Harry era esausto, la partita contro i tassorosso si avvicinava sempre più e gli allenamenti, seppur lo facessero sentire un'anima libera, cominciavano a fargli peso sulle spalle, a risultare estenuanti.
Il moro aveva lasciato Ginevra alle porte degli spogliatoi e si era incamminato verso la sala comune, per godersi un po' di meritato riposo.
Non gli sarebbe affatto dispiaciuto passare un po' di tempo da solo, abituato ad essere circondato dai suoi amici, che ora si trovavano nel bel mezzo di un pomeriggio romantico, e dalla sua ragazza, che da lì a poco si sarebbe incontrata con Luna.
Ma Harry dimenticó di includere un nome nella sua lista. Un nome che si era materializzato proprio lì davanti ai suoi occhi, nel bel mezzo del corridoio.«Ti stai preparando alla sconfitta Potty?» quel maledetto ghigno non lo abbandonava mai e Harry lo odiava tremendamente.
«Beh, in effetti non aspetto altro che assistere alla sconfitta che si abbatterà sui tassorosso, ma credo che gioire della tua sarà più divertente» il viso stanco si tramutò in uno carico di sfida. Umiliare il biondo gli gonfiava il petto di un sentimento appagante.
Draco, dal canto suo, non desiderava altro che provocare Harry, soprattutto se per farlo avesse dovuto ricorrere a quel contatto che bramava da mesi.
Così, si avvicinó al ragazzo che aveva davanti e gli sistemó meglio gli occhiali sul naso.
«Con la vista che ti ritrovi non sarei così sicuro di vincere» quasi lo sussurró, decisamente troppo vicino alle sue labbra rosee.
Si allontanó lasciandolo lì, confuso, a realizzare cosa fosse successo e al fatto che lo avesse battuto a quel gioco con una sola e semplice mossa.
Si allontanó perché la vicinanza era un desiderio che non poteva permettersi, non finché sarebbe stato sè stesso..
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.«Tutto bene, Harry?»
Di nuovo quella domanda. Era la seconda volta che Ron si preoccupava per lui, e Harry si chiese se fosse diventato, per caso, troppo espressivo.
Insomma, com'era possibile che non riuscisse a tenersi le sue emozioni per sé? Inventarsi scuse non lo entusiasmava particolarmente, ma in certi casi in cui non si conosce la causa del proprio sgomento, mentire sembra inevitabile.
«Solita discussione con Malfoy» chiuse il discorso prima ancora di aprirlo. Le parole svanirono nell'aria nel momento esatto in cui Ron decise di scartare una cioccorana.
Il suono dei movimenti veloci del rosso, intento a non far scappare il ranocchio che voleva addentare, riempirono il silenzio.
Staccó la testa prima di tendere il corpicino marrone al suo amico.
«Ne vuoi un po'?» la bocca colma di cioccolata fece ridacchiare Harry, che afferrò la parte restante di quel bizzarro dolcetto, impaziente di conoscere la figura presente sulla carta tra le mani di Ron.Colin Canon passó di lì per caso, ma quel momento gli parve così dolce - forse era per via di tutto il cioccolato con cui i due ragazzi si stavano ingozzando - che scattare una foto fu come essenziale.
Il flash si propagò per tutta la stanza, lasciando i due amici interdetti.
«Miseriaccia Colin, mi hai fatto prendere un colpo»
«Oh, andiamo non essere così drammatico» diede un colpetto al posto accanto a lui sul divano per incitare il grifondoro a sedersi.
«Posso vederla?»
«Cavolo amico, ci sai proprio fare»
Nessuno parló più di turbamenti o stati d'animo confusi. L'aria, in cui ora aleggiava spensieratezza, si era alleggerita..
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.«Stai bene, Draco?» Theodore poggió una mano sulla spalla dell'amico, risvegliandolo da un sogno ad occhi aperti. Harry ne era ovviamente il protagonista.
Un sorriso spuntó sulle labbra del biondo al pensiero delle sue labbra, così vicine a quelle del prescelto.
«Ovviamente»
Theodore era a conoscenza della piccola cotta nei confronti di Harry, eppure Draco continuava ad essere diffidente, o per lo meno cercava di non spifferare tutti gli affari suoi in giro. Perció si limitò a restare sul vago, sapendo che se avesse parlato si sarebbe beccato uno di quegli stupidi sorrisoni seguito da uno sguardo ammiccante, che il suo amico era solito rivolgergli.
«Fingeró che questa volta Potter non c'entri nulla» rise leggermente e poi uscì dal dormitorio.Draco odiava quel ragazzo, e ancor di più odiava che fosse venuto a scoprire dei suoi sentimenti - ancora si chiedeva come avesse fatto - che tanto aveva cercato di reprimere.
Fortunatamente Theo non aveva la minima idea dell'assurdo piano che continuava a svilupparsi senza sosta in quella testa bionda, altrimenti non avrebbe fatto altro che ripetere quanto fosse sbagliato e immorale.
E Draco non aveva nessuna intenzione di ascoltare e subire un'infinita ramanzina.
Sapeva bene che la sua era un'idea sciocca, che lo avrebbe sicuramente trascinato in qualche guaio, ma non riusciva a smettere di pensare a cosa ci avrebbe guadagnato e, mai e poi mai, per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato a tutto quello..
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.«Vi siete divertite oggi tu e Luna?»
Si era fatta ora di cena e tutti i grifondoro erano radunati attorno all'enorme tavolo riservato per loro.
Come di consuetudine, Ronald aveva le guance piene di pollo e l'unticcio delle sue mani era, in qualche modo, finito sulle lenti del povero Harry.
Se li sfiló un po' inorridito e desideroso di far scomparire quello sporco, ma la sua fidanzata fu più veloce di lui e, rispondendo alla sua domanda, versó un po' d'acqua su un tovagliolo e iniziò a strofinare delicatamente gli occhiali.
«Non hai idea di quanto, Luna non faceva altro che raccogliere fiorellini, era adorabile»<3<3<3
Ciao personcine!! Come state?
Non so che dire se non che questo e il prossimo capitolo (sì l'ho già scritto ihih) mi piacciono da impazzire:).
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L'inganno è un arma a doppio taglio
FanfictionIn cui Draco ricorrerà all'uso di assurdi stratagemmi per poter conquistare il cuore di Harry. !! Saranno presenti scene smut nel corso della storia, sia tra Harry e Ginny che tra Harry e Draco. (La guerra magica, le morti e gli avvenimenti presenti...