"Questa è una missione di massima importanza Petrova" disse il vecchio toccandole una ciocca di capelli.
"In questa missione potrai usare il tuo potenziamento, sarai l'esempio perfetto che tutte le altre vedove dovranno seguire" continuò lui portandole una mano sulla spalla per poi sussurrarle all'orecchio, "niente intoppi o complicazioni, non deludermi Sasha" la congedò lui dandole una pacca sulla spalla e tornando alla sua scrivania. La ragazza si alzò dal freddo pavimento in marmo e corse fino al tiro a segno nei sotterranei per esercitarsi prima della partenza.
Arrivata al poligono di tiro si sistemò nel suo solito spazio e si mise le cuffie, caricò la pistola e prese la mira. Le parole del vecchio le risuonavano nella mente 'è una missione di massima importanza' , 'l'esempio perfetto' , 'non deludermi Sasha' , a quest'ultimo pensiero la mora premette il grilletto e osservò attentamente il tragitto del proiettile: in un lampo di secondo riusciva a percorre una distanza così lontana girando su se stesso, sembrava persino tagliare l'aria. Arrivato al manichino il colpo trafisse perfettamente il punto del cuore, bucando il materiale di cui quest'ultimo era rivestito. La ragazza rimase ad osservare quel colpo per qualche istante, finché la presenza di qualcuno la riportò alla realtà.
"Scusami non voglio disturbarti" disse un'altra ragazza.
La mora si tolse le cuffie e le diede un'occhiata: Aveva i capelli biondi raccolti in una coda che le ricadeva appena sopra le spalle, i suoi occhi erano color nocciola con certe sfumature tendenti al blu, era decisamente alta e indossava la classica tenuta da allenamento.
"Non disturbi" rispose Sasha appoggiando la pistola sul tavolo
"Ti serve qualcosa?" aggiunse mentre frugava tra i cassetti in cerca di altri proiettili.
"Niente di preciso, ho osservato il tuo tiro" rispose la bionda.
"e?" chiese la mora appoggiandosi al tavolo.
La bionda si avvicinò alle armi messe in mostra e prese una pistola per Sasha.
"Ti consiglio questa, il colpo è più potente ed è più leggera e comoda." le porse la pistola.
"Спасибо (grazie)" rispose la mora in russo prendendo la pistola e caricandola.
La bionda si sistemò di fianco a lei per osservarla.
"Piacere, Yelena" le disse sporgendosi un po' in avanti,
"Sasha" concluse la mora mettendosi le cuffie e mirando al bersaglio.
- tre giorni dopo -
Sokovia
Il giorno della missione era arrivato, Sasha e altre vedove scelte da Dreykov, tra cui anche Yelena, si erano nascoste nel bosco in attesa di un qualsiasi movimento da parte del nemico. L'avversario in questa missione era l' Hydra, Sasha non aveva capito bene perché ma c'era di mezzo un cubo blu pieno di potere e altre cose che non doveva sapere, lei doveva semplicemente eseguire gli ordini. Dopo aver ricevuto il segnale dal capo della missione, le mani della mora iniziarono ad illuminarsi di un giallo misto ad un arancione rossastro, stessa cosa per i suoi occhi. Aveva creato la sua prima illusione facendo credere ai soldati dell'Hydra di essere attaccati. Dopo il primo sparo da parte dei nemici l'illusione andò in frantumi cessando lo scintillio dalle mani di Sasha e dando il via al combattimento.
La mora saltò fuori da dietro un albero e si precipitò addosso al primo soldato. Le sue mani si illuminarono di nuovo facendo fluttuare in aria il soldato e scaraventandolo via. I suoi occhi si illuminarono ancora e con un movimento della mano scaraventò via non uno ma due soldati che la stavano per attaccare. uno dei nemici le arrivò da dietro facendola cadere a terra, prima che lui potesse premere il grilletto la vedova gli diede una gomitata nello stomaco e con una velocità assurda estrasse la pistola dal giubbino e si tirò in piedi puntandogliela contro. Dopo aver sparato al soldato ne arrivarono altri tre in massa e di nuovo le sue mani scintillarono uccidendoli tutti.
Sasha era esausta, tutta l'energia consumata iniziava a sentirsi e si mise disperatamente a cercare Yelena distraendosi per qualche minuto. Nel momento in cui incontrò lo sguardo della bionda, si sentì trafiggere un fianco e realizzò che era stata colpita. Iniziò a sanguinare e notò che il giubbino anti-proiettile era sistemato male, vide Yelena correre in suo soccorso e quando si girò per sapere chi le avesse sparato vide un uomo: aveva i capelli castani che gli ricadevano sulle spalle, indossava una maschera quindi non vedeva il suo volto, la sua particolarità era il suo braccio sinistro nel quale teneva l'arma. Era di metallo.
Per qualche istante i due ebbero un contatto visivo che fu interrotto da un colpo sparato da Yelena, Il soldato si protesse usando il suo braccio di metallo come scudo, poi se ne andò.
Yelena balbettò qualcosa in russo che purtroppo non arrivò all'orecchio di Sasha, d'altronde lei si sentiva già morta. Era esausta per l'energia sprecata e il colpo la stava dissanguando nonostante Yelena le stesse comprimendo la ferita.
"Adesso ti porto via non ti preoccupare" disse la bionda mentre la prendeva in braccio.
"Resisti ti prego" concluse lei per poi iniziare a correre verso l'aereo con cui erano arrivate.
-
Appena in volo l'aiuto medico da parte del capo della missione fu veramente inutile, Yelena comprimeva il punto dove il proiettile aveva lacerato la pelle della mora mentre un'altra vedova la ventilava. Sasha iniziò a chiudere leggermente gli occhi per la stanchezza mentre Yelena la guardava.
"No ehi ehi tieni gli occhi aperti Sasha, siamo quasi arrivate" disse con voce tremolante e con un misto di preoccupazione.
Le parole dell'amica si dispersero nell'aria.
con un ultimo sforzo la mora sussurrò qualcosa e in seguito non poté fare a meno di chiudere gli occhi.
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Red Widow || Bucky Barnes
FanfictionSasha Petrova è una vedova diversa dalle altre, oltre all'essere una delle vedove preferite da Dreykov, su di lei sono stati fatti esperimenti che l'hanno resa più forte e con poteri straordinari: possiede la capacità di telecinesi, può teletrasport...