III

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QUATTRO MESI DOPO

"Sono in clamoroso ritardo!" Harry affanna, trascinandosi dietro la tracolla piena zeppa di documenti.
Un cappello era adagiato sulla sua massa leonina, che in quei mesi si era allungata, e nonostante apparisse come una sorta di senza tetto, Louis non riesce a non posare gli occhi su di lui come se fosse una pietra preziosa. Serve la risata di Zayn a riportarlo alla realtà.

"Felice della tua accurata valutazione, Styles." Louis lo prende in giro e osserva il ragazzo fargli un sorriso sbilenco, trattenendosi dal fargli una linguaccia, e posare tutto al suo posto per recuperare i documenti che gli servivano.

Neanche si innervosisce del ritardo: era così raro che il più piccolo tardasse che non poteva rimproverarlo, non quando Niall arrivava in ritardo da anni.

Louis aveva preso troppo sul serio la conversazione con Zayn, o probabilmente era destino che Harry si insinuasse sotto le loro pelli per restare al loro fianco non più come loro collega, ma come il dono più prezioso che la vita potesse donare: un amico. Il capo della Tomlinson industry aveva visto crescere sotto i suoi stessi occhi l'amicizia tra Harry, Niall e Zayn. Con quest'ultimo soprattutto, una volta lasciati dietro alle spalle i dissapori iniziali, il più piccolo aveva avuto modo di capire quanto avessero in comune e niente più aveva ostacolato la crescita dell'affetto reciproco.

Lo stesso era accaduto poi con Liam che si era mostrato invece più simile al loro capo: analitico e con una buona dose di cinismo e, inutile anche dirlo, adesso lavorava anche lui alla Tomlinson Industry.

Con il più grande odio e dispiacere di Louis, persino con Rick, Harry aveva finito con l'instaurare un tranquillo rapporto civile. Come aveva avuto modo di imparare durante quel periodo, Harry non era uno che lasciava i sassolini dentro le scarpe a lungo. C'erano voluti mesi, ma il capire che avvicinarsi a Rick non significava minare al suo ritrovato equilibrio, aveva permesso al più piccolo di metterci definitivamente una pietra sopra. Era ancora una ferita e non poteva ritenerla già totalmente cicatrizzata: il tradimento lo aveva spezzato e aveva ridotto in un cumulo di cenere la sua fiducia.

Ed è forse quello che ha portato il riccio ad andare un po' con i piedi di piombo con i suoi nuovi tre amici, anche se Harry non sapeva se poter ritenere Louis propriamente tale. Oltre ad essere il suo capo, Harry aveva avvertito dal loro primo incontro una sorta di elettricità, una sensazione strana che lo aveva perseguitato durante tutti quei giorni e che spesso sembrava intensificarsi. Non che non si sentisse a suo agio da solo con il maggiore, ma per sua fortuna, o sfortuna, dipende dai punti di vista, erano state pochissime le occasioni in cui si erano ritrovati da soli.

La medesima sensazione che lo costringeva a trattenersi con il maggiore e a limitare la voglia di scherzare con lui. Eppure Harry non riusciva a smettere di osservarlo, e gli veniva difficile farlo soprattutto quando gli occhi di Louis creano dolci pieghi ai lati ogni volta che ride, rendendolo ancora più bello di quanto non fosse normalmente. 

Ed è su di lui che Harry punta gli occhi quando, porgendogli i documenti, fa incontrare i loro sguardi.





"Sono così felice che stiano per arrivare le vacanze natalizie." Zayn miagola appena sprofonda nel costosissimo divano del suo migliore amico, puntando gli occhi su Niall e Harry che interrompono i loro chiacchiericci per guardarlo. I due erano poggiati contro l'angolo bar, con gli occhi stanchi come tutti i presenti per la conclusione di un'altra settimana lavorativa.

Era ormai tradizione che ogni settimana, solitamente il venerdì, si riunissero a casa del maggiore: aveva una casa abbastanza grande da ospitarli anche la notte, nonostante Harry e Liam non fossero mai rimasti per ragioni ormai ovvie.

It's gotta be a strange twist of fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora