Capitolo 25: Sei veramente tu?

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Non appena la lastra si incastrò nella rientranza della stanza, tutto tremò ed una porta enorme si aprí davanti ai ragazzi.
Il pavimento si fece molle come le sabbie mobili e prese vita, spingendoli con la forza in quella porta misteriosa, senza che neanche potessero replicare.
Caddero e si ritrovarono in un ampio e grande salone, nel quale delle verdi, brillanti, ed imponenti armature si ergevano in due file, ai lati di esso.
Il soffitto era molto alto e fatto di legno verde scuro, le pareti erano di mattoni verdi acqua dallo stile rustico, ma davano un impeccabile tocco medioevale.
Il pavimento invece, era il solito e lucido pavimento brillante di vetro che i nostri conoscevano bene, esso risplendeva come sempre, di un bagliore verde acqua opaco.
Non c'erano finestre ma, alle pareti, erano appesi stendardi e bandiere di color viola scuro, che come stemma avevano una corona nera, simile a quella di Inghilterra, che aveva a sua volta una gemma verde acqua in cima e, ai lati di essa, vi erano disegnati due nastri viola, che sventolavano.
Gli amici si guardarono intorno estasiati, soprattutto Colei, che amava molto l'epoca medioevale, con i castelli e i cavalieri, le dame e le danze.
L'unica cosa che, di quella stanza si muoveva, erano le fiammelle verde acqua brillante, che si agitavano nella griglia nera di delle torce appese al muro.
Gli amici, estasiati da quella stanza meravigliosa, quasi non osavano camminare, per fermarsi ad osservarla in ogni suo angolo, eseguendo solo qualche passo, per spostarsi da una parte all'altra e ammirarne i particolari.
Una stanza che ispirava tranquillità, ma splendore allo stesso tempo; quando una persona ci entrava non poteva che rimanerne colpita.
Tutto sembrava emanare uno strano venticello immaginario, che trasportava con sé, tutto il folklore medioevale.
Se non fosse stato per quegli strani stendardi dall'oscuro simbolo recato al di sopra.
I ragazzi osservavano perplessi quello stemma, non capendone né il significato, né la provenienza, inoltre dove la si poteva trovare una corona nera, con dei nastri viola sventolanti recati su di uno stendardo viola scuro, se non in qualche setta oscura e spiritica?
Zardy espresse il suo pensiero dicendo <<Magari gli ex proprietari di questa casa, avevano degli avi che ne facevano parte e, custodendoli in qualche modo con cura, si erano tramandati queste armature e stendardi,.
Tuttavia i proprietari avrebbero potuto ricreare una sorta di stanza medievale dell'epoca, con l'aiuto di vecchi manoscritti oppure semplicemente consultando internet>>
Si fece avanti Colei e storcendo la bocca e alzando un sopracciglio, continuò in tono pensoso <<Hmmm, dubito che internet fosse già accessibile all'epoca di questa casa. Tuttavia potrebbe sembrare più vecchia e squallida, di quanto magari non lo sia in realtà!>>
Ci fu un breve dibattito su questi argomenti ma, dopo un po', i ragazzi smisero di parlare e, ognuno di loro andò in una parte diversa della stanza, dimenticandosi completamente che avrebbero dovuto uscire al più presto da quella diabolica casa.
<<Guardate ragazzi -esclamò Girlfriend e tutti i suoi amici accorsero- qui in questo numero c'è una sporgenza, che sembra una manovella...e se provassi a girarla?>> quella di Girlfriend era ovviamente una domanda retorica e, mentre Boyfriend stava per dire qualcosa, visibilmente contrario all'idea della fidanzata, ella girò la manovella con aria coraggiosa ma allo stesso tempo curiosa e ai nostri, sotto i piedi, una botola si aprì facendoli precipitare nel buio ed oscuro vuoto.
Si ritrovarono in una stanza molto piccola, la quale era poco illuminata, ma si scorgeva una figura bianca e di colore verde acqua fluo, che se ne stava china e seduta per terra con la testa nascosta tra le mani.
D'un tratto i ragazzi si avvicinarono per capire di cosa si trattasse, ma sentirono ormai, quando erano ormai vicinissimi i pianti inquietanti che avevano familiari e si accorsero solo dopo qualche istante, del tremendo errore appena commesso.
La creatura misteriosa, i ragazzi finalmente notarono che si trattava di uno spettro. Esso indossava il cappello, il giaccone leggero con la maglietta sotto e portava i capelli verdi e lunghi che gli arrivavano quasi sulle spalle, inoltre un'ombra sul volto, gli nascondeva praticamente gli occhi.
Gli amici si pietrificarono davanti a quella visione terrificante e smisero di fiatare.
Lo spettro (tra l'altro fatto interamente di fumo di sigaretta) alzò leggermente la testa e si girò verso i nostri.
Dopodichè si alzò con un espressione più serena e vedendo che sorrideva, i nostri credevano che fosse felice perchè tra non molto, li avrebbe uccisi tutti e urlarono.
Colei era spaventata e ne ebbe paura, ma dopo poco disse, con aria interrogativa e scrutando negli occhi lo spettro in tono speranzoso <<Garcello sei proprio tu?>>
E tutti guardando meglio fecero in contemporaneo un cenno di testa allo spettro, come per attenderne una risposta.

Continua nel seguito "Le lacrime dello spettro" non perdetevelo!

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MESSAGGIO PER VOI

Grazie mille per aver letto fin qui ed aver gradito questo libro, continuerò a metterci molto impegno anche nel scriverne il seguito perchè, nel vedere che siete così interessati alla continuazione di questa mia storia, mi date la forza di proseguirla e, per questo, non potrò mai ringraziarvi abbastanza...o per lo meno non potremo, poichè la gratitudine non proviene solo da me, ma anche da Garcello, Rasazy e tutti i personaggi di Friday Night Funkin.

Detto questo noi vi salutiamo e, a nome di tutta FNF vi chiedo di mettere le stelline nei capitoli di questo libro e di consigliarlo ai vostri amici ai quali piace questo gioco, per sostenere il mio libro assieme al gioco stesso e diffonderne la fama ancora di più nella nostra piccola e grande comunità di scrittori e lettori, un abbraccio!

Colei e tutta FNF

Dentro una Haunted MansionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora