"Sei bravissima a cucinare Grace, da chi hai appreso tutte queste cose?" mi chiese curiosa Amanda, abbassai lo sguardo, stavo cucinando le mitiche frittele al miele della mia mamma, mi insegnò a prepararle tanti anni fa, a soli sette anni già la aiutavo in cucina, mi aveva tramandato tutte le sue ricette "La mia mamma amava cucinare e sperimentare nuovi piatti.. ovviamente con gli ingredienti che potevamo permetterci" Amanda mi accarezzò la schiena cercando di sollevarmi il morale, cercavo di non pensarci ai miei genitori, ma la mente andava sempre lì "Sono sicura che sono orgogliosi della donna che stai diventando" mi sorrise e io ricambiai non serviva a niente piangere, non sarebbero mai tornati da me, il rumore di un campanello ci distrasse "Deve essere arrivato Kevin con la verdura, andresti a prenderla per favore?" mi chiese indicandomi la porta sul retro, le passai il mestolo e dopo essermi pulita le mani con lo strofinaccio uscii dalla cucina, trovai sulla porta un alto ragazzo con i capelli scuri e gli occhi neri come la pece "Ah ciao, sono Kevin, sei nuova?" mi chiese appoggiando le casse per terra, allungai la mano per stringergliela "Si, mi chiamo Grace" il ragazzo mai squadrò per bene e il suo sguardo mi mise a disagio "Infatti, non ti ho mai vista in giro, mi sarei di sicuro ricordato di una bella ragazza come te" arrossii, non ero abituata a ricevere certe attenzioni, presi le casse di verdura e quando stavo per rientrare mi fermò per prendermele dalle mani "Faccio io" lo seguii in silenzio in cucina, dove Amanda aveva già inpiattato tutte le frittelle "Buongiorno signora" la salutò educatamente lasciando sul bancone la merce "Buongiorno, vuoi una frittella?" chiese Amanda porgendogli un piccolo piattino "No grazie ho già fatto colazione, se il padrone scopre che non sono già a lavoro mi ammazza" sbuffò e se ne andò lasciandoci un ultimo saluto "Il duca è così terribile? E' da quando sono qua che sento cose brutte su di lui" chiesi a bassa voce, Kate ed El mi avevano detto più volte quella mattina appena sveglie di non avvicinarmi a lui "Il duca è un uomo particolare, lo conosco da quando aveva più o meno la tua età, non è cattivo, ama solamente farsi rispettare" lo disse senza guardarmi in faccia, mi stava nascondendo qualcosa? Accantonai quel pensiero, non ero nessuno per fare domande.
"Amanda è pronta la colazione? Il signore è già sveglio" entrò una bellissima ragazza dai capelli rossi in cucina, era più grande di me, si vedeva "Grace ha preparato queste buonissime frittelle, il signore le adorerà" disse la donna al mio fianco sorridendo alla ragazza "Ottimo" la rossa mi guardò in malomodo prima di uscire, che avevo fatto?
"Piatti tutti puliti Grace hai visto? Le ha amate!" esclamò Amanda facendomi vedere i piatti, erano davvero ottime, le avevo assaggiate anche io "Ma adesso vai a pulire le stanze che ti ho detto ieri, Katrina! Accompagna Grace sopra e falle vedere dove prendere gli attrezzi per pulire" chiese alla ragazza con i capelli rossi che era entrata stamattina in cucina, lei fece solo un cenno ed uscii dalla stanza, in fretta e furia la seguii al piano superiore "Oltre quella porta c'è uno studio sembrerà strano ma lì teniamo qualche straccio, nel baule in legno" disse con una voce scocciata, non le stavo simpatica e si vedeva "Ma siamo al terzo piano, ieri mi hanno detto che qui si trovano le stanze del Duca..." ero confusa.. El mi aveva detto esplicitamente di non venire qui "Sbagli piano, adesso muoviti e vai a pulire, io ho altro da fare" mi lasciò lì da sola, mi venne la voglia di andare da Amanda ma alla fine entrai in quella stanza "Sei impazzita K? La ucciderà" sentii sussurrare a un paio di porte più in là, chissà chi c'era, davanti a me dei presentò uno studio molto grande, con una splendida finestra che dava sul cortile della casa, volevo curiosare in giro ma mi limitai ad aprire il baule che doveva contenere della roba per pulire, all'interno non ci trovai nulla di smilze ad uno straccio, c'erano solo molte carte, alcune sigillate ancora con la cera lacca, scavai più a fondo ma ancora non trovavo niente, sbuffai spazientita "Cosa cazzo stai facendo?" sentii una voce roca alle mie spalle, ancora inginocchiata a terra mi girai, davanti a me trovai un uomo molto alto, con lunghi riccioli che gli cadevano sulle spalle, era vestito molto elegante e non ci misi tanto a capire che davanti a me si trovava il Duca, abbassai lo sguardo "Mi scusi signore mi avevano riferito che qui c'erano delle cos" mi interruppe avvicinandosi sempre di più a me "Non me ne frega un cazzo schifosa puttana, stavi rovistando tra le mie cose" stavo quasi per scoppiare a piangere "Signore io-" mi spinse sul pavimento "Chi ti ha dato il permesso di rispondermi" mi diede un forte calcio vicino alla pancia, mi prese per i capelli per guardarmi in faccia "Capelli biondi e occhi azzurri, devi essere la sorella del cocchiere" mi squadrò per bene, i suoi occhi vagarono su tutto il mio corpo, mi scappò una lacrima dagli occhi "Dovresti essere grata per essere qui e invece ti trovo nel mio studio a farti i cazzi miei, adesso spogliati e fatti perdonare troia" mi gettò sul pavimento freddo aspettando che facessi quello che mi aveva chiesto, non avevo nessuna intenzione di fare quello che voleva, lui vedendo la mia faccia mi afferrò il vestito e cercò di strapparmelo di dosso "La supplico mi lasci" scalciavo sperando di togliermelo di dosso, durante quel mio tentativo il vestito salii rivelando che mie gambe e le mie cosce pallide, lo sguardo del padrone vado su di loro, avevo paura del suo sguardo "La prego" singhiozzai "Sei piena di lividi, sono segni di una notte focosa? Vedo il segno di alcune dita" tracciò il contorno dei segni con il suo polpastrello, abbassai lo sguardo "Mi hanno picchiata, quei segni sono il risultato della presa ferrea per tenermi ferma" sputai, lui sorrise "Nessuno ti ha mai scopata?" chiese non spostando mai la sua mano dalla mia coscia "Io non so cosa voglia dire" dissi solamente sinceramente, lui scoppiò a ridere "Vattene via prima che cambi idea... ah e comunque smettila di mangiare, sembri una balena" mi disse solamente lasciandomi da sola in quella stanza, le sue parole mi ferirono.
Harry pov
L'incontro con quella ragazzina durante il mattino mi aveva reso suscetrtibviulE a tutto, avevo incontrato poco dopo Katrina nel corridoio ma nonostante si strusciò su di me l'allontanai non avevo voglia di scoparla.
Tornai nel mio studio e notai che la biondina se ne era andata, stamattina quando mi soffermai meglio a guardarla capii subito che era la sorella di quello, erano uguali.
Sorrisi al sol pensiero di quello che le avevo detto, non era una balena, anzi aveva un corpo da scopare, non era magra, aveva un pò di pancia e le cosce erano più grandi di quelle che stringevo solitamente ma era lo stesso eccitante, il suo seno pieno mi aveva fatto venire l'acquolina, me la sarei di sicuro scopata e sul fatto che fosse così innocente me lo fece drizzare di più, chiusi gli occhi e cercai di immaginarmela qui con me con le gambe spalancate pronta per essere scopata, mi accarezzai il membro da sopra i pantaloni ma appena la immaginai toccarsi lo feci uscire fuori e lo massaggiai, avevo una voglia matta di sprofondare dentro di lei, aumentai il ritmo, le abbassai il vestito sui seni cosicché uscissero fuori e alla vista di quei bottoncini rosa spruzzai il mio sperma sul suo ventre, aprii gli occhi e mi diedi dello scemo da solo per essermi fatto una sega su di lei, pulii la mia scrivania e dopo essermi seduto di nuovo sulla mia poltrona mi torno in mente lei e i suoi lividi, chi l'aveva picchiata? Scoppiai a ridere, non me ne fregava un cazzo, io volevo solamente quel suo fiorellino stretto e succoso, nient'altro.
Ehilà, come state? VI sta piacendo la storia? Fatemelo sapere con un commebnto se vi va :)
Lasciate una stellina.. è gratis ;)
Vi avviso che Harry in questa storia si farà odiare... ma basta spoiler ;)
A presto
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Il Duca H.S
Teen Fiction"La prego Duca, mi dia il permesso di portarla qui" lo guardai dal basso verso l'alto, era inginocchiato di fronte a me in attesa della mia risposta, non avevo bisogno di un'altra cameriera, ma per qualche strana ragione gli risposi di si, ma non av...