Giovedì. Stesso giorno.
Dopo che Elisa venne congedata, si dirige a fare la spesa in un supermercato biologico. A casa non aveva molto da mangiare e doveva prepararsi un bel pranzo perché poi sarebbe dovuta andare in palestra. Quando prese tutto, si diresse verso la cassa, dove fortunatamente non c'era neanche un po' di coda. Prese una borsa in plastica e la riempì di tutti gli acquisti. Mentre passava di fronte alla cassa, aveva notato il cassiere, era piuttosto carino secondo i suoi gusti.
La corporatura molto minuta, infatti sembrava piuttosto debole. Aveva i capelli bruni, pettinati con una riga da parte, c'erano alcuni ciuffi che sporgevano da dietro la nuca. Gli occhi bruni erano protetti da dei grandi occhiali dalla montatura blu. Indossava una maglietta a maniche corte grigia chiaro, jeans beige scuro come quelli di un commesso di negozio di cellulari, sneakers nere. Sembrava proprio il classico bravo ragazzo della porta accanto.
Elisa lo fissava incantata dalla sua carineria, non aveva mai pensato che qualcuno fosse carino, figuriamo un ragazzo estraneo. Successivamente il ragazzo parlò con un sorriso dolce –"sono 20€ signorina"- con tono di voce allegro e spensierato. Elisa si risveglia dal suo trans e annuisce agitata, senza ragione, cercando il portafoglio in borsa. Subito paga tutto e raccoglie le buste di plastica piene di mangiare. Sente che il ragazzo non smette di fissarla, cominciava a sentire il caldo sulle guance e sente la voce del ragazzo –"non tutti amano l'avocado"- commenta gentilmente. Elisa aveva comprato vari frutti vista la stagione calda –"oh... si. Io adoro l'avocado"- risponde sentendosi un po' agitata. Il ragazzo dai capelli bruni esce dal posto cassa con calma –"ti serve una mano con la spesa?"- domanda gentilmente. Elisa annuisce contenta, come prima impressione non era male, anzi gli piaceva. Il ragazzo la aiuta volentieri, considerandola molto e bella.
Dopo aver caricato la spesa nel porta bagli della macchina sportiva bianca. Il ragazzo si sorprese nel vedere un auto del genere, di solito erano auto più piccole e modeste, questa era una vera belva –"wow! Questa macchina è bellissima. Non ne avevo mai viste di così a meno che non ..."- si volta a guardare la donna bionda. Elisa lo fissa confusa, chiedendosi a cosa stava pensando –"a meno che cosa?"- domanda con serietà. Il ragazza sbuffa con un sorriso –"a meno che ... non sei un agente. Sei un detective? Una poliziotta?"- interroga curioso. Elisa sorride, scuotendo la testa, sapeva che non avrebbe mai potuto immaginarlo –"sono un'assassina di stato. Quindi... i civili quando vedono queste macchine, cosa pensano?"- domanda interessata, appoggiandosi con la schiena alla macchina. Il ragazza alza le spalle, incerto su cosa rispondere e sorpreso che fosse un'assassina –"ognuno ha le sue opinioni. C'è chi dice che siete dei fannulloni perché non siete riusciti a difenderci qualche tempo fa. Poi c'è chi dice che siete fantastici e che fate del vostro meglio"- risponde grattandosi la parte posteriore della testa. Elisa poteva capire gli stati d'animo dei civili, dopotutto neanche lei sapeva di preciso se stavano facendo del loro meglio oppure il contrario –"capisco. Beh è normale da parte del popolo essere riluttante alle forze dell'ordine"- commenta comprensiva. Il giovane le sorride amichevolmente, sperando di tirarla su di morale, normalmente non era una persona molto socievole, ma senza alcuna ragione sentiva di potersi fidare di questa sconosciuta –"io sono sicuro di poter stare tranquillo. Ah! Mi chiamo Berto Drire"- si presenta allegramente. Elisa ricambia il sorriso, mette le mani in tasca e risponde –"io sono Elisa Korgmus"- porge la mano che il ragazzo prende volentieri. Dopo aver fatto le presentazioni, ricominciano a parlare. Entrambi era più rilassati e Berto era più interessato ad Elisa che non aveva mai parlato con un uomo al di fuori del lavoro, infatti era impacciata.
-"sembri una tipa interessante"- si complimenta Berto mentre la guardava nei suoi grandi occhi azzurri. Già adorava gli occhi di ghiaccio.
Elisa ride mentre gioca con una ciocca di capelli bionda, lo trovava più carino di prima, gli piaceva, le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio –"senti, adesso devo andare, ma prometto che passerò di nuovo a fare la spesa qui"- obbietta con fermezza. Berto si illuminò quando sentì quelle parole, non vedeva l'ora di rivederla, anche a lui piaceva molto –"ti va di uscire insieme?"- interroga. Elisa si volta e sorrise –"va bene, ti lascio il mio numero"- dichiara contenta.
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Battaglia senza confini - L'apparizione di una dea
Science-FictionGli umani non sanno nulla sull'universo, né del virus che ha colpito il loro pianeta. Conoscono solo una piccola percentuale di ciò che li circonda, ecco perché non sapevano che tutto sarebbe cambiato grazie ad una Dea... Una ragazza con...