Capitolo 06 - Io sono tuo e tu sei mio!

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La giornata passò in fretta, Levi dovette star tutto il pomeriggio insieme allo zio che lo portò con se a caccia. Il principe odiava quel passatempo dello zio, perché nonostante amasse mangiare la carne, uccidere delle povere bestie non lo rendeva per niente felice, ne tanto meno orgoglioso.

Quando il sole tramontò i due fecero ritorno a palazzo e Levi si fiondò velocemente in camera sua dove il povero Eren lo stava aspettando ammanettato con un polso al muro, sdraiato nel suo giaciglio di pellicce.

Il corvino entrò nella stanza ed Eren si alzò di scatto al rumore della serratura, ma si rilassò non appena vide il suo principe sulla soglia.

"Mio signore...!"

Levi si avvicinò a lui e lo liberò subito da quella prigionia. "Mi spiace averti dovuto ammanettare...!"

"Signore si è già scusato venti volte stamattina, non lo faccia ancora!" Ridacchiò il castano, sfregandosi il polso con la mano che fino ad ora era stata libera.

"L'ho fatto solo perché..."

"Non c'è bisogno che si giustifichi, Maestà...!" Levi lo guardò sgranando gli occhi. "Io sono solo uno schiavo e mi sento già fortunato ad essere trattato così! Molti schiavi vengono sfruttati e maltrattati... Lei invece mi tratta come un fratello, si prende cura di me... Non poteva certo andarmi meglio di così!" Esclamò il castano, guardandolo negli occhi.

Levi venne percosso da un'immensa scossa di piacere che partì dalle sue ghiandole e inevitabilmente si ritrovò a baciare il suo schiavo, dopo averlo spinto a sdraiarsi sul giaciglio di pellicce. Il castano sgranò gli occhi e lo afferrò dai fianchi lasciandosi dominare per la prima volta da un Omega, una cosa assolutamente fuori dal comune. Dev'essere il potere del Mate a renderti schiavo anche di un genere inferiore? Si ritrovò a pensare il castano, mentre il principe continuò a sovrastarlo col suo bacio passionale.

Poco dopo Levi si fiondò al primo piano del castello dove Kenny lo stava aspettando per la cena preparata da Sasha. Fortunatamente e come suo solito, Kenny se ne andò in anticipo dalla sala da pranzo, lasciando Levi da solo con Sasha, come di consueto e ciò permise al corvino di chiedere alla cameriera di fare un piatto anche per lo schiavo che lo stava attendendo in camera. Il principe era mancato a pranzo, ma nonostante tutto, Sasha aveva portato qualcosina da mangiare allo schiavo e Levi gliene fu riconoscente.

Dopo che Sasha preparò il piatto, Levi lo afferrò felicemente e lo portò al quarto piano del castello, diretto nella sua stanza e vi entrò.

Appena Eren lo vide con il piatto fumante in mano, gli venne spontaneo un sorriso e subito si mise a sedere. Aspettò che Levi gli togliesse la manetta dal polso ed iniziò a mangiare non appena gli diede il piatto colmo di cibo.

"La ringrazio mio signore...!"

"Lascia stare i convenevoli e mangia! O si raffredderà!"

Eren mangiò con una posata che il principe gli aveva portato e quasi gli vennero le lacrime agli occhi da quanto era buono.

"L'ha preparato Sasha! Insieme al cuoco, Nicolò!"

"Squisito!"

Eren divorò il piatto in men che non si dica e subito dopo Levi lo dovette ammanettare nuovamente. "Come posso far sì che si fidi di me, mio signore?"

"Beh sei mio schiavo da un giorno effettivo, cosa ti aspetti da me?"

"Non si fida del suo Mate?"

Levi si bloccò dov'era. "Non sei il mio Mate!"

"Oh sì che lo sono, mio signore! Non lo neghi! Anche le sue ghiandole hanno reagito e continuano a reagire tutt'ora alla mia presenza!"

Levi si passò una mano sulla nuca e poté sentire uno strano liquido uscire da esse. "Cos'è sta roba?"

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