Capitolo 4 - Who is this? Pt.1

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"Cosa state pensando di fare voi due?"

I miei occhi si spalancarono dal terrore. Oh no.

La testa di Cole si alzò di scatto e il suo volto diventò rosso acceso. Si spostò da me goffamente ed io mi sedetti velocemente, girandomi per vedere Chelsea.

Le sue braccia erano incrociate al petto e ci stava osservando con un espressione delusa mista alla rabbia. Come lo sguardo che ti darebbe tua madre dopo esser andato nei casini a scuola.

"U-um... no stavamo solo-"

"Risparmiatela Cole. Voi due, nel mio ufficio. Ora" Ringhiò. Si girò sui suoi tacchi ed uscì dalla stanza, tornando in corridoio. Sbuffai e la seguii, con Cole dietro di me.

Aprì la porta a due ante e andò a sedersi sulla sua poltrona. Mi sedetti in una delle due sedie di pelle di fronte alla scrivania, mentre Cole si mise nell'altra.

Ero stata qui solo una volta. Il giorno in cui mi portarono qui. Mi aveva messa sulla stessa sedia ed aveva chiamato qualcuno. Stava urlando e discutendo con persone a caso mentre io rimanevo lì seduta, incantata dalla scatola colorata dei pastelli che mi aveva dato.

"Ora, mi fareste il piacere voi due, di spiegarmi cosa stavate facendo?" Domandò, sollevando un sopracciglio ed incrociando le dita delle mani davanti a lei.

"Non era come sembrava" Mi affrettai a chiarire.

Cole scosse la testa guardando in basso. Ero delusa di me stessa. Non avrei dovuto permettere a Cole di farlo. Cioè, eravamo dei semplici amici e non volevo pensare che fossimo nient'altro.

"Oh. E quindi che cos'era?" Chiese inclinando la testa da un lato.

Cole sospirò e appoggiò le braccia ai braccioli della sedia. "Stavo per baciarla"

I miei occhi si sbarrarono e mi voltai verso di lui per vederlo guardare Chelsea. Lei aveva un'espressione piuttosto arrabbiata.

Chelsea scosse il capo. "Ragazzi, siete solo dei bambini. Non avete bisogno di baciarvi o niente del genere. Aspettate fino al matrimonio" Affermò lei.

Che? Dei quindicenni e diciassettenni dovrebbero aspettare fino al matrimonio, per darsi un misero bacio?

"No aspetta Chelsea. Ho 15 anni. Penso di avere il diritto di baciare chi mi pare" Rispondo con fermezza.

"Appunto, 15 anni. Sei una bambina finchè vivi sotto il mio tetto-"

Un bussare alla porta la interruppe. Grugnì e si passò una mano tra i capelli. Sbuffai e mi appoggiai allo schienale.

"Sì? Avanti!" Esclamò. Una donna paffutella, di nome Kate, portò la sua testa dentro.

"Mi dispiace interromperla Miss Vira" Si scusò. Il suo avvento inglese mi risuonò nelle orecchie.

"Dimmi pure, non c'è problema Kate. Che hai bisogno?" Chelsea disse rudemente. Ciò mi fece ruotare gli occhi al cielo e scuotere la testa. È sempre così. Quando si arrabbia per qualcosa, se la prende con tutti.

"Um, un certo signor Styles è venuto qui per vederla" Sussurrò. Le sue sopracciglia si corrucciarono e si alzò dalla poltrona.

"Che? Non doveva venire prima delle quattro." Disse Chelsea. Kate alzò le spalle.

"Ha detto di aver un incontro dalle quattro alle sette, quindi questo era l'unico momento in cui sarebbe potuto venire"

Chelsea sbuffò ed annuì, sistemandosi la giacchetta. Riportò l'attenzione a noi. "Questo è solo un avvertimento, ma se vi rivedo fare qualcosa del genere di nuovo, non vorrete nemmeno sapere quali saranno le conseguenze."

Entrambi annuimmo. "Sì signora"

Uscimmo dal suo ufficio. Cole rilasciò una risata non appena la porta si richiuse dietro di noi. Alzai lo sguardo verso di lui e lo fulminai.

"È colpa tua" Mormorai.

Sbuffò una piccola risata. "Colpa mia? Come fa ad essere colpa mia?"

"Si miei venuto sopra. Non ti avevo chiesto di provare a baciarmi" Gli urlai contro, incrociando le braccia al petto.

Lui ridacchiò in risposta. "Oh, ma dai. Sappiamo entrambi che lo volevi quanto me" Scherzò, colpendomi gentilmente la spalla.

Sbuffai. "E va bene. Voglio pomiciare con te anche ora."

"Lo so."

Daddy Dearest h.s. - Italian traslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora