Alla fine i matti veri stavano solo a Firenze, dove ti hanno lasciato andare senza battere ciglio, senza provare a fare di tutto per tenerti, distratti da trattative di routine e cambi di dirigenza sportiva. So anche che papà ti portò a giocare vicino casa per farti stare tranquillo, perché quasi nessuno ce la fa a sfondare e eventualmente avresti dovuto trovare un'alternativa ed è sempre meglio avere gli affetti vicini a quell'età se devi affrontare un brutto periodo. Sappiamo tutto di te perché ormai hanno cercato tutto, hanno intervistato tutti quelli che hai intorno, sono arrivati agli allenatori che hai avuto ai pulcini per chiedergli "a 6 anni era già così forte Zaniolo?". Ma il passato non c'è più, il passato non esiste, è un concetto intangibile che rendiamo reale per darci una collocazione nella linea del tempo.
Vederti sul campo è un'emozione. È vedere un tipo di giocatore nuovo eppure d'altri tempi. Nuovo per il modo di interpretare il calcio, con fisicità e intelligenza tattica superiori ma allo stesso tempo una classe che difficilmente si vede in un ragazzone di un metro e novanta. D'altri tempi per quella genuinità che continui a dimostrare nonostante le attenzioni, le lodi, le manifestazioni di ammirazione esagerate. Ma anche per quel modo di esultare così incredibilmente espressivo di una gioia reale e incontenibile. Come esulteremmo tutti noi.
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Ero l'unico matto che ci credeva
AksiQuesta storia parla del mio affetto che ho avuto all'inizio quando arrivò alla Roma che avevo che ho e che avrò sempre per Nicolò Zaniolo, ma sopratutto parla di quando si è rotto per la seconda volta il crociato.. era un momento brutto per me e ho...