Capitolo 7 pt.1

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NB: Leggete la nota infondo!

"Ok quindi è ok che io stia via per qualche giorno?" Chelsea mi chiese buttando cose alla rinfusa nella sua borsa.

Annuii, non guardando in alto verso di lei, concentrandomi semplicemente sulle mie unghie.

"Perfetto, allora la Signorina Davis si prenderà cura delle adozioni e dei vari servizi, mentre io sono via." Mormorò, guardandosi intorno nell'ufficio. Corrucciai le sopracciglia.

"Cosa stai cercando?"

"Il mio cellulare." Mi rispose, alzando dei fogli e altre cose dalla sua cattedra.

Ruotai gli occhi al cielo. "Chelsea"

"Sì, Mia?" Domandò.

Tirai fuori il telefono dall'angolo della sua scrivania e lo ressi in aria. "È questo che stai cercando?" Feci un sorrisetto.

Lei alzò lo sguardo verso di me. Si fece scappare un sospiro di sollievo e lo prese dalla mia mano. "Sì, grazie."

Se lo mise nella tasca del giubbotto.

Afferrò poi la sua borsa e se la mise in spalla. "Sei sicura che starai bene mentre sarò via?" Domandò per la milionesima volta.

Annuii, passandomi una mano tra i miei capelli annodati. Non avevo davvero avuto tempo per spazzolarmeli. Ero ancora in pigiama, siccome ero stata chiamata nell'ufficio di Chelsea, non appena svegliata.

"A proposito, dove vai?" Le chiesi, sedendomi sulla scomoda sedia.

"Io e Poppy andiamo a trovare nostro cugino a Las Vegas." Alzai le sopracciglia ed annuii.

Poppy era la sorella minore di Chelsea. L'avevo già incontrata un paio di volte ed era stata davvero carina. Fatto sta, che non assomigliava per niente a Chelsea. Mentre lei aveva capelli bruni e dei lineamenti ben definiti, Poppy aveva dei capelli biondi e setosi e una carnagione chiara. Erano entrambe molto belle ugualmente.

"Sembra divertente" Mormorai. Mi alzai sospirando. Ero ancora molto stanca, non ero andata a letto prima dell'una ieri notte, perché ero nella camera della mia amica Laura mentre lei mi insegnava come giocare a Poker. Come era riuscita ad avere le carte, non ne avevo la più pallida idea.

"Ora posso tornare a letto?" Mi lamentai, incrociando le braccia al petto. Si fece una coda alta mentre mi osservava.

"Posso avere un abbraccio di arrivederci, prima?" Annuii andandole incontro e gettando poi le braccia attorno a lei. Mi strinse forte e mi baciò la fronte.

"Comportati bene" Mi raccomandò. Ridacchiai annuendo; inizia ad avviarmi verso la porto, ma mi fermò.

"Oh! Quasi dimenticavo" Esclamò. Mi voltai verso di lei. "Il Signor Styles viene verso le 10 per firmare alcune carte ed ottenere la sua adozione, mi raccomando sii educata." Aggiunse, dandomi uno sguardo di avvertimento.

Corrucciai le sopracciglia. "Chi è il Signor Styles?" Chiesi.

Sbuffò. "Sai, il Signor Styles. L'uomo che è venuto qui ieri per dare un'occhiata in giro."

Un leggero rossore invase le mie guance al ricordo del piccolo incidente avuto con lui.

"Oh" Dissi ad un volume di voce quasi inaudibile.

"Proprio così. Beh è meglio andare dolcezza, ho un volo da prendere." Annuii e uscii dal suo ufficio.

Tornai in camera mia. Chiusi la porta e mi buttai sul letto. Lanciai uno sguardo verso la sveglia, erano già le 8, quindi sarebbe stato meglio non tornare a letto. Mi alzai ed afferrai il pettine, riportando la mia chioma ad una forma normale.

Daddy Dearest h.s. - Italian traslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora