CAPITOLO 2

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Due settimane più tardi, quando raggiunse Neo e Jude al solito bar, River era ancora piuttosto preoccupato dalla partenza di Samaire.

"Ehi, Riv, mi sembra che tu stia battendo la fiacca," disse Neo. "Sbaglio o dovevi portarci una relazione sulla casa per ragazze madri minorenni. Jude si occupa dei programmi di doposcuola per i ragazzi difficili e io sto lavorando ad un programma di ricerca medica."

"Ricerca medica..." gli fece eco Jude. "Sembra un progetto molto costoso..."

"Amico, se non stai attento, cominceremo a chiamarti il milionario spilorcio," lo minacciò Neo, ridendo.

"Ascolta, puoi chiamami come diavolo vuoi, ma non spilorcio."

Jude ingoiò un antiacido e lanciò un'occhiata a River.

"Non mi sembri molto in forma, Riv. Cosa c'è?"

River rispose con riluttanza.

"Ho perso una delle mie impiegati migliori un paio di settimane fa."

Neo fece una smorfia.

"Morta? Mi dispiace, amico."

River scosse la testa.

"Ma cosa dici?! La mia assistente non è morta," disse, chiedendosi come mai per lui fosse una perdita del tutto simile ad un lutto. "Samaire ha dato le dimissioni. Niente preavviso. Se n'è andata e basta. Le avevo appena assegnato il compito di fare una ricerca sulla casa per le ragazze madri minorenni."

Jude sollevò un sopracciglio.

"Magari ha ricevuto un'offerta migliore..."

"No, Jude. Ho controllato attentamente."

Neo fece un cenno al barista.

"Non ho ancora incontrato una donna che non abbia agito d'impulso almeno una volta. Sindrome premestruale, gravidanza... Diventano tutte un po' matte di tanto in tanto. Forse tornerà in sé e cambierà idea."

River si concentrò sulle parole di Neo.

'Sindrome premestruale, gravidanza...'

Scosse la testa. Non poteva certo trattarsi di gravidanza, si disse. Qualsiasi altra cosa, ma non gravidanza. Lo avevano fatto solo una notte. Certo, in quella notte lo avevano fatto cinque o sei volte almeno e ogni volta in maniera sempre più disinibita. La contraccezione era stato proprio l'ultimo dei loro pensieri. Tutto quello a cui lui aveva pensato era stato perdersi completamente in lei.

River cominciò a sudare. Non aveva mai avuto l'intenzione di diventare padre o marito. Non faceva parte dei suoi piani. Non era tagliato per nessuno di quei due ruoli. Non era il suo destino. In effetti, si era perfino convinto di non essere geneticamente predisposto alla paternità.

"Ehi, Riv, torna sulla terra!"

Neo batté sul bancone. Rideva, ma si vedeva che era preoccupato.

"C'è qualcosa che vuoi dirci, amico?"

River pensò a Samaire e scosse lentamente la testa.

"No. Non vi preoccupate per me. Porterò avanti il progetto da solo... Adesso devo proprio andare. Ci vediamo più tardi," disse e si alzò.

"Ma... E la tua birra?"

Jude era chiaramente infastidito da quello spreco.

"Neo ti ha appena ordinato un'altra birra."

UNA NOTTE NON BASTA (1 LIBRO DELLA SERIE "IL CLUB DEI MILIONARI")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora