quarantatre

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"Okay, stasera disco?" Clarissa placcò i suoi amici davanti alle macchinette della scuola. Ava era diversa, portava una tuta molto più grande di lei, che copriva di ogni parte di lei, il volto struccato, le occhiaie marcate. Quello non faceva parte di lei, non le apparteneva. "Solo se mi fai prendere un fottutissimo caffè" la spostò scontrosa, come al suo solito. Non dormiva spesso ultimamente, viveva di caffè, ed era spesso nervosa. Ottenne solo un sospiro dai suoi amici, avevano spesso di provare a farla ragionare, pensavano che prima o poi si sarebbe calmata. "Va bene, clary, sai già dove?" Intervenne Stefano, lasciando che ava continuasse a spippolare con la macchina. "Si, un posto nuovo, tanto ora siamo tutti maggiorenni"

Francesco non era da meno, certo. Faccia stanca, zero voglia di fare qualcosa, di scrivere o di cantare, tanto meno di uscire. I suoi amici erano ancora lì, non se ne sarebbero andati finché il loro amico non fosse ritornato a stare bene, non importava altro. "Stasera vi va di uscire?" Mattia si gettò a peso morto sul letto, sbuffando. Era sabato, non che cambiasse qualcosa per loro, non andando a scuola, potevano uscire quando volevano. Però di sabato c'era più gente, e più serate divertenti a cui andare. "Uhh si" appoggiò Christian battendo le mani. Fra sbuffò, contrariato. "Non fare Il pesante, hai bisogno di sfogarti"

La strada verso il cuore | crytical Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora