Harry mangiò tutto con gusto, soprattutto la torta al miele. Parlò poco ma osservò attentamente quello che accadeva intorno a lui. Le battute divertenti e l’allegria di Tonks, la risata e la bellezza di Ginny. Notò con un certo compiacimento gli sguardi dolci che ogni tanto lei gli rivolgeva convinta di non essere vista. Forse era solo preoccupata e voleva accertarsi che lui stesse davvero bene dopo la litigata con Ron.
Ma Harry non aveva dimenticato il suo abbraccio quando lo aveva visto oppure il suo tocco delicato quando gli aveva disinfettato la ferita. Non si era inventato l’attrazione che quella sera c’era tra di loro ed era quasi certo che anche lei la percepisse. D’altronde non era più impegnata. Era arrivata la sua occasione.
«Ragazzi, mi sento così stanca… » disse Tonks sparecchiando.
« Volete del the? » propose Ginny.
« Non posso! Dobbiamo andare. Harry, ci vediamo presto… »
« Sì, domani ti porteremo altre cose e ti farò sapere della festa. Verrai, vero? » Ginny si alzò dal divano imitando Tonks che si stava infilando la giacca.
Harry non rispose alla sua domanda, la raggiunse dall’altro lato del salotto e si avvicinò a lei lentamente. La guardò negli occhi e le sfiorò la mano.
« Resta… » le sussurrò. Non poteva più aspettare. Era quello il momento giusto per parlarle.
Ginny rivolse uno sguardo stupito a Tonks che le sorrise compiaciuta.
« Allora… a domani, ragazzi… » Dora salutò strizzando l’occhiolino a Harry e si chiuse l’uscio alle spalle lasciandoli soli.
Harry prese Ginny per mano e la condusse sul divano accanto al camino. La ragazza restava in silenzio e attendeva paziente.
Imbarazzato e impreparato a quella situazione, il mago non sapeva esattamente cosa dire. Sospirò forte e poi si guardò intorno in cerca del coraggio che era andato via.
« Ecco… io… ho bisogno di parlarti… » balbettò senza concludere nulla. Poi incrociò gli occhi di lei e il suo viso illuminato dalle fiamme del fuoco nel cammino.
Harry capì che non c’erano bisogno di parole. Eliminò la distanza tra di loro e la baciò dolcemente come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Sentì Ginny tremare al suo tocco e stringersi a lui, mentre ricambiava il suo bacio.
Harry comprese che non c’era stato un momento più perfetto tra loro. Il dubbio, la gelosia, le preoccupazioni erano scomparsi all’improvviso. Sentì che loro si appartenevano, erano due facce della stessa medaglia.
Dopo lunghi istanti lei sussurrò: « Quindi, non sono come una sorella… »
Harry rise alla sua affermazione e le rispose divertito: « Direi di no, assolutamente! Ci ho messo un po’ ad ammetterlo a me stesso e Luna mi ha aiutato parecchio in questo. Mi dispiace se… »
« Non importa! Ti aspetto da così tanto tempo che avevo dimenticato quello che provo quando tu mi sei vicino… » Ginny arrossì perdendo un po’ della sua sicurezza. « Speravo davvero che un giorno di accorgessi di me ma eri troppo impegnato… »
«… a salvare il mondo! » concluse Harry per lei. « Mi dispiace! » ripeté. « Ma ora sono qui e non posso lasciarti più andare via… »
Prese il suo viso tra le mani e la baciò di nuovo. Questa volta in modo più sicuro, consapevole e sentito.
Ginny sorrideva e i suoi occhi erano felici. Prese la mano di Harry e la appoggiò sul suo cuore. Chiuse gli occhi e sospirò.
« Ci sei sempre stato tu, soltanto tu… Io non potevo arrendermi… »
Harry raccolse una lacrima dal suo viso e la abbracciò forte.
« Sono qui! Non hai lottato invano… mi hai conquistato a poco a poco con la tua dolcezza e la tua fierezza. Nei tuoi occhi ardono la fiamma del coraggio e della bellezza e mi hai letteralmente stregato, così tanto e così profondamente da non essermene mai accorto per davvero… »
Nel buio della piccola casina di pietra, le fiamme del fuoco scoppiettante illuminarono la chiara pelle di Ginny e Harry vide un lungo segno più scuro alla base del suo collo, come una cicatrice. La accarezzò e sentì sotto le sue dita che era scorticata, proprio come la sua. Non gliela aveva mai vista.
« Sì… un taglio… Niente di che… » Ginny si ritrasse dal suo tocco.
« Non è solo un taglio. È molto simile alla mia… Che ti ha fatto? »
« Niente… » la voce di Ginny era poco più di un sussurro ma non osò alzare lo sguardo.
« Ti ha torturata, vero? » Harry non ebbe bisogno di aspettare la sua risposta. Ripensò a quello che era successo alcuni anni prima nella Camera dei Segreti. Il ricordo di Tom Riddle si era impossessato della mente di Ginny per aprire il luogo dove si trovava il Basilisco. Aveva usato una bambina indifesa per attirarlo laggiù e riprendere la sua forma corporea.
« Pagherà anche questa… Te lo giuro! »
« Harry, davvero, non fa più male… »
« Perché non me ne hai mai parlato? So benissimo cosa si prova ad essere torturati da lui, a sentirlo nella tua testa… è qualcosa che ti fa perdere il sonno. È il male. Io devo fermarlo, Ginny! A tutti i costi! »
« E noi combatteremo insieme a te, tutti… Non sei più solo, Harry… » le sue parole furono così rassicuranti e confortanti che il giovane mago si sentì sereno.
« Lo so! Ora, lo so! » strinse Ginny tra le sue braccia mentre il vento autunnale sferzava e soffiava forte, portando con sé le foglie di un’estate che volgeva al termine.
Molto preso le cose sarebbero cambiate e avrebbe dovuto raccogliere tutto il suo coraggio per combattere l’ultima battaglia.
Nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive.
Mentre Voldemort nell’ombra assassinava, torturava e radunava un esercito per distruggerlo, Harry seppe finalmente la verità. Sua madre era morta per lui e il suo sacrificio, come quello di suo padre, di Sirius e si chissà quante altre persone, era stato dettato da una forma di potere maggiore e molto più forte della magia. Era l’amore, l’amore puro. Quel tipo di potere Tom Riddle non avrebbe mai potuto conoscerlo o comprenderlo. E Harry capì che aveva una speranza.
Guardò la ragazza che amava accanto a lui e in quel momento comprese quanto ancora avrebbe potuto essere potente un altro sacrificio d’amore. Avrebbe combattuto fino alla fine, per amore delle persone cui voleva bene.
Così accettò infine la sua missione, il suo dovere. Accettò di essere il Prescelto che tutti aspettavano e in cui tutti credevano. Abbracciava consapevolmente il suo destino perché ormai non aveva più paura.

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Un'estate alla Tana
FanfictionHarry trascorre le vacanze estive alla Tana, vivendo la vita di un ragazzo normale. Senza la magia, che non può essere usata lontano da Hogwarts, il nostro mago è un ragazzo che vive gelosie e difficoltà come tutti, scoprendo anche l'amore. Ed è pro...