Capitolo 3 - Headaches

24.3K 822 135
                                    

“Non posso credere che vi abbia beccato” Ridacchiò Sarah, mentre mettevamo insieme i pezzi di un puzzle, seduti nel salone.  L’avevamo iniziato ieri ed era davvero difficile.

Ruotai gli occhi al cielo. “Non è divertente. Mi avrebbe potuto mettere ai domiciliari”

Ero rimasta sveglia per quasi tutta la notte, pensando e ripensando a cosa Chelsea avrebbe fatto a riguardo. Quindi avevo un terribile mal di testa per la mancanza di riposo.

“Ha detto che ne avremmo parlato meglio oggi, ma ho paura di quello che dirà” Sospirai, mettendo una casellina nel posto ancora vuoto.

“Non sarà troppo severa con te. Cioè, dai, si sa che odia essere cattiva con te”

Corrucciai le sopracciglia guardandola. “Che intendi?”

Sospirò. “Tipo, ogni volta che fai qualcosa di sbagliato, lei ha sempre questo sguardo addolorato quando ti deve correggere”

Scossi la testa. “Comunque sia, vado a cercare Cole. Vuoi venire?” Le domandai alzandomi in piedi.

“No, voglio stare qui e finirlo”

Annuii e uscii dal salone, andando verso le camere dei maschi.

I miei pantaloni della tuta strisciavano per terra, mentre camminavo scalza. I miei capelli erano raccolti in una cipolla disordinata ed indossavo una maglietta dei Green Day. Era una delle magliette di Cole, ma ormai per lui era diventata troppo piccola.

Bussai alla sua porta e venne aperta immediatamente. Era a dorso nudo, dandomi una completa visuale del suo petto e del suo stomaco. Ma sinceramente, non mi interessava poi tanto.

“Hey” Sorrisi.

Un sorrisetto prese forma sul suo viso. “Che c’è?”

“Niente di ché, mi stavo annoiando e mi chiedevo se avessi voglia di uscire”

Annuì. “Certo, fammi mettere su una maglia”

Frugò nel suo armadio finché non ne sfilò una dall’appendino e se la infilò.

“Ok, andiamo” Iniziammo ad incamminarci verso l’ingresso , in un imbarazzante silenzio, finché non decisi di rompere il ghiaccio.

“Chelsea era nella mia camera ieri sera, quando siamo tornati” Me ne uscii.

Mi guardò confuso. “Che ha detto?”

“Che se l’avessi fatto di nuovo sarei finita in seri problemi” Sospirai, incrociando le braccia al petto.

“Solo te? Non le hai detto che praticamente ti ho obbligato a venire?” Smise di camminare.

“Um no? Non volevo farti andare nei casini”

Scosse il capo. “Perché non gliel’hai detto?”

Feci spallucce. “Cioè è ok, non mi dispiace prendermi tutta la colpa”

Sospirò e portò un braccio attorno alle mie spalle. “Che cosa devo fare con te”

** *

“Fai pena a questo gioco” Ridacchiai quando lanciai la palla da basket nel canestro. Cole negò con la testa. Eravamo fuori fa ormai un’ora a giocare a basket. Stavo vincendo … non per dire eh.

“Sei solo fortunata. Posso perfettamente farti quel culetto che ti ritrovi” Scherzò lui, fregandomi la palla dalla mia presa.

“Il linguaggio, Cole” Lo avvisai. Ridacchiò e cercò di fare un canestro in salto. Sbagliò, cosa che mi fece scoppiare in risate.

“Non puoi fare un tiro per salvarti la vita” Risi tenendomi lo stomaco.

Si voltò e camminò lentamente verso di me. La mia espressione cambiò immediatamente non appena realizzi cosa stesse per fare. “Te ne pentirai signorina”. Fece un ghigno.

Strillai quando quasi mi afferrò. Corsi verso la porta, rientrando dentro. Mi voltai vedendolo correre verso di me. Mi diressi nel salone. Fui strattonata all’indietro con il petto di qualcuno.

I miei occhi si spalancarono e guardai in alto per vedere che era Cole.

Provai a sfuggire dalla sua presa, ma senza risultato. Era troppo forte. Sbuffai infastidita.

Rilasciai un urlo quando fui sollevata da terra e caricata sulla sua spalla. Iniziai a tirargli dei pugni sulla schiena.

“Oh mio Dio, Cole mettimi giù!” Mi strinse di più la vita ed emise una risata.

“Okay okay”

Così la mia schiena sbatté rudemente contro il divano. L’azione mi lasciò senza fiato. Stavo cercando di inalare un po’d’aria, quando Cole decise di saltarmi addosso e bloccarmi le braccia contro il divano.

“Cole… C-che cosa stai facendo” Chiesi. Il mio respiro irregolare. Il mio cuore batteva forte contro il mio petto.

“Shhh… Fai silenzio” Sussurrò. La sua testa si abbassò. Le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. Potei sentire il suo respiro caldo sulla mia bocca.

 I miei occhi si chiusero al contatto delle sue labbra.

“Cosa state pensando di fare voi due?”

Scusate il ritardo!

Vi ricordo le mie altre due traduzioni:

-Mocked h.s

-Silence a.i

NON DIMETICATEVI DI VOTARE E COMMENTARE!

Daddy Dearest h.s. - Italian traslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora