L'INIZIO

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Fred era un ragazzo molto timido che viveva con la sua famiglia nella città di Zaccagna. Una piccola città di cui pochi sapevano l'esistenza, città veramente piccola , quasi non mi meraviglio se ci vivessero più cinghiali che persone, però seppur piccola era una cittadina tranquilla, non succedeva quasi mai nulla ed era persino priva di caserme e questure. Il che però la rendeva molto suscettibile ai crimini.
Personalmente a differenza di molte atre persone aveva sempre fatto fatica a relazionarsi con altri ma quest'anno era stato molto più difficile. Aveva avuto a che fare con molte persone che lo avevano ferito psicologicamente il che lo bloccava molto infatti nonostante volesse fare amicizia sentiva sempre una voce interiore che gli diceva:<< non farlo, sei una persona sgradevole nessuno ti vorrebbe>>. Aveva più persone che lo odiavano che persone che gli volevano bene, non sapeva neanche lui il perchè, cercava sempre di aiutare tutti e cercava di stare simpatico alle persone ma niente. Fortuna aveva quelle poche persone al suo fianco.
Alcune di queste erano suoi cari amici sin da prima dell'inizio delle superiori e una era una persona che aveva conosciuto quest'anno e che fin dal primo momento è stato amore. Si chiamava Caroline, era una ragazza alta proveniente dall'est europa che non parlava tanto bene l'italiano. Gli piaceva un sacco solo che non avevo il coraggio di parlarle aveva paura si irritasse, quando aveva provato a parlarci per la prima volta, infatti, la ragazza, che stava masticando una cingomma, lo aveva guardato malissimo  come se non volesse avere a che fare con lui. Ciononostante lui voleva ancora parlarci ma non ne aveva per niente coraggio. Un giorno, durante la lezione di francese della madame Vivienne la senti parlare al telefono con qualcuno. Suppose fosse la madre, sarà forse stato perchè al telefono parlava una lingua strana a lui incomprensibile che a lui suonava come se stesse insultando il suo interlocutore, come il russo ad esempio. Nonostante non capisse bene ciò che le stesse dicendo riusci a capire le parole bark ride e sabato e subito capi che si riferiva alla festa che si sarebbe tenuta di li a una settimana, non sapeva che cosa ci andasse a fare, insomma, lei non aveva amiche con cui andarci e poi non la vedeva molto il tipo di persona che ama molto la compagnia e nonostante la sua mente gli diceva che c'era qualcosa che non andava per una volta decise di dare ascolto al cuore e convincere tutti ad andarci, chi lo sapeva forse quella sarebbe potuta essere un'opportunità per legarci. In quel momento Fred, decise di telefonare Emanuelle, una sua cara amica, a cui parlava sempre di tutto e si confidava sempre. Erano stati insieme all'asilo ma poi si erano lasciati poiché lui vedeva lei piu come una sorella e non come una fidanzata con cui finita la storia avrebbe perso i rapporti. Le parlò dell'accaduto con un certo entusiasmo e le chiese di convincere tutto il gruppo ad andare alla festa. Lei dapprima gli disse di si, era felicissima finalmente sarebbero stati tutti insieme, il che non poteva avere che lati positivi. Non passarono neanche 2 minuti che lo richiamò e in tono un pò piccoso gli disse:<< Comunque alla fine non vengo alla festa ci ho ripensato e scordatelo che venga preferisco starmene a casa piuttosto che andare in quella vecchia catapecchia>> e chiuse la chiamata in modo brusco. Era buffo che conosceva Emanuelle dai tempi dell'asilo ma non riusciva a capire cosa avesse e non la conosceva a fondo proprio come la conosceva Lexie, la quale c'era amica da meno tempo. Emmanuelle era sempre stata capace a nascondere i propri sentimenti, anche quando sembrava impossibile non farlo, non l'aveva vista mai piangere eppure ne aveva passate di cotte e di crude.
In corriera Fred raccontò tutto a Benjamin e lui gli disse in tono ironico :<< magari non vuole andarci con te >> , Fred lo guardò male e lui tirandogli una pacca sulla spalla gli disse:<< amico, sto semplicemente scherzando e conunque io sabato vengo con te>>.
Benjamin era una di quelle persone che ti prendeva in giro amichevolmente e facilmente suscettibile ed era un pò difficile capire quando scherzava e quando era serio quindi delle volte o lo si prendeva troppo o troppo poco seriamente. Comunque sia l' amicizia tra Benjamin e Fred era durata da 9 anni e Fred era sicuro che sarebbe andata avanti per molto altro tempo, erano due caratteri completamente differenti ma molto legati. I due parlarono lungo il tragitto Urbino-Zaccagna e si accordarono di scrivere la sera di andare al dark. Fred scese alla fermata vicino casa sua, nel quartiere di san Lazzaro e prosegui a piedi fino a casa dove pranzò, fece i compiti e si rilassò. Poco prima di cena si risvegliò, e subito si ricordò di mandare un messaggio su whatsapp nel gruppo di amici avvertendoli. In neanche 5 minuti tutti risposero, cosa strana dato che di 25 persone ad uscire per motivi o altri erano 17 e a leggere i messaggi erano 10, comunque sia loro ne erano entusiasti: non vedevano l'ora di andarci. Gli occhi di Fred si riempirono di gioia. Finalmente avrebbe parlato con la donna dei suoi sogni e ci si sarebbe probabilmente fidanzato, gli sembrava di stare sognando ad occhi aperti era un sogno che stava per diventare realtà, quella sera bevve il suo solito caffé con i suoi soliti 4 biscotti e rideva e fantasticava sul matrimonio. Si vedeva all'altare ormai grande: alto 20 centimetri piu di quanto fosse adesso, abbastanza in forma, con i capelli corti e dei baffetti. Fantasticava pure su di lei sempre alta come era già, con i capelli a caschetto e la sua faccia dolce. Vedeva lui con lo smoking e lei con l'abito da sposa di sua madre. Sorridevano e si lanciavano sguardi felici. Ad un certo punto poi iniziava la cerimonia e il prete iniziava a parlare e poi arrivò il momento dello scambio delle fedi, fu però proprio in questo momento che il sogno ad occhi aperti di Fred venne interrotto da sua madre la quale gli disse:" Ricordati di inchiavare la porta prima di andare a dormire che io vado a letto". Il rapporto che legava Fred e sua mamma era molto bello, i due erano molto stretti ma il ragazzo nonostante volesse decise di non dirle niente della ragazza, non sapeva cosa potesse pensare la madre o meglio cosa lui pensasse la madre potesse pensare. Fred aveva cosi tanta paura di deludere i suoi che non osava chiedere loro nulla per paura gli fosse negata, anche se i suoi erano le persone piu buone del mondo. Il giorno successivo la situazione cambiò radicalmente infatti la giornata non cominciò nel migliore dei modi: il ragazzo si svegliò nel cuore della notte, aveva fatto un terribile incubo: aveva sognato che era alla festa e due uomini di cui uno alto e snello e l'altro basso e robusto tutti e due vestiti di nero tenevano in ostaggio Caroline e la volevano torturare e uccidere. Fred allora, per farsi notare iniziò a lottarci, ma con scarsi risultati e ad un certo punto uno di loro prese una pistola e lo colpi diritto al cuore. Un sogno veramente orribile a cui non faceva altro che pensare: quell'imagine di lui che veniva colpito al cuore gli rimbombava in testa. Rimase molto teso per tutto il giorno. Sinceramente di quella domenica non ricordava quasi nulla in particolare apparte il fatto che Lexie si era veramente arrabbiata con lui.
Delle volte proprio non la sopportava, poi quando faceva comunella con Benjamin era proprio insopportabile. Gli ripeteva sempre:<< Ma è mai possibile che quella brutta racchia di una straniera ha rubato il mio posto, voglio dire ma siamo seri che la conosci da meno di un anno. Sembra quasi come se 9 anni di amicizia per te siano meno importanti che 9 mesi>>. Tutte le volte che le lo diceva le rispondeva male ma in cuor suo sapevo che aveva ragione, voleva dire non sapeva spiegarsi come mai parlava sempre di lei nonostante la conoscesse da meno di un anno. Eppure la prima volta che l'aveva vista era successa una cosa diversa dal solito, infatti il giovane era solito a conoscere una persona parlandoci per un pò di tempo e capire se si trattava di una persona buona o meno, questa cosa l'aveva imparata dalla badante di sua nonna, la dottoressa Bubu, non era dottoressa e non aveva ne lauree ne specializzazioni ma a Fred piaceva chiamarla cosi perchè nel momento del bisogno in qualsiasi cosa pratica sapeva come fare: per slegare e montare una rete da pallavolo o per cucinare il piatto piu elaborato che si potesse cucinare lei ne era in grado.
Era una vecchina bassetta e snella, capelli neri corti, alta poco piu di un metro e sessanta, naso a patatina e una bocca piccola con le labbra quasi sempre screpolate, ma cosi screpolate che neanche il burrocacao faceva effetto. Fred, come anche sua nonna si era da subito molto affezionato, questa era fidanzata con un omaccione violento, il quale però la violentava. Ci volle molto ma riusci finalmente a farlo arrestare. I brutti ricordi la portarono a pensare che forse l'amore non esisteva veramente e ogniva volta che le si chiedeva cosa fosse l'amore lei rispondeva sempre con le stesse parole:"il sentimento che si prova ,chiamato eroneamente amore in realtà non è altro che un inganno, infatti le uniche persone di cui abbiamo veramente bisogno siamo noi". La signora era stata in grado di crescere i propri figli da sola senza marito, educandoli insegnandoli i migliori valori possibili. Sfortunatamente era venuta a mancare qualche anno dopo la comunione di Fred, lasciando un vuoto immenso a tutta la famiglia. Il giovane ragazzo aveva sempre creduto alla sua "eroina", insomma tutti i ragazzi di 9 anni si sa lo fanno ma ora che ne aveva 15-16 e aveva conosciuto Caroline pensava che magari dopotutto la dottoressa si potesse esserre sbagliata.

La teoria di BubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora