Capitolo 5❤️‍🔥

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SOFIA POV
Mi alzai di mala voglia dal letto e vidi che lo schermo della sveglia segnava le dieci del mattino, affianco a me non c'era daddy.
Mi sembrava strano ma non ci diedi tanto peso e uscì dalla camera per dirigermi in cucina, dove trovai solo Anastasia che stava già facendo colazione così cominciai anche io.
Mentre ero concentrata a mettere la nutella su una fetta di pane sentí da fuori al giardino Andrea che urla il nome di Anastasia e sembra anche tanto incazzato, nello stesso momento Dimitri urla il mio nome, guardo subito Anastasia e rimaniamo immobili.
Non ho mai sentito Dimitri urlare così tanto infatti comincio a tremare un po' dalla paura.
Sentiamo la porta principale di casa sbattere e subito dopo vediamo i due entrare in cucina, con sguardi omicida e con qualcosa in mano, cerco di vedere meglio e sono due mozziconi di sigaretta.
Sbianco e comincio a tremare di più incontrollatamente, invece Anastasia sembra abbastanza tranquilla.
Andrea si avvicina ad Ana e gli sventola davanti agli occhi il mozzicone, mentre Dimitri resta ancora a distanza ma senza smettere di guardarmi.
Dopo poco che Andre sta gridando contro Ana, il mio daddy mi prende in braccio senza dire nulla e comincia a salire le scale.
"Sono molto arrabbiato ma ti do la possibilità di dirmi tutta la verità" dice daddy mentre comincia a fare cerchi immaginari sulla mia schiena per non farmi più tremare, ma ho troppa paura della punizione e di dirgli la verità quindi continuo a tremare più forte.
"Shh sta tranquilla, non succede niente voglio solo la verità è poi decideremo insieme la punizione" dice cominciando a darmi anche bacini sulla testa.
Arrivati nella sua camera si mette seduto sul letto con me a cavalcioni su di lui, e aspetta che io cominci a parlare.

POV DIMITRI
"Beh ecco...io e Ana ci siamo svegliate durante la notte e siamo andate al piano di sotto..." la sua voce sta cominciando a tremare e questa cosa non mi piace, anche se ha sbagliato e deve capire il suo errore non voglio che abbia paura di me.
"Principessa sta tranquilla, fa con calma e prendi dei bei respiri profondi" le dico accarezzandole i fianchi da sotto la maglietta.
"Si, noi siamo andate di sotto e Ana dal bordello si è portata delle sigarette, ogni tanto capitava che c'è ne fumavamo una. Mi dispiace daddy giuro che non lo faccio più" Sono contento che mi stia dicendo la verità ma io adesso voglio sapere dove erano intenzionate ad andare senza il nostro permesso.
"Solo questo?" Chiedo per incentivarla, sperando che mi dica la verità anche adesso, non voglio punirla troppo duramente.
"Beh Ana e io abbiamo parlato, lei avrebbe tanto voluto andare a ballare. Per sentirsi una ragazza come tutte le altre alla nostra età, visto che da quel posto non potevamo mai uscire. Se ve lo avessimo chiesto non ci avreste mai lasciato andare così ci saremmo andate questa notte mentre voi dormivate. Mi dispiace" dice tutto velocemente poi comincia a piangere e a singhiozzare, mi dispiace vedere la mia piccolina in questo stato ma adesso deve capire che per ogni azione che commette corrisponde una reazione. La lascio calmare un po' e poi le parlo.
"Cosa pensi che debba fare adesso? Ti sei comportata tanto male, partendo dalla sigaretta al fatto che se non vi avessimo scoperto voi avreste fatto una cosa così pericolosa alle nostre spalle." Mi guarda con i suoi occhioni pieni di lacrime, glielo leggo in faccia che è realmente pentita è dispiaciuta ma ha comunque bisogno di una punizione.
"Abbassa pantaloni e mutandine, veloce" le dico accarezzandogli le cosce per cercare di tranquillizzarla
"Anche le mutandine?" Chiede facendo scendere qualche lacrima
"Si tesoro, non disubbidire" siamo già entrati in intimità rispetto ad Andrea e Anastasia ma per lei e comunque una cosa nuova, fa quello che gli ho detto facendo scendere qualche altra lacrima e non proferire più parola.
La faccio stendere sulle mie ginocchia e le faccio alzare il sedere, gli lascio un bacio sulla testa mentre per qualche secondo gli massaggio le natiche.
"Saranno 60, 20 per la sigaretta e 40 per la bravata che volevate fare" la informo.
Gli tiro la prima sculacciata bella forte, tira un urletto, fa un balzo in avanti ma la blocco.
"non ti muovere o aumento"
Continuo a sculacciarla fino ad arrivare a sessanta. Il suo sedere e rosso fuoco e non smette di piangere e singhiozzare. La faccio mettere a cavalcioni su di me e comincio a massaggiarle il sedere e la schiena mentre le sussurro all'orecchio frasi dolci per farla calmare.
Non voglio che sì agiti.
"E tutto finito principessa"
"Non sono più arrabbiato amore mio"
"Tu sei la principessa di daddy vero?" Continuo così per più di venti minuti e quando si calma vedo che sbadiglia, povera la mia piccolina, la punizione l'avrà stancata molto.
La faccio stendere sul letto a la copro bene per non farle sentire freddo, e quando sto per andarmene nel mio ufficio per cominciare a lavorare la sua mano mi blocca.
"Resta con me daddy" dice con gli occhi chiusi, così accontento la mia principessa e mi stendo accanto a lei e la faccio addormentare mentre le accarezzo i capelli, poi cado anche io tra le braccia di Morfeo.

Daddy and baby girl 💦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora