Il re del Re, Agostino ed il poeta.

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  Can: I sentieri dei filosofi,
La meditazione della vita,
Disprezzare una strada,
Nei mortali da raggiungere,
Le istruzioni di un pensiero,
Quale spirito di patria,
Ascolti quando mi domanderai
"Chi insegnerà insistentemente,
A suggerire le vie delle decisioni."

Gran: Ti esorta nelle lunghe ripetizioni,
La natura di un nemico assediato,
Esitare alle spalle di un pericolo,
Tremano gli scogli verso il cantare,
Mettiti nelle mura del tuo animo,
Gli impulsi, nei bellissimi casi,
Sono brutti "finisco" da cui fuggi,
E segui il verso del bene che ti preme,
Per evitare il principio del Padre,
Nei brutti studi che aveva preannuziato.

Can: Obbedisci, se libero.
A cosa ti serve, se non
Riesci ad ascoltare te stesso,
La libertà di un rispetto dignitoso.

Gran: La vita è incerta e lunga,
Prego nel gradito,
Ho discusso nella muffa e nell'inerzia,
Ho chiuso con fastidio aspro,
L'opera della gente,
Un frutto di "abbastanza",
Sopportato per non farlo marcire,
Nelle orecchie di una penna,
Nella mano da cui prendevi le chiacchiere del minimo meraviglio.

Can: Tre giorni offuscati d'errore,
Il secretum del mio Agostino,
Ho dissipato un colloquio tascabile,
Sono distolto nelle tenebre traverse,
Il momento di un viso solido,
Errato di parole nella nebbia terrena,
La sede su cui sono sospeso lontano,
Ansiosamente per durare nell'abbandonarmi,
Avvolti dalle tenebre dell'annoiarsi,
Vi supplico carissimo assistito,
Nella densa fine da cui mi hai ripulito,
Senza te, la mia vita triste,
Senza lei, niente.

Can: Non abbandonare te stesso,
Anche se abbandonando tutti,
Mentre parliamo del presente
Hai già ottenuto le tue faccende.

Can: Dimorerò giustamente con attenzione,
Al volgo più frutto,
Qualcosa per pensare,
Benchè forse inevitabile,
Meditazioni necessarie,
Sempre importanti ed inutili,
Ma non sono capace di frenare,
Le tensioni del mio desiderio maestro.

Can: Raccoglierò, se potrò,
La deviazione della salvezza,
Imboccare lo studio per la retta ragione,
Potrò applicarmi lasciando lo zelo,
Tornero', se solo lo riconosco,
Ora sarebbe molto sicuro,
Anche se so le cose sbrigate,
E come dicevi mi affretto,
Poco.

Gran: Ricadiamo nella vecchia impotenza,
Vada nella lite della volontà,
Altrimenti supplico Iddio che ti segua,
E che i tuoi passi ti portino al sicuro,
In un viaggio d'essere, pur visto così,
Che chiami dissidio interiore.

Gran: Permetta la voglia del cielo salvo,
Da errati anfratti e tanti Dio,
Polvere nell'animo,
Si plachino gli occhi in Lui,
Taccia la fortuna,
E strepiti il mondo.

Can a Gran: Accada,mentre seguo,
Di gettarmi con una guida a cui non rispondero',
E chiedi, se chiama la vita,
Questo bisogno,
"I frammenti sparsi della mia anima".





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