Capitolo 5

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Oikawa's POV

L'aria della notte è fredda contro la mia pelle. I miei occhi sono invece caldi, pieni delle lacrime di cui si stanno riempiendo ma che non lascio uscire.

Non dovevo prendermela con lui.

Non mi ha detto una cosa così cattiva.

Ci sta ospitando e io gli ho urlato contro.

E se adesso decidesse di cacciarci entrambi?

Come posso aver fatto questo a mio nipote?

Le forti emozioni che si sono accumulate dalla morte di Maeko sono scoppiate improvvisamente tutte insieme, e a farle scoppiare è stato un semplice commento detto con un tono di voce un po' più arrabbiato del solito. Forse perché nessuno mi ha mai parlato in questo modo?

Devo tornare a casa e scusarmi, ma aspetto un po': non mi ero reso conto, ma correndo sono arrivato in un immenso campo, sormontato dal cielo stellato, visibile attraverso un buco sul soffitto della caverna. Ma la cosa più strepitosa sono le lucciole, migliaia di lucciole, che rendono la notte chiara come il giorno, di una luce gialla e confortevole.

Decido di rimanere un attimo ad ammirare questo scenario. L'unico suono udibile è quello dello scroscio dell'acqua che si infrange sulle rocce e una lieve brezza che soffia muovendo appena l'erba.

Inaspettatamente sento le guance bagnarsi, e mi rendo conto di star finalmente piangendo, liberando tutte le emozioni e alleggerendomi da esse. Chiudo gli occhi, ascoltando attentamente i suoni della notte.

Presto sento in lontananza il suono di un pianto di un bambino. All'inizio penso sia frutto della mia fantasia, ma quando noto che si sta facendo sempre più forte, apro di scatto gli occhi, volgendo la testa verso la direzione da cui ero arrivato.

Inizialmente non distinguo le figure, ma mentre si fanno più vicine noto che Iwaizumi sta tenendo in braccio non senza fatica il piccolo Takeru, che si dimena e urla a squarcia gola.

So che dovrei alzarmi, ma rimango immobile seguendo con gli occhi la loro avanzata.

Iwaizumi deve avermi notato, perché inizia a camminare più velocemente, evidentemente impellente di liberarsi del bambino.

La vista mi fa ridacchiare leggermente, facendo apparire sul mio volto già solcato dalle lacrime un sorriso.

Appena i due mi arrivano vicino, Takeru si sporge verso di me. Io lo prendo in braccio e inizio a cullarlo dolcemente.

"Shh, non piangere. Cosa c'è che non va? Torna a dormire." dico al bambino tra le mie braccia, aspettandomi che il suo accompagnatore se ne vada.

Inaspettatamente, invece, Iwaizumi si siede al mio fianco, senza emettere un fiato, e guarda dritto davanti a sé.

Rimaniamo così, e non appena Takeru si addormenta, l'unico suono udibile è di nuovo quello della notte. Pensavo che non appena ci fossimo rivisti mi avrebbe urlato contro, dicendomi di andarmene.

Invece il silenzio che si è insinuato fra di noi ha un qualcosa di confortevole, non è pesante, non ha bisogno di essere riempito di parole vuote. È come se un incantesimo invisibile fosse sceso su di noi.

Questo viene rotto da una voce bassa più calma dell'ultima volta che l'ho sentita.

"Scusami per prima. Non sono mai stato bravo a relazionarmi con le persone, e con te non ci sto esattamente provando."
"No, scusami tu. Mi hai detto delle cose giuste, anche se avresti potuto non insultarmi, ma io ho rilasciato tutta la mia frustrazione, la mia tristezza, e tutto ciò che mi è accaduto di recente su di te che non c'entri nulla. Non proprio carino da parte mia."

Un attimo di silenzio, poi mi passa per la mente un'idea.

"Ti va di sentire la mia storia?" chiedo, voltando il capo verso di lui.

Pensavo di trovarlo nella stessa posizione di prima, invece mi sta fissando. Questo fatto mi fa arrossire leggermente. "Che c'è? Ho qualcosa in faccia?"

"Oh... no, scusa. Mi stavo solo chiedendo come è possibile che qualcuno sia così bel...sia capace di piangere e ridere allo stesso momento." dice, parlando velocemente e arrossendo leggermente.

"Comunque sì, mi piacerebbe."
"Ti piacerebbe cosa?"

"Sentire la tua storia, idiota."
"Oh... ahahah giusto. Allora da dove posso iniziare?" mi chiedo ad alta voce, prendendo un bel respiro.

"Allora, sono Oikawa Tooru, principe delle fate fino a due giorni fa, ma questo te l'ho già detto. Ho duecento anni, il che non è molto, e ho sempre vissuto a palazzo. Amo molto la mia famiglia e soprattutto amavo mia sorella, la madre di Takeru, che sfortunatamente è morta pochi mesi fa. Per me lei era come una seconda madre, e quando è morta è stato lo shock più assoluto per me."

A questo punto mi interrompo un attimo, non volendo scoppiare di nuovo in lacrime.

"Deve essere stata dura, eh?" mi chiede Iwaizumi.

"Già, lo è stato. Andando avanti, ho avuto molti pretendenti, ma con la mia bellezza è comprensibile, ma alla fine nessuno è durato. I miei genitori sono in prigione per non so bene quale motivo, so solo che ha a che fare con la morte di Maeko, mia sorella., e io non so più cosa dovrei pensare. Takeru è l'unica cosa che ho ancora di importante nella mia vita, per cui ti prego di non cacciarci via."

"Era qui che volevi arrivare con tutta questa storia?" mi chiede l'uomo di fianco a me, con un sorrisetto.
"In parte sì, ma avevo bisogno di dire queste cose a qualcuno, anche se potrebbero non significare nulla."

"Oh... capisco."

Detto questo, torna il silenzio confortevole di prima, fino a che non mi torna in mente una domanda.

"Non vorrei essere indiscreto, ma c'è qualcosa che vorrei chiederti. Come mai odi noi fate? Hai detto che abbiamo distrutto la tua famiglia." chiedo sfacciatamente. Non sentendo risposta per un po' mi giro di nuovo verso di lui. "Se non vuoi rispondere non importa."

"Mio padre." mi sento rispondere improvvisamente.

"Tuo padre?"
"Sì. Per una fata ha lasciato me e mia madre, e dopo poco tempo lei si è ammalata ed è morta. Non ho mai saputo più niente di lui, della sua nuova famiglia e non mi è mai interessato, ma sono quasi certo che sia colpa sua se mia madre è morta. Lo amava troppo, quel bastardo."

"Mi dispiace... Non vorrei essere poco delicato, ma non penso sia colpa di noi fate."
"Lo so. Avevo solamente bisogno di qualcuno da odiare. So che è insensato, ma mi fa sentire meglio, non dare tutta la colpa a lui."

"Penso di capire."

Dopo queste ultime frasi, non ci sono più parole, solo la tranquillità delle lucciole.

Il freddo della notte, inizia a farsi sentire, e cerco di coprire col mio corpo Takeru.

Iwa-chan deve averlo notato perché mi guarda per alcuni attimi per poi chiedermi

"Andiamo a casa?"






CONTINUA...

*********ANGOLO AUTRICE********

Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo.

Probabilmente questa settimana non riuscirò a pubblicare il prossimo ma spero di farcela quella successiva.

Ringrazio come sempre @demigoddes_poseidon

Se vi è piaciuto lasciate un commento e/o una stellina.

Alla prossima💜


L'armatura del principe~ A Iwaoi StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora