Capitolo 04 - Jaeger

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"Lavati! Fai puzza!" Esclamò il corvino.

"C-Certo...!" Esordì lo schiavo.

"Conosci la vasca da bagno? Di solito solo noi nobili l'abbiamo!"

"Ho viaggiato tante volte con mio padre e l'ho usata a casa di molti nobili, dai quali eravamo ospiti!"

"Ho capito... Ti porto dei miei vestiti! Resta qui!" Aggiunse il principe, uscendo da bagno e rientrandovi poco dopo con dei vestiti puliti e un telo per asciugarsi.

Il ragazzo lo fissò imbarazzato, aveva addosso solo i calzoncini intimi e lo guardava balbettando scuse incomprensibili, mentre il principe adagiò i vestiti sul lavabo lì accanto.

"L'acqua arriva dal fiume, è congelata, perciò fai in fretta! Non voglio dover chiamare il medico per ipotermia!" Ammise Levi, per poi uscire dal bagno.

Eren fece il più in fretta possibile, dopotutto il principe aveva ragione, l'acqua era gelata. Si asciugò col telo per poi mettersi i vestiti che il corvino gli aveva donato.

Non vi era paragone con quelli che era solito indossare il castano. Il principe gli aveva concesso l'occasione di indossare vestiti di alto rango, con stoffe altrettanto pregiate.

Eren li indossò, meravigliandosi di quanto gli calzassero a pennello. Uscì dal bagno e si guardò attorno, non vi era nessuno nei paraggi, si affacciò alla scala e poté notare che non vi erano nemmeno delle guardie. La tentazione di provare la fuga era alta, ma decise lo stesso di dirigersi verso la stanza del principe, non aveva voglia di mettere nuovamente a repentaglio la propria vita. Sicuramente suo padre era già tornato a casa, ora doveva pensare solo a ritornare pure lui sano e salvo. Entrò nella stanza del principe, notando Levi seduto sul letto che lo stava aspettando.

"Allora posso fidarmi di te...!" Eren sussultò alle sue parole. "Ero convinto che saresti scappato...!"

Il castano non rispose, si limitò ad osservare il proprio giaciglio per poi andarci incontro. "Signore... Non metterei a rischio la mia vita più di così!"

Levi ridacchiò. "Effettivamente... Saresti dovuto morire ore fa!"

Eren deglutì per poi rannicchiarsi nel giaciglio di pellicce, leggermente infreddolito dal bagno appena fatto.

Levi si avvicinò a lui squadrandolo. "Perdonami, Eren...!" Sussurrò, chinandosi di fianco a lui.

Il castano lo guardò stranito per poi sentire le sue mani sui propri polsi, i quali vennero chiusi fra delle manette.

"S-Signore?"

"Devo proteggermi! Dopotutto non posso ancora fidarmi di te...!" Esordì, unendo le manette ad una catena che aveva attaccato al muro, cosicché lo schiavo si sarebbe potuto sdraiare nel giaciglio.

"I-Io...!"

"Dai, non essere triste, è solo per la notte!

"Ma se tornassi...!"

"No...! Non ti ci mando più in quella stanza!" Sbottò, guardandolo negli occhi provocando ad entrambi la stessa piacevole sensazione. "Potrebbero farti nuovamente del male ed intendo impedire che ciò accada...!"

"Capisco...!" Sussurrò, abbassando lo sguardo. "Beh... Allora buonanotte...!"

"Buonanotte, Eren!"

La nottata passò in fretta e venne velocemente l'alba. Eren però non riuscì a chiudere occhio e stette sveglio tutto il tempo ad osservare il principe dormire. Era davvero bello, e mentre dormiva aveva un viso angelico, a differenza di quando era sveglio, che aveva in continuazione il volto scorbutico e sempre sull'attenti. Ma come dargli torto? In queste condizioni, chiunque starebbe sempre accigliato!

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