Specchio. Sangue. Sconfitta.

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J rientrò quella notte nella sua camera d'albergo senza fare il minimo rumore.

Scivolò all'interno della stanza come un gatto, a passi felpati, raggiunse il piccolo bagnetto.
Era necessario che nessuno notasse la sua presenza; in quel momento non era decisamente presentabile. Non voleva causare più danni del previsto, non voleva infarti sulla coscienza.
Sapeva mentire all'occorrenza ma in quel caso avrebbe preferito non farlo.

Accese la luce e lo specchio mostrò la sua immagine riflessa.
Il sangue vivo, incollato sulla sua pelle come muschio su un albero, era lì a ricordo del suo fallimento.
La missione era stata un suicidio, un completo e immenso disastro.
Si rimirò sulla superficie per qualche secondo, poi si decise e marcò i segni della sua sconfitta, giurando che sarebbe stata l'ultima.


Angolo Autrice.

Ammetto che qui ho avuto qualche difficoltà. Volevo rendere J agender in modo che ognuno potesse raffigurarlə come meglio vedeva; ma la lingua italiana non ha neutri e gli asterischi non mi piacciono per niente nelle storie.
Eh niente, mi sono dovuta impegnare un po' di più ma ce l'ho fatta. ^^

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