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Certo, rimanere nascosto in quella stanza buia e piena di spifferi non era esattamente il modo migliore di trascorrere il resto della giornata, ma nel momento in cui mi disse "Ho da fare", fu come se una vocina dentro di me mi avesse detto di restare ancora un po', per vedere cosa avrebbe fatto mentre io non c'ero.

Ma come potevo spiarla senza essere scoperto? Forse avrei potuto travestirmi da guardia, ma sarebbe stato troppo rischioso. Chiusi la porta della stanza in cui ero nascosto, alzai di poco la tapparella della finestra per far entrare un po' di luce e iniziai a perlustrare in cerca di qualche idea. Notai che c'era un'apertura rettangolare posta in alto su una delle pareti: il condotto dell'aria. Ecco come avrei fatto. Certo non era proprio larghissimo, ma comunque lo era abbastanza da permettermi di passarci e, per fortuna, non ho mai sofferto di claustrofobia.

Dovevo stare molto attento: al minimo rumore avrei potuto attirare l'attenzione.

Strisciando, riuscii ad arrivare proprio sopra il suo ufficio. Stava parlando al telefono.

<...Esatto, portatemelo qui. Ho proprio voglia di divertirmi.>

(A chi si sta riferendo?)

Dopo qualche minuto arrivò un uomo scortato da una guardia: era Philip Cole. La guardia lo fece sedere davanti a lei.

<Eccolo qua, il nostro detenuto preferito. Allora... ti è piaciuto il trattamento speciale che ti abbiamo riservato?>

Cole non disse niente.

<Che ti prende Philip? Prima parlavi così tanto e adesso fai scena muta?>

Ancora nessuna risposta. A quel punto si alzò e cominciò a camminare attorno a lui.

<Notevole. Le guardie devono aver fatto proprio un buon lavoro. Bene, è un vero peccato che mi sia persa lo spettacolo...>

(Povero signor Cole, chissà cosa gli hanno fatto...)

<...O forse...> fermandosi, <...Forse possiamo rimediare.>

<Fatemi pure quello che volete,> ribatté Cole rassegnato, <non mi interessa.>

Dopodiché riprese a camminargli intorno.

<Vedi Cole, ci sono tante cose che a me piace fare. Mi piace scrivere, leggere, osservare il cielo stellato, ascoltare della buona musica, rilassarmi con una bella tazza di caffè, ma c'è una cosa che mi piace più di tutte...> si fermò di fronte a lui e, chinandosi, gli disse nell'orecchio:

<...Adoro vedere le persone soffrire.>

(Oh cavolo...)

<Ma certo, da un mostro come te c'era da aspettarselo. Tanto è una cosa che ormai sanno tutti.> disse Cole.

(Chissà quante altre persone ha maltrattato qui dentro in tutti questi anni... mi vengono i brividi.)

<Un "mostro" dici? Ma andiamo, dopo tutta la fatica che faccio per mantenere l'ordine in questo distretto, è così che vengo ringraziata?>

<Se questo per te è "ordine", allora l'interno di un vulcano attivo è un paradiso in confronto.>

(La situazione sta iniziando a.. scaldarsi.)

<Ma bravo, adesso fai anche lo spiritoso?>

Quindi tornò a sedersi alla sua scrivania e, frugando nel cassetto, tirò fuori un libro e cominciò a sfogliarlo.

<Cole, Cole, Cole, vediamo dov'è...>

(Sembra essere un elenco, anche se da quassù non si capisce bene.)

<Trovato! Mmm, interessante... Quindi il nostro caro Philip Cole ha una famiglia a casa che lo aspetta.> disse sogghignando.

A quelle parole Cole sbiancò in viso.

<Che cosa abbiamo qui? La moglie Eleanor, il figlio più grande Matt e il membro più giovane di casa Cole, Anton. È corretto?>

Lui non disse niente, ma bastava guardarlo in faccia per capire che aveva colto nel segno.

<Molto bene. E non abitano neanche tanto lontano. Che ne dici di una bella riunione di famiglia, proprio qui?>

<No.. no! Ti prego.. lasciali stare! Loro non c'entrano niente!>

<Ma sì invece, pensa che meraviglia! Due piccioni, anzi no, quattro piccioni con una fava. Ci sarà da divertirsi!> disse con tono compiaciuto.

<Prendete me, fatemi tutto quello che volete! Ma non la mia famiglia.. vi prego, non la mia famiglia!> e rivolgendosi anche alla guardia dietro di lui, continuò <Vi prego...>

(Ma è terribile! E adesso che faccio?)

<Guardia, accompagna pure il nostro ospite nella sua cella e domani, quando il novellino arriverà, lo manderemo a chiamare tutta la famiglia. Sarà lui da solo ad accompagnarli qui, così nessuno sospetterà niente.>

(No.. non lo permetterò.)

<Sì capo, sarà fatto.>

Detto questo, la guardia prese per il braccio il signor Cole, mentre lui cercava disperatamente di farle cambiare idea. E dopo altri "Ti prego, non farlo!", la guardia chiuse la porta, portandolo via.

(È una situazione davvero orribile) pensai. (Ecco perché nel distretto sono sparite tante persone. Okay, sapevo già che lei è pazza, ma non pensavo fino a questo punto. Gode nel vedere soffrire le persone, e per giunta dei poveri innocenti! Non è giusto.)

Intanto la osservai mentre scrutava ancora quel libro, forse in cerca di altri nomi.

(Perché si comporta così? Qualcuno deve fermarla.)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03 ⏰

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