La luna porta con sé una dolce orchestra, una melodia molto tranquilla e con dei picchi di volume improvvisi, come le incursioni delle guardie in varie case o locali dove alcuni hanno denunciato di aver visto uno schifoso nobile, ironico come tutto ciò avvenga con il tenue cinguettio degli uccelli che popolano i tetti dei palazzi in sottofondo unito alle distanti conversazioni divertite, serie, preoccupate, arrabbiate delle famiglie durante e dopo la cena, andando via via sempre di più verso un silenzio tombale, riempio talvolta dalla marcia delle pattuglie, dalle voci, sempre tenue, di ragazzi che vogliono godersi le serate e dai classici ubriachi.
sulla finestra di uno degli appartamenti dei tantissimi palazzi che formano questa efficiente città viene proiettata un'ombra, l'ombra di un uomo seduto che tiene tra le sue scheletriche mani un giornale che riporta la data 29 giugno 1715 D.E.
L'ometto sta seduto su una sedia di legno con sotto un cuscinetto, alla sua sinistra ha un tavolo di legno scuro con sopra un piatto di porcellana contenente un pezzo di pane raffermo e pochi pezzi di formaggio, alla sinistra del piatto vi è una tazzina piena di the poggiata su un piattino. Una candela posta al centro della tavola tenta di fare il suo dovere, purtroppo la sua luce è niente rispetto a quella emanata da una piccola lampadina attaccata al soffitto legnoso grazie a dei cavi di vario colore. La luce giallastra illumina l'intera stanza, le pareti rigorosamente fatte di mattone che stonano non poco con il pavimento di legno di quercia, alla sinistra del lettore c'è una credenza seguita poi da un piccolo sgabello dove sono impilati vari giornali e fogli scarabocchiati, alla destra invece troviamo due lunghi ripiani totalmente fatti di ferro divisi asimmetricamente al centro da un forno senza il piano cottura e con un unico tasto blu all'angolo in alto a destra, i ripiani contengono 2 grandi sportelli e 4 cassetti adiacenti al forno, sopra il forno c'è una grossa pentola appoggiata sopra un panno che ha visto tempi migliori, a sinistra del tavolo ferroso ci sono dei piatti impilati, raggiungono massimo dieci piatti, tre di essi sono fatti di porcellana e reggono gli altri piatti di legno, di fianco ad essi ci sono una schiera di dieci bicchieri tutti di legno molto curato, più verso l'esterno del ripiano ci sono forchette, coltelli e cucchiai rigorosamente in ferro ammassati sopra un grande panno molto bagnato. Nel ripiano a destra salta subito all'occhio due lunghi tubi, sembrano dei rubinetti, che puntano a due vasche diverse, con ai lati, rispettivamente sinistro e destro, due altrettanto lunghi leve.
La luce però illumina le scritte del giornale, il titolo della prima pagina: L'elettricità in continua ascesa sostituirà il vapore?
<< se già con il vapore possiamo alimentare meraviglie come gli automi o le aeronavi, non immagino cosa possa alimentare l'elettricità>> pensò Rozy mangiando un pezzo di formaggio.
Compare un leggero sorriso sulle sue labbra "vorrei proprio sapere in quali campi viene utilizzata, non riesco ad immaginarmelo." disse sussurrando satiricamente ed accompagnando il tutto con un gesto del braccio destro.
"campo militare, dell'industria pesante, in alcune complesse protesi e in molte altre parti. Chissà perché sono così pochi" scappandogli a fine frase una silenziosa risata.
"Queste cose gravano sulla povera gente che voleva, solamente, vivere spensierati costretti ad una lenta agonia per minare quei cristalli, senza nemmeno essere riconosciuti, ma solamente disprezzati, visti con terrore e odiati." continuò, sempre sussurrando per non disturbare a quella tarda ora, poggiandosi sempre di più sullo schienale e prendendo l'ultimo pezzo di formaggio.
"capirei se fosse per colpa loro almeno... beh alcuni c'è l'hanno." esordì ancora masticando dopo un piccolo momento riflessivo.
Inizia a girare le pagine del quotidiano appoggiato sulle gambe in cerca di qualche altra notizia interessante, tentando nel frattempo di placare la fame con quel pezzo di mattone.
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L'ultima Aeronave
Science FictionNel mondo gli uomini si distinsero in due razze, coloro baciati dal Dio Edro e coloro nati per servire i primi, entrambe le razze ottennero un dono. i primi erano in grado di manipolare la magia, i secondi abbandonati e schiavi impararono a vedere i...