Capitolo 3❤️‍🔥

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POV SOFIA
Mi sono svegliata già da mezz'ora, e visto che non riesco a riprendere sonno decido di alzarmi dal letto e andare nel bagno che è collegato alla mia camera per lavarmi.
Entro e mi tolgo il pigiama e l'intimo che indossavo ed entro nella vasca.
Dopo circa quaranta minuti finisco il mio bagno rilassante ed esco mettendomi un asciugamano intorno al corpo per asciugarmi.
Mi dirigo verso la seconda porta che si trova nella mia camera e apro la cabina armadio dirigendomi verso un cassetto dove ho sistemato tutto il mio intimo, e prendo un reggiseno rosso in pizzo e una mutandina a brasiliana sempre rossa in pizzo, dopo l'intimo opto per mettere un maglioncino a collo altro, corto e aderente con un jeans nero anch'esso aderente e sapendo di non dover uscire di casa hai piedi rimetto le mie pantofole.
Esco dalla mia camera e percorro il corridoio fino ad arrivare alle scale, scendo è arrivata al piano terra mi dirigo nel salotto andando verso le poltroncine nere in pelle dove al fianco di una di queste c'è un tavolino in vetro dove c'è quello che dovrebbe essere il telefono di casa....so che non potrei farlo, ma questa regola mi sembra ridicola, come farei senza un telefono a sentire Anastasia ?
Beh non mi importa, vietato o non vietato io adesso chiamo la mia migliore amica, tanto adesso sono a casa da sola, a parte per Andrea che però è ancora nella sua camera.
Così digito velocemente il numero del bordello, e dopo qualche squillo risponde la solita signora che lavora nella segreteria di quel posto già da prima che ci arrivassi io.
"Salve, orfanotrofio di Marcus, in cosa posso esserle utile?" Dice la signora con voce squillante
"Ciao Rosa sono Sofia ti ricordi di me?"
"Oh ma certo che mi ricordo di te signorina, tutto bene?" Chiede lei entusiasta
"Si sì grazie tutto bene, senti Rosa riusciresti a passarmi Anastasia? Vorrei parlare qualche minuto con lei." Le dico mentre metto il viva voce dal telefono per sentire meglio ciò che dicono dall'altra parte.
"Certo cara adesso te la passo, attendi qualche minuto"
"Certo" e dopo tre o quattro minuti sento finalmente la voce della mia migliore amica
"Amoooo" urla lei euforia
"Heeey amo, come stai?" Le chiedo sperando in una risposta positiva
"Adesso che ti sento decisamente meglio" mentre parla anche se non la vedo sento che sta sorridendo e questa cosa mi fa riscaldare il cuore
"Idem" dico semplicemente
"Come va la tua nuova vita?" Mi chiede curiosa
"Tutto bene, il mio daddy è molto bravo con me solo che ci sono regole un po' assurde" dico sincera
"Del tipo?" Mi chiede lei incuriosita
"beh per esempio in questo momento non potrei neanche usare il telefono mi è proibito" le spiego velocemente
"Hai già infranto una regola?" Dice lei scoppiando a ridere
"Si, ma per una buona motivazione, volevo sentirti...mi manchi tanto" ed ecco che sento gli occhi iniziarsi a farsi lucidi
"Anche te mi manchi tanto, questo posto è vuoto senza di te. Mi sento costantemente sola." Sento che sta per iniziare a piangere e sentirla così mi spezza nel profondo.
"Dai amo non piangere ci vedremo presto te lo prometto e cercherò di chiamarti più spesso" cerco di rassicurarla ma mi giro di scatto quando sento un finto colpo di tosse dietro di me...e daddy.
Ero così presa dal parlare con la mia migliore amica da non essermi nemmeno accorta del rumore provocato dalla porta di ingresso un quando è entrato.
Sono nei guai questo è sicuro.
Mi guarda con disappunto con le braccia conserte, non so cosa dire.
"Stacca e va subito in camera tua." Il primo a parlare e lui è dal tono di voce si capisce subito che è tanto arrabbiato.
Stacco la chiamata senza nemmeno salutare Ana, non volevo peggiorare la situazione, è senza dire una sola parola abbasso la testa e mi alzo dal divano , e sempre a capo chino salgo le scale ed entro in camera mia sedendomi sul letto.
Dopo strazianti minuti sento la porta aprirsi, e vedo subito la figura di daddy che si avvicina a me.
"Le regole le abbiamo lette ieri e tu già oggi ne hai infranta una." Dice con tono deciso
"Abbassati i pantaloni" dice serio, e anche se non vorrei farlo, per non peggiorare la situazione lo ascolto e mentre eseguo il suo ordine gli occhi mi diventano lucidi al punto da avere la vista annebbiata, una volta fatto mi prende in braccio e si siede sul letto con me sopra di lui messa a cavalcioni.
Passano pochi secondi e sento il sedere andare a fuoco...mi ha tirato una sculacciata.
Dagli occhi mi inizia a cadere la prima lacrima, fa malissimo.
Mi finisce di toglierete i jeans per poi prendermi di peso mettendomi a pancia in giù sulle sue gambe.
"Conta fino a venti se perdi il conto ricomincio da capo" dice soltanto, prima di tirarmi la seconda sculacciata.
Le lacrime cominciano a scendere come non mai, fino a farmi mancare l'aria, fa davvero tanto male, ma comunque continuo a contare fino a quando non arrivo a venti e lui si ferma.
"Perché ti ho sculacciata Sofia?"
"Perché ho infranto una regola...mi dispiace daddy"
Continuo a piangere più forte e adesso nella stanza si sente solo il mio pianto, e i miei singhiozzi
"Shh, tranquilla piccola, non piangere più, ho finito" adesso il suo tono è più dolce e tranquillo.
Inizia a massaggiarmi la parte colpita e mentre lo fa mi tira su facendomi rimettere a cavalcioni su di lui, appoggio la testa sulla sua spalla e non smetto di piangere, continua a farmi le coccole e darmi qualche bacio sulla testa per farmi calmare e dopo circa dieci minuti smetto di piangere
Si alza e mi stende sul letto
"Riposati un po' piccola"
"Resti con me daddy?"

POV DIMITRI
"Resti con me daddy?"
Ha gli occhi gonfi e rossi per aver pianto, mi dispiace tanto vederla così ma deve capire che le regole vanno rispettare.
Odio la disubbidienza.
"Certo piccola, finché non ti addormenterai" così mi stendo sul letto e faccio stendere lei sopra di me, e per farla addormentare prima inizio a farle le coccole dietro la schiena e ogni tanto scendo sul sedere che sicuramente le fa ancora male.
Dopo venti lunghi minuti finalmente sento il suo respiro regolarizzarsi e capisco che si è addormenta.
Lentamente e con molta delicatezza la sposto al mio fianco, mi alzo dal letto ed esco dalla sua camera,
Vado verso Andrea che si trova nel salotto sui divanetti, lo sento parlare e quando arrivo in salotto la mia ipotesi viene confermata, sta parlando con non so chi dal telefono di casa mi siedo di fronte a lui aspettando che finisca la telefonata,
"Dimitri qui a telefono c'è una ragazza che dice di chiamarsi Anastasia e che deve parlare subito con Sofia" mi dice Andrea mentre mi porge il telefono per far parlare me
"Che succede?" Chiedo già scocciato dalla situazione alla ragazzina
"Mi ha detto che è contro le regole ma mi serve urgentemente parlare con lei ti prego" questa ragazzina sta piangendo ininterrottamente e io già non la sopporto più.
"Adesso dorme, ed e in punizione quindi non può parlare a telefono, di a me quello che vedi dirgli così glielo riferirò appena sarà sveglia" dico per non dilungare più del dovuto la cosa
"Digli per favore che un uomo che si chiama Christian mi sta per comprare e che dovrò andare in Albania con lui"
appena finisce di parlare la mia mente viaggia su queste parole e penso che sarà inevitabile che Sofia soffra, la mia bambina quando lo saprà si sentirà a pezzi e ne io ne nessun altro potremmo cambiare questa cosa.
So perfettamente che è in punizione per un valido motivo ma non voglio comunque che soffra, non so come, ma mi sento già tanto legato alla mia piccolina, e non mi sono mai sentito così con tutte le altre baby girl che già ho avuto.
Pensare che soffrirà fa soffrire anche me.
Vorrei tanto riuscire a trovare una soluzione, e per farlo dovrei trovare qualcuno di fidato che compri la ragazzina prima che lo faccia questo stupido albanese.
Ma non so veramente chi potrebbe farlo, a parte di Andrea non mi fido di nessuno, ed e come se mi si fosse accesa una lampadina in testa guardo quest'ultimo che capisce tutto al volo senza che io apra bocca
"Dimitri no. Non ho mai avuto una baby girl, non saprei come comportarmi."
"Pensaci bene se questa ragazzina la comprassi tu Sofia volendo potrebbe anche vederla tutti i giorni visto che abiti qui accanto e la mia bambina non soffrirebbe e ritornerebbe a mangiare" eh già so tutto del suo disturbo alimentare e farò di tutto per fargli superare questa cosa.
"Dimitri vorrei davvero accontentarti e rendere felice Sofia, ma mettiti nei miei panni, non saprei neanche come fare a gestire una baby girl." Dice quasi disperato.
"Ti insegnerò tutto io, non sarà difficile puoi starne certo." Dico ancora più convinto della mia idea.
Si seguono minuti di silenzio straziante mentre aspetto una risposta definitiva da Andrea sperando davvero che sia una risposta positiva.
"Ah d'accordo" dice sconfitto non ancora del tutto sicuro.
Riporto il telefono all'orecchio togliendo la ragazzina in attesa
"Tra venti minuti un uomo che si chiama Andrea sarà lì e sarà lui a comprarti. Puoi fidarti" dico solo questo prima di attaccare il telefono senza neanche aspettare una risposta dall'altra parte.
"Forza alza il culo e va a prendere quella ragazzina" dico con un sorrisetto da vincitore stampato in faccia, lui senza dire niente si alza dal divano ed esce dal salotto e dopo pochi secondi sento aprirsi la posta e subito dopo richiudersi, e capisco che Andrea e finalmente uscito per andare a comprare Anastasia.
Non ho intenzione di dirlo subito alla mia bambina, voglio prima che rifletta su ciò che ha fatto è che si riposi.

Daddy and baby girl 💦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora