale si appoggiò al mio petto e mi allacciò le braccia intorno al collo, <<dopo il pompino da sballo che mi ha fatto le avrei dato pure il certificato di proprietà >>.

Non ci vidi più. Tutti in quel fottuto quartiere sapevano che era meglio non scherzare con Chantal, me n'ero assicurato perfettamente dopo quello che era successo con il suo ex Thomas, adagiai Chantal su un divanetto chiedendo ad una ragazza che conoscevo bene di tenerla d'occhio un secondo, non avrei voluto lasciarla nemmeno per un secondo ma prima dovevo assicurarmi che Kevin imparasse la lezione.

 Scavalcai il bancone e lo presi per il collo <<prova a ripeterlo coglione di merda>> lo incitai mentre gli stringevo il collo con le mani  <<rimangia quello che hai detto>> intorno a me si era creato il silenzio, tutti mi conoscevano e sapevano che era meglio non provocarmi, e soprattutto sapevano che avrei ucciso per le mie amiche, poi per Chantal era un caso a parte.

Per lei avrei fatto di tutto.

Mi sarei spinto oltre i limiti che mi ero imposto da quando avevo iniziato quella vita.

<<Lascialo stare!>> a parlare fu un ragazzo con i capelli blu, se non fossi stato così impegnato con Kevin e preoccupato per Chantal avrei dato una lezione pure a lui <<impara a farti i cazzi tuoi altrimenti ti combino come questo qui>> dissi indicando Kevin.

Il Puffo rimase in silenzio e abbassò la testa spaventato.

<<Rapunzel dobbiamo andare a casa>> le accarezzai i capelli dolcemente mentre le sussurravo queste parole all'orecchio, non persi nemmeno la luce nei suoi occhi verdi dopo che la chiamai con quel vecchio soprannome che non usavo da troppo tempo <<soprattutto prima che io spacchi la testa a quel Puffo con la faccia di culo e al barista>> borbottai ad alta voce.

<<Io non ho una casa e lo sai>> ribatté lei mettendo il broncio <<se ne vanno sempre tutti, perchè non sei rimasto con me? Non hai ancora capito quello che provo>>.

Guardami come la prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora