Capitolo 01 - Omega

159 12 6
                                    


"Vi ringrazio zio Kenny...! Ma non intendo uccidere questo ragazzo!"

Voci stupite di alzarono dalla folla. "Sta rifiutando il regalo dello zio?"

"Nipote...! Il mio dono è per farti crescere! Per farti capire qual è il tuo posto e qual è il suo...!" Esclamò, indicando il povero ragazzo dentro alla gabbia. "Lui ha commesso un crimine e la punizione per quel crimine è la seguente...!" Esordì, dandogli un pugnale in mano.

Il ragazzo castano deglutì vedendolo e strattonò leggermente le manette. "Vi prego...! Io non volevo...! Mia madre sta male...!" A quelle parole Levi sgranò gli occhi.

"Zitto!" Esclamò una guardia, sbattendo il tubo sulla gabbia. "Feccia come te non dovrebbe nemmeno parlare al cospetto del principe.

Levi sospirò per poi voltarsi di scatto verso di lui. "Ho deciso!"

Il ragazzo e lo zio lo guardarono con occhi speranzosi, ma di due speranze diverse. Kenny sperò di vederlo crescere e fare ciò che era più giusto per il regno. Mentre il ragazzo ovviamente, sperò di essere risparmiato. Gli sarebbe andata bene qualsiasi cosa avesse scelto il principe pur di poter restare in vita.

"Sarai il mio schiavo...!"

Kenny spalancò gli occhi. "Cosa!? Non te lo permetterò, Levi!"

"Non puoi impedirmelo, zio!" Esclamò il corvino, voltandosi verso Kenny. "Non ho uno schiavo personale ed è la legge a concedermi questa occasione! Sono il principe e io desidero che questo ragazzo diventi  mio schiavo...!"

Il ragazzo lo guardò con le lacrime agli occhi mentre l'uomo gli voltò le spalle. "E sia! Ma sarà uno schiavo... E come tale dovrai trattarlo!" Sbottò lo zio, sbattendogli tra le mani le chiavi della gabbia.

Levi sospirò felicemente per poi voltarsi verso il ragazzo mentre lo zio si allontanò sotto gli sguardi attoniti dei presenti.

Armin non poté far a meno di notare il principe Levi avvicinarsi alla gabbia del ragazzo e farci un giro attorno. Notò che dalle vesti mezze stracciate che portava, facevano capolino piccole parti nude della schiena del ragazzo, la quale era ricoperta di frustate ancora gonfie e rosse di sangue raffermo, chiari segni del fatto che quelle frustate gli erano state fatte da poco. Quando Levi si ritrovò faccia a faccia col ragazzo, questi abbassò lo sguardo guardando il principe con la coda degli occhi.

"Come ti chiami...?" Sussurrò il corvino, sapendo benissimo di non essere sentito da altri, per via degli schiamazzi che stavano facendo dopo che scelse cosa farne di lui. In particolare da Kenny Ackerman, il quale stava blaterando schifosi gongolamenti per aver catturato questo ladruncolo.

"Eren...!"

"E quanti anni hai...?"

"Venti...!" Sussurrò, abbassando lo sguardo.

"Non avere paura di me Eren... Io non sono così...!" Sussurrò il principe, voltando lo sguardo verso lo zio in fondo al salone.

"Ho notato...! I-Io... La ringrazio, mio signore!" Sussurrò il ragazzo, a sguardo basso.

Levi si voltò verso di lui. "Dovevo salvarti! Eren, io e te siamo..."

Eren sussultò sgranando gli occhi alle parole del principe e guardandolo nei suoi. Magnifiche iridi argentee che gli fecero girare la testa per la profondità che emanavano. Non c'era dubbio, Il principe era il suo Mate e lui non era altro che uno schiavo. Ad un tratto i suoi pensieri vennero interrotti da un movimento diverso, lo vide allontanarsi. La cosa strana era che il principe Levi era fermo, immobile. Quello che si stava allontanando era lui, un paio di guardie stavano trascinando il carretto fuori dal salone.

Omega PrinceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora