Erano passate ventiquattro ore dalla scomparsa e di Lexie non vi era ombra. Tutti iniziarono a spaventarsi infatti non sapevano se fosse viva o se fosse morta. Avevano cercato di chiamarla tante volte ma con scarsi risultati. Sembrava proprio di essere in un romanzo di Arthur Conan Doyle, prima le spie russe, poi la scomparsa di Lexie di li a poco sarebbe potuto forse persino morire qualcuno probabilmente.
In poco tempo le indagini che erano iniziate per indagare sulle spie russe, per guadagnare i soldi messi in palio, si trasformarono in una missione per salvare un'amica.
Sahra cercava di mantenere la calma ma non ci riusciva, ansimava delle parole incomprensibili che nessuno degli altri riusciva a a capire. Era veramente turbata, nessuno sapeva il motivo, le sembrava proprio di essere ritornata indietro nel tempo e aveva paura che questa volta l'avrebbe persa veramente. Usci dal bagno e disse che sarebbe tornata a casa. Apri la porta e accompagnata da Melissa usci. Dal suo sguardo mesto e spento i ragazzi capirono che c'era qualcosa che non andava, era sempre stata una ragazza timida e riservata che non diceva mai come si sentiva, non capitava mai che dicesse a qualcuno cosa provasse o come si sentisse, a nessuno ad eccezione di Lexie che sfortunatamente quel giorno non si sapeva dove potesse trovarsi. Appena Sahra usci gli amici rimasti dentro iniziarono a parlare della situazione. Non stavano capendo più niente. Che legame poteva avere l'arrivo delle spie russe con la scomparsa di Lexie. Qual era il nesso logico che collegava le due cose e poi cosa aveva portato a spingere Lexie a pensare che Caroline fosse una spia russa. Per ultimo poi, come faceva a sapere dove viveva Caroline se non ci aveva mai parlato. Le due non si conoscevano neanche e poi se fosse accaduto che Lexie avesse chiamato al telefono Caroline o avesse cercato di farci amicizia non era plausibile l'opzione che la ragazza avesse detto ad una sconosciuta l'indirizzo di casa sua. Fu solo a quel punto che Fred si ricordò che aveva mandato la posizione di casa di Caroline quando era andato al suo compleanno nel gruppo con lei e Benjamin. Raccontò ciò agli altri e capirono che era andata veramente a casa di Caroline per capire cosa fosse successo. Quasi tutti volevano andare a controllare e con molta rabbia e voglia di giustizia si prepararono per andare a salvare l'amica. Poi però Laure li fermò e li fece ragionare. Disse loro con la voce impastata di tristezza:<< Non ha senso andare, se è stata catturata penseranno sicuro che verremo; se lo facessimo cadremmo in trappola. Dobbiamo soltanto aspettare e sperare e poi chi c'è lo dice che si trova li, nulla è da escludere, potrebbe essere successo di tutto e non possiamo dare la colpa attraverso delle supposizioni prive di fondamenta>>.
Come facevano ad aspettare, di li a poco sarebbe potuto succedere di tutto, nulla era da escludere. Laure aspettò un pò di silenzio e continuò dicendo:<< Lasciamo fare alla polizia il suo lavoro ciò che dobbiamo fare noi è sperare di rivederla >>.
In quell'esatto momento arrivò a tutti un messaggio: era Lexie.
Nel messaggio diceva che stava bene e non dovevamo preoccuparci. Benjamin non era sicuro fosse tutto ok, sentiva che c'era qualcosa sotto. Qualcosa che andava storto, gli sembrava strano che una persona dopo ventiquattro ore di punto in bianco si mettesse a scrivere che era tutto ok, se aveva il telefono con se avrebbe dovuto rispondere o subito o dopo una due ore ma non fu cosi. Benjamin cercò di dire la sua opinione in merito alla situazione ma tutti gli altri ormai accecati dalla gioia della ricomparsa dell'amica non lo ascoltarono. Lui era da sempre stato una persona che vedeva oltre le piccole cose, riusciva a capire subito come sono le persone caratterialmente da una risata o dal modo di parlare che agli occhi di qualcuno potrebbero sembrare inutili ma per lui erano utilissimi. Seppur il suo istinto e la sua testa gli dicevano di cercare informazioni per capire la verità, in cuor suo il ragazzo voleva che Lexie tornasse e si immaginava la ragazza tornare, si immaginava una vita come quella delle serie tv. Per una volta diede ascolto al cuore e decise di non chiamare Lexie fiducioso che quel giorno sarebbe tornata con qualche sorpresa. Tutti gli altri tranne Sahra, che era appena tornata a casa, allora presi dalla gioia decisero di preparare una festa per il ritorno di Lexie. Non sapevano se avvisare anche Sahra, in un primo momento Melissa prese il telefono per chiamarla poi Laure le prese il telefono di mano, chiuse la chiamata e disse:<<Io propongo di non chiamarla e chiamarla quando ci sarà pure Lexie cosi il suo umore migliorerà>>.
Andarono a prendere i preparativi: cappellini da festa colorati come quelli che Lexie amava tanto, delle trombette squillanti come quelle che avevano usato a capodanno, piatti, posate e bicchieri di carta colorata e tante leccornie. Al coal della città c'era proprio di tutto, tutto tranne una cassa per la musica, bhe quella se la dovevano procurare. L'unico che ne aveva una era Thomas, il quale però era in gita con la scuola e non volevano disturbarlo. Benjamin allora propose a tutti di cambiare piano e chiedere a Sahra di prestargli la cassa magari dicendole che gli serviva per il matrimonio dei suoi zii allora la chiamò, ma senza risposta. La chiamò per circa 10 volte poi si arrese. Fred iniziò a preoccuparsi ma subito Melissa tranquillizzò tutti dicendo che era impossibile che le fosse successo qualcosa perchè l'aveva accompagnata fuori e aveva visto suo padre che la caricava in macchina. Sahra in molte occasioni aveva avuto un comportamento enigmatico ma quella sera era molto più strano del solito: era molto più scossa di ogni altra volta e le si potevano notare delle lacrime di tristezza forse erano per la scomparsa dell'amica forse per qualcosa di suo ma una cosa era certa quella sera era più tesa del solito. Un'altra cosa insolita era il comportamento di Lexie, come poteva essere che una ragazza solare e estroversa come lei odiasse a morte una persona che non aveva neanche visto e pensasse potesse essere una spia russa. Doveva esserci di sicuro qualcosa che legava tutto ciò che probabilmente solo Sahra conosceva.I ragazzi andarono cosi da Greg e organizzarono tutto, apparecchiarono la tavola impeccabilmente: le forchette a sinistra, i coltelli a destra, i piatti distanziati l'uno dall'altro e i bicchieri leggermente spostati verso destra. La tavola era imbandita di tante leccornie c'era tanta pizza, con diversi tipi di farcitura: con patatine, wurstel, mozzarella e prosciutto, rucola e stracchino, olive fresche....
C'erano poi un pollo cotto al forno con patate, un tacchino come quello del ringraziamento, sushi vario, gelato artigianale con tutti i gusti cioccolatosi e tanta frutta succosa. Tutti stavano indossando dei cappellini da festa mentre aspettavano l'arrivo di Lexie. Erano felicissimissimi ma passarono le ore e Lexie non arrivava ma nonostante ciò nessuno dubitava della validità del messaggio cioè, nessuno tranne Benjamin, aveva ascoltato il cuore ma questo non lo aveva portato da nessuna parte e allora decise di dare retta al suo istinto, non sapeva se stesse facendo la scelta giusta aveva paura che quelli del gruppo gli fossero andati contro, infatti lui e Greg avevano un carattere completamente diverso e probabilmente se avesse detto qualcosa gli sarebbe andato contro, ma alla fine Benjamin segui la sua testa, si chiuse in bagno e chiamò Lexie al telefono. Chiamò svariate volte, le prime volte nessuno rispose, poi dopo un pò qualcuno rispose Benjam chiamò insistenentemente Lexie per nome ma nessuna risposta, l'unica cosa che sentiva era il respiro affannato di qualcuno: quel qualcuno poteva essere l'amica scomparsa, magari la tenevano in ostaggio e non poteva parlare o forse stava scappando da qualcuno, ma se fosse tenuta in ostaggio e avesse il telefono perché rispondere al telefono, non sarebbe stato più comodo scrivere un messaggio invece che rispondere e non dire nulla rischiando di farsi sgamare.
Allora Benjamin sottovoce sussurrò al telefono:<< richiamami quando sarai salva a questo numero>>.
Il ragazzo usci dal bagno e corse a dire ciò che voleva dire agli altri, o meglio ciò che voleva dire ma non riusci a dirla: erano troppo felici e speravano arrivasse e non voleva soffrissero più di quanto avessero già sofferto allora l'unica cosa che disse fu:<<Mangiamo che se no tutte queste leccornie si raffreddano, sono sicuro che Lexie tornerà. Intanto che gli altri mangiavano e Lexie si trovava chissà dove Sahra stava facendo qualcosa, qualcosa di cui molto probabilmente se ne sarebbe pentita.