II

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Harry era grato che la sua assunzione fosse avvenuta di venerdì: aveva avuto due giorni pieni per cercare di riprendersi e non apparire distrutto durante il suo primo giorno lavorativo, ma quelle 48 ore non erano di certo bastate.

Per fortuna, sarebbe meglio dire sfortuna, Harry aveva imparato a non mostrare le sue emozioni sin da bambino. Suo padre, ad ogni accenno di lacrima, non aveva mai mancato di fargli capire quanto il pianto non doveva neanche essere contemplato. Ovviamente, non con buone maniere. Harry aveva quindi iniziato ad avere un cattivo rapporto con la gestione dei suoi sentimenti e ciò l'aveva portato, paradossalmente, a dedicarsi il più possibile agli altri, a capire i loro gesti ed emozioni, piuttosto che imparare a capirsi. Si era allontanato da quell'ambiente familiare, che non aveva fatto altro che soffocarlo, appena aveva avuto la possibilità di trasferirsi in un istituto che fosse il più lontano possibile dai suoi genitori e tutto ciò che gli avevano inevitabilmente inculcato.

Era stato proprio durante gli anni in cui aveva acquisito l'indipendenza che aveva conosciuto Rick. Lo stesso Rick che, Harry lo sapeva fin troppo bene per poter mentire ancora a sé stesso, era stato per lui quella figura maschile che per anni non aveva avuto. Rick aveva colmato un vuoto, lo aveva fatto sentire speciale e amato per poi calpestarlo e lasciarlo andare.

Perché, alla fine, anche Rick lo aveva capito.

Probabilmente molto prima di lui.

Sospira, prima di entrare nella sede della Tomlinson Industry e sorride gentilmente alla ragazza alla reception, mostrandole il proprio badge e, seguendo le indicazioni, si ritrova davanti all'ufficio di Louis che per il suo primo giorno lavorativo avrebbe dovuto mostrargli la sede e poi indicare a lui e Zayn i primi passi da compiere. Harry non era entusiasta di dover lavorare a stretto contatto con l'amante del suo ex ragazzo, ma non aveva alternative. Non avrebbe permesso che la rottura con Rick lo spingesse a rinunciare a quella possibilità lavorativa.

"Buongiorno, Harry." Zayn lo accoglie con un sorriso un po' incerto sul volto. I suoi occhi ambrati sembravano parecchio esitanti così come la sua postura. Sembrava tutt'altro uomo rispetto al loro primo incontro e il riccio non era assolutamente intenzionato a rendere quella situazione invivibile: portare rancore non l'avrebbe portato a un bel niente se non a peggiorare il suo stato d'animo.

"Buongiorno." Harry gli mostra un debole sorriso, prima di essere interrotto dal suo capo che, proprio in quel momento, compare sull'uscio della porta, guardando attentamente i due uomini. Harry osserva il modo in cui l'uomo più grande deglutisce appena e i suoi occhi spostarsi da lui a Zayn. Basta quello per far iniziare a sentire al più giovane i primi morsi di fastidio.

"Sono felice di vedervi già qui." Louis cerca di smorzare la tensione, sfoggiando un sorriso, ignaro del sopracciglio appena arcuato del suo nuovo dipendente. "Amo la puntualità, meglio che tu lo sappia." Accenna ad Harry, felice di aver potuto costatare quanto il ragazzo fosse del suo stesso parere. "Adesso faccio fare un giro ad Harry, tu aspettaci qui e intanto revisiona i file che ti ho mandato, poi al nostro ritorno dirò ad entrambi le direttive." Louis accenna a Zayn un sorriso che viene ricambiato, prima di far segno a Harry di seguirlo.

Harry, per la prima volta, trova un insegnamento di suo padre utile: "non lasciare che i tuoi sentimenti da frocio del cazzo rovinino la tua carriera."








Harry sbadiglia, stropicciandosi gli occhi, svegliato dal suono del campanello. Da' un rapido sguardo all'orologio e sbuffa, dato che erano soltanto le undici della mattina e aveva tutta l'intenzione di svegliarsi direttamente ad ora di pranzo.

Era passata una settimana da quando era entrato a far parte dello staff della Tomlinson industry e circa dieci giorni dalla rottura con Rick. In quei giorni si era talmente concentrato sul lavoro da non fare nient'altro e, tornato a casa, si dedicava a qualsiasi cosa che lo distraesse prima di fiondarsi a letto e ricominciare tutto d'accapo il giorno successivo.
L'unica cosa ad avergli tirato su il morale era il fatto che il nuovo lavoro gli piaceva davvero tanto e l'ambiente lavorativo e i suoi colleghi erano meravigliosi. Tutti si erano mostrati ben disposti verso il nuovo arrivato e Harry aveva apprezzato quell'accoglienza che era riuscita, seppur un minimo, a permettergli di affrontare Louis e Zayn sopportando la tensione che continuava ad aleggiare su di loro, senza dare di matto e mostrandosi efficiente.

It's gotta be a strange twist of fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora