Prime volte | sakuatsu

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Tags: sakuatsu, rating rosso, smut, romantico, fluff.

[per chi non avesse letto la longfic: ad Hogwarts Atsumu era Serpeverde mentre Kiyoomi Corvonero. Si sono messi insieme nel corso del loro sesto anno di scuola.]

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Atsumu aveva avuto moltissime prime volte: la prima cotta, il primo bacio, le prime carezze, la prima volta con una ragazza, la prima volta con un ragazzo sopra e quella sotto. Atsumu aveva avuto moltissime prime volte, ma ognuna di esse era stata sperimentata con una persona diversa, sicuramente speciali, ma non come avrebbe realmente voluto.
Non quelle di Kiyoomi.
Tutte le prime volte di Kiyoomi furono di Atsumu, ed il biondo non avrebbe mai smesso di ringraziare tutti i Santi, i Quattro Fondatori e anche il grande Merlino per questo.
Il loro percorso fu lungo, ma soprattutto molto, molto lento. Nessuno avrebbe mai scommesso su Atsumu riguardo a questo. Nessuno avrebbe mai detto che il serpeverde sarebbe stato in grado di tirare fuori la pazienza necessaria per resistere... eppure l'aveva fatto.

La prima cotta.
Era un'afosa giornata d'estate quando Sakusa gli aveva confessato che lui era il primo a farlo sentire in quel modo. Il biondo aveva superato l'esame per ottenere la Patente che gli permetteva di Smaterializzarsi a suo piacimento solo pochi mesi prima e – lasciata la scuola – per usarla non aveva aspettato altro che un giorno. Tornato a casa per le vacanze estive aveva presto raccontato a sua madre degli ultimi mesi a Hogwarts, le aveva raccontato di Kiyoomi e la mattina dopo era già fuori dalla porta con gli occhi chiusi per concentrarsi meglio sul viaggio che avrebbe dovuto compiere. Fece mezza giravolta e un secondo dopo era a chilometri di distanza da Casa Miya. Era rimasto strabiliato dallo sfarzo della villa della famiglia Sakusa "Ma" pensò tra sé e sé "dev'essere il vantaggio di essere la famiglia purosangue più ricca d'Inghilterra". Gli aprì un elfo domestico, fu guidato attraverso sale e corridoi e infine gli fu detto di aspettare mentre il padroncino veniva avvertito della sua visita improvvisa. Atsumu aveva iniziato a sentirsi a disagio, ma il sorriso di Kiyoomi non appena lo vide ebbe il potere di scacciare via tutto il resto. Il corvino l'aveva trascinato in giardino (in un enorme giardino) e lì glielo disse:
"Nessuno mi ha mai fatto sentire come mi fai sentire tu."

Le prime carezze.
Quelle erano stata la parte più complicata. Ancora più dei baci. Avevano iniziato piano e con poco, e per l'esattezza con una stretta di mano.
Sebbene ad Atsumu non piacessero tutte le merde romantiche e smielate, non si vergognava ad ammettere di voler passeggiare mano nella mano con il proprio ragazzo. In quasi sette mesi di relazione Atsumu non aveva mai chiesto nulla a Kiyoomi. Quando arrancò quindi con più nonchalance possibile la proposta di toccarsi pelle a pelle, il corvonero non aveva esitato: "Va bene." era stata la risposta, ma affermare una cosa – il più delle volte – è più facile che farla.
Così era iniziato il loro percorso.
Un dito di Atsumu su un palmo di Kiyoomi; due dita, tre dita, cinque, dieci. Un palmo su palmo. Un palmo su polso, su gomito. Per andare oltre c'erano volute molte settimane, ma Atsumu non aveva fretta.
Una mano sul viso, poi due.
Una mano sul petto. Una mano sul ventre.
Era quasi Natale quando anche quello scalino venne superato:
"Voglio restare con te per le feste." gli disse un giorno Sakusa. Atsumu sorrise di cuore.
"Non chiedo altro, Omi!"
"Io sì." il serpeverde non aveva capito subito cosa volesse dire; lo fece però una settimana dopo, quando il castello – e di conseguenza la Torre di Corvonero – si era svuotato.
Si stesero sul letto di Kiyoomi e qui iniziarono a baciarsi. Non era raro.
"Toccami, Atsumu." e lui lo fece. Partì dalla mano, poi il polso, il gomito. Sfilò la toga a Sakusa e continuò: la spalla, il petto, il ventre. Poi si fermò.
"Non farlo." sussurrò del corvino "Continua." Atsumu sospirò e non se lo fece ripetere due volte. Abbassò la mano ancora e ancora.
"Stai bene?" gli chiese quando la sua destra arrivò all'elastico dei boxer. Sakusa respirava in fretta e rumorosamente.
"Sì."
"Omi." lo chiamò.
"Omi." ripeté dolcemente, e non ebbe bisogno di aggiungere altro. Il corvonero sorrise:
"Ho bisogno solo di un attimo." e fu davvero un attimo. Ad un suo cenno, l'elastico venne superato e la sua lunghezza per la prima volta stretta in una mano.
"Atsumu." non si sarebbe mai stancato di sentire il suo nome pronunciato con quel tono. Sakusa era ancora morbido tra le gambe, ma il biondo non se ne stupì né si fece scoraggiare. Gli baciò il collo, poi il petto. Gli lasciò un bacio leggero su ogni neo del busto percorrendolo dall'alto verso il basso e viceversa mentre la sua mano continuava ad accarezzarlo.
"Omi." continuava a ripetere.
"Omi." sussurrava con dolcezza.
Presto, il desiderio e la passione iniziarono a vincere sulla tensione di Sakusa; il suo membro iniziò ad indurirsi ed i gemiti a crescere.
"Atsumu."
No, Atsumu non si sarebbe mai stancato di sentire il suo nome pronunciato in quel modo. Non credeva avrebbe mai potuto suonare più dolce alle sue orecchie, fin quando non venne mischiato ai gemiti di piacere del suo ragazzo.
"Omi, cazzo." non poté impedirsi di sbottare "Così mi farai impazzire." il serpeverde era maledettamente duro, tanto da fare male.
"E non mi sono neanche toccato." si era maledetto mentalmente. Nessuno era mai stato in grado di farlo eccitare così.
Dopotutto anche lui aveva riservato qualche sua prima volta per Kiyoomi.
Il biondo rimosse l'ostacolo dell'intimo dell'altro pochi minuti dopo. Avrebbe voluto eliminare anche i propri vestiti; liberare la propria dolorosa erezione "Ma non è ancora il momento." si disse. Sakusa non era ancora pronto. Quindi continuò ad accarezzarlo ancora e ancora. Mosse su e giù la mano, passò il pollice sull'estremità della sua lunghezza e ripeté. Continuò anche a baciarlo.
"Atsumu. Atsumu." le sue orecchie non erano mai sazie di quei gemiti. E quando Kiyoomi fece leva sui talloni per andare incontro alle spinte di Miya, il serpeverde seppe di aver raggiunto l'apice del successo per quella nuova prima volta. Aumentò il ritmo della mano finché Sakusa non raggiunse il vertice del piacere gemendo il suo nome ancora e ancora.
"Te lo prometto, Omi." gli disse subito dopo sicuro e senza esitazione "Tutte le tue prime volte saranno piacevoli come questa."
E così fu.

Il primo San Valentino insieme; il primo compleanno da fidanzati; il primo anniversario.

La prima volta.
Era una fortuna che la scuola avesse La Stanza delle Necessità, ed era una fortuna anche che i professori non la sorvegliassero nonostante fosse facilmente intuibile come gli studenti più grandi avrebbero potuto usarla.
Quella Stanza aveva tutto; quella Stanza era perfetta per mettere a proprio agio Kiyoomi.
Tuttavia, era il loro anniversario (oltre che il compleanno di Sakusa) ed Atsumu non riusciva a togliersi della testa l'idea che il corvonero si sentisse obbligato a fare qualcosa per cui non era pronto.
"Possiamo aspettare." gli disse dopo molti baci languidi.
"Non ne ho bisogno. Lo voglio." non sempre Kiyoomi era stato del tutto sincero con lui. Atsumu aveva presto capito che spesso gli mentiva per paura che lui si stancasse di aspettare e passasse a qualcun altro, ma Atsumu aveva sempre capito quando non era veramente pronto ed aveva aspettato.
Non era quello il caso.
Gli sorrise ed annuì; riprese a baciarlo, poi si sbottonò la toga.
Atsumu odiava gli abiti magici. Togliere una toga e ritrovarsi in mutande, dopotutto, era molto meno sexy che sbottonare lentamente una camicia per poi passare alla cintura e alla lampo dei pantaloni. Si ritrovò a ringraziare il Cielo che Sakusa non conoscesse altro e a ripromettersi di fargli conoscere presto anche il piacevole spettacolo dello spogliarello.
"Non oggi, però." sorrise sul suo collo mentre gli lasciava un bacio. Sakusa – poteva percepirlo senza difficoltà – stava ancora osservando il suo corpo. Lo aveva già visto nudo, eppure quella volta era diverso; quella volta riservava tante aspettative e la promessa che sarebbero andati oltre. Percepì il battito accelerato di Kiyoomi sotto le labbra; succhiò leggermente quella porzione di collo, poi la leccò.
"Omi." sussurrò e l'altro buttò fuori un sospiro tremante.
Atsumu eliminò l'intimo di entrambi ed un suo desiderio bastò perché la Stanza delle Necessità facesse apparire un tubetto di lubrificante sul comodino accanto al letto. Sakusa se ne accorse e sospirò ancora agitato. Miya lo baciò e l'altro si tranquillizzò.
"Omi." ripeté ancora. Si chiese se sentire il proprio nome pronunciato da lui lo calmasse come quando Atsumu sentiva il corvonero fare lo stesso con il suo. Sperò di sì, perché lui amava pronunciare quelle tre lettere; amava fare sospirare il suo ragazzo.
Spinse gentilmente Sakusa sulla schiena, si adagiò sopra di lui, poi immerse due dita nel lubrificante e le portò vicino alla sua fessura. Fu allora che Atsumu lo percepì irrigidirsi.
"Atsumu." era bastato il suono della sua voce per far capire al serpeverde di doversi fermare; di doversi allontanare. Kiyoomi sembrava mortificato e come sempre impaurito di aver rovinato tutto. Atsumu gli sorrise.
"Va tutto bene." e le spalle di Sakusa si rilassarono.
"Scusami..." era comunque arrivato in risposta, quindi Miya si asciugò le dita e si avvicinò per baciarlo.
"Va tutto bene." ripeté. Aveva una vaga idea di quale potesse essere il problema e decise di verificarla subito. Si sporse verso il comodino ed afferrò il lubrificante.
"Omi." lo chiamò "Ti va di farlo tu?" il corvonero prese il tubetto con mani tremanti.
"Non so cosa fare."
"Ti guido io." il corvino annuì risoluto.
Il problema era l'assenza di controllo. Per i misofobi – Atsumu lo sapeva bene dopo tutte le ricerche che aveva fatto – era essenziale avere il controllo della situazione, ed è difficile mantenerlo con qualcuno che incombe su di te e che minaccia di penetrarti.
Sakusa immerse due dita nel composto scivoloso; Atsumu si sistemò meglio a cavalcioni su di lui, poi guidò la mano di Kiyoomi dietro la sua schiena.
"Qui." lo portò alla sua fessura e gli mostrò il movimento da fare.
Non ci volle molto perché i muscoli di Atsumu iniziassero a rilassarsi. Sakusa riuscì ad infilare un dito, poi due. Miya rise dell'espressione concentrata del suo ragazzo, poi gliela cancellò con un bacio mozzafiato.
"Sto facendo bene?" fu la domanda di Kiyoomi labbra su labbra "Ti piace?" Atsumu rise ancora.
"Giudica tu stesso." entrambi abbassarono lo sguardo fino a incontrare il membro eretto del serpeverde e quello più morbido del corvonero.
"Devi rilassarti di più, Omi." gli sussurrò quindi all'orecchio.
"Omi." volle ripetere più lascivo per puro divertimento "Tira un po' fuori le dita e poi spingile di nuovo dentro." continuò ad istruirlo. Sakusa lo fece una, due volte, tre, quattro.
"Inclina le dita verso l'alto." ordinò con voce più urgente prima di vedere le stelle.
"Omi!" gli afferrò i capelli quando la sua prostata venne trovata "Di nuovo." i suoi fianchi iniziarono ad assecondare quelle spinte e la durezza di Kiyoomi gli fu subito evidente. Guardò verso il basso e sorrise.
"Ti voglio, Omi. Vuoi?" Sakusa deglutì prima di rispondere:
"Sì."
Atsumu afferrò la bacchetta e la puntò tra le gambe del suo ragazzo. Amava la magia. I preservativi erano necessari quanto fastidiosi. Riducevano la sensibilità e rompevano l'atmosfera. Non era neanche sicuro che Kiyoomi si sarebbe potuto trovare a proprio agio con il lattice a contatto con la sua pelle. Ma grazie alla magia non avevano bisogno di preservativi.
Posata di nuovo la bacchetta sul comodino, Atsumu aveva afferrato la grandezza di Sakusa e l'aveva guidata alla propria entrata.
"Atsumu." il biondo chiuse gli occhi mentre quel meraviglioso suono rimbombava nelle sue orecchie ed il pene di Kiyoomi lo allargava tra le gambe.
"Omi." gemette in risposta. Lo accolse tutto dentro di sé, poi si fermò boccheggiante.
"Dammi un attimo." disse al suo ragazzo che sembrò sorpreso di dover aspettare lui – per una volta – i tempi di Atsumu. Gli accarezzò i capelli biondi e vi posò in mezzo un bacio dolce. Il serpeverde sorrise per quella tenerezza, poi provò a muoversi.
Sakusa era dotato, e di questo Atsumu non poteva che essere felice, tuttavia era da molto che non veniva allargato così, quindi gli occorse tempo. Quando iniziò a muoversi, fu subito palese il piacere che Kiyoomi stava provando. Si baciarono ancora mentre Atsumu lo cavalcava, poi il corvino acquistò sicurezza ed iniziò ad andare incontro alle sue spinte. Atsumu non avrebbe potuto chiedere di meglio. Modificò l'angolazione e la prostata del biondo venne sfiorata una, due, tre volte. Atsumu strinse una mano tra i capelli corvini e graffiò il petto tempestato di nei con l'altra. Strinse i denti e sbarrò gli occhi mentre tentava di trattenersi.
"Omi! Aspetta!" quasi urlò. Kiyoomi si fermò quasi impaurito. Atsumu lo tranquillizzò in fretta con un bacio caldo e appassionato. Voleva venire, ma non era ancora del tutto certo di come Sakusa avrebbe potuto reagire allo sperma che gli schizzava addosso. Sollevò i fianchi e si inginocchiò accanto al suo ragazzo. Gli circondò il collo con le braccia, lo baciò ancora e lo trascinò sopra di sé. Kiyoomi capì presto cosa Atsumu stesse chiedendo, quindi ripresero da dove avevano interrotto. Il corvonero accarezzò l'altro lascivo ed urgente. Gli sfiorò i capezzoli, poi li baciò ed Atsumu si inarcò gemendo.
"Ecco un'altra mia prima volta." non aveva idea che mostrare attenzione verso quella parte del suo corpo gli avrebbe scatenato quella reazione.
"Omi." sussurrò per l'ennesima volta. Gli afferrò i capelli e guidò la bocca del suo ragazzo sulla propria. Sollevò i fianchi e strusciò le due erezioni insieme.
"Metti le mie ginocchia sulle tue spalle." sarebbe stato più semplice girarsi e mettersi a quattro zampe almeno per la prima volta, ma Atsumu non voleva rinunciare a guardarlo negli occhi.
Sakusa eseguì, poi Miya afferrò il lubrificante e ne pompò un altro po' sul membro di Kiyoomi. Buttò alla cieca il barattolo chiuso sul letto, poi legò ancora le braccia dietro il collo di Sakusa e lo supplicò con lo sguardo. Il corvino non ci mise molto a capire; si allontanò quel tanto da potersi afferrare e si guidò di nuovo dentro l'altro. La nuova posizione fece in modo che il punto più sensibile di Atsumu venisse subito accarezzato. Kiyoomi spinse ancora e ancora. I piedi di Atsumu si arricciarono, una mano si ancorò alla nuca del corvino, l'altra si aggrappò al cuscino.
"Kiyoomi!" urlò trattenendo il fiato mentre le spinte continuavano veloci e potenti. Atsumu gemette e Sakusa spinse e spinse ancora.
"Dimmi che sei vicino." supplicò il biondo. Sakusa si chinò su di lui, gli succhiò il collo e gli rispose respirandogli direttamente nell'orecchio:
"Sì. Sì!" Atsumu si strinse su di lui e le spinte si fecero ancora più urgenti. Il serpeverde non resistette oltre, lasciò il cuscino e iniziò ad accarezzarsi con urgenza. Bastò poco perché venisse. Il suo ventre venne sporcato di sperma, e se anche Kiyoomi ne venne investito, non diede cenno di averlo notato o di preoccuparsene. Continuò a pompare dentro di lui mentre Atsumu finiva di svuotarsi, poi anche l'altro fu inondato dal piacere e venne gridando il nome di Atsumu.
Il corvonero si accasciò sul suo corpo e lui poté rilassare le gambe. Le intrecciò a quelle dell'altro e lo abbracciò.
"Omi," lo chiamò piano "sono sporco." disse pensando allo sperma che gli macchiava il ventre. L'altro gli rispose con uno sbuffo stanco.
"Non è vero." sussurrò prima di baciarlo sulla fronte. Il peso del corvonero era piacevolmente schiacciante e presto Atsumu si abbandono ad esso mentre gli accarezzava la schiena e si scusava mentalmente con un sorriso per i graffi che vi aveva chissà quando lasciato.
"Ti amo." gli arrivò poi il sussurro. Atsumu si paralizzò e spalancò gli occhi. Quelle due parole dovettero echeggiare diverse volte nella sua testa perché il biondo si convincesse di averle sentite davvero.
"Ti amo anch'io." disse sorridendo e quasi piangendo commosso.
Era anche quella una prima volta. Una prima volta per entrambi. La prima volta più importante.

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