«Oddio scusa, pensavo fosse libero qui. Posso? Devo solo prendere delle cose per papà, faccio in fretta.»
«Ma certo, non è mica casa mia.»
«Guarda che quel sacco non avrà mai la faccia di colui a cui stai pensando.» gli fece notare lei mentre chiuse l'armadio da dove aveva preso ciò per cui era andata in palestra.
«O credimi, ne sono a conoscenza. Ma ci si accontenta di ciò che si ha.» le rispose avvicinandosi alla borraccia per bere dell'acqua.
«Ma stai sanguinando.»
«Ah si, non è niente.»
«Ma come no, certo che sei proprio stupido. Dovresti riposare, hai una partita importante tra due giorni. Aspetta vieni qua. - lo invitò cercando da qualche parte un kit per disinfettare le nocche. - Certo che usare dei guanti no eh.»
«Hai ragione, ma me li sono dimenticati su e non avevo voglia di andarli a prendere. Comunque ci tenevo a dirti che mi dispiace per il ragazzo, anche per Veronica... si insomma mi dispiace per tutto.»
Si guardarono negli occhi e rimasero così per qualche secondo quando poi Sofia decise di rompere quel silenzio.
«Si può sapere cosa ti è saltato in mente?»
«Avevo bisogno di sfogarmi.»
«Ci sono molti modi per farlo, tipo parlare, calciare palloni.»
«Parlare...certo e con chi?»
«Con me.» rispose dopo un istante in cui entrambi erano rimasti muti.
«Sai, ho saputo il vero motivo per cui vi siete lasciati...» a sentire quelle parole la mora sbuffò e, avendo finito di medicarlo, si alzò .
«Ok e? Cosa vuoi che ti dica? Che sono una cogliona ad essermi innamorata di te? Fantastico lo so già, ma ti prego, non usarmi come scusa per aumentare il tuo ego.» concluse il discorso per poi tornare in camera.
Era ormai notte fonda ma la giovane era ancora sveglia, il suo cervello non ne voleva sapere di spegnersi; continuò a rigirarsi nel letto quando il suo sguardo cadde su quella lettera; così decise di leggerla.
"Cara Sofia,
So a cosa starai pensando: Federico Bernardeschi che scrive una lettera, ma dove siamo finiti?
Eppure eccomi qua, sono le 6 di mattina, dopo la partita di ieri sera, e non ho ancora chiuso occhio, se lo facessi rivedrei il tuo viso e starei ancora peggio. Ti ho deluso, ho tradito la tua fiducia, è l'unica cosa a cui riesco a pensare. Vorrei dirti tante cose, scusarmi per altrettante altre, ma elencando i miei errori non arriveremo mai a una soluzione; per questo ho deciso di scrivere di altro.
Mi ricordo la prima sera che ti ho vista: in quel locale mi sentivo completamente fuori posto, ma poi ho visto questa ragazza belissima, indossava un vestito nero ed era sola al bancone, non so con quale c0raggio decisi di andarci a parlare. Sai cosa? È stata la scelta più intelligente che io abbia mai fatto in vita mia. Con te mi trovo veramente bene, ridiamo, scherziamo, litighiamo, forse anche troppo, ma la cosa che più mi piace fare è guardarti negli occhi. I tuoi occhi sono la cosa che più mi sta mancando di te, ogni volta che mi ci perdevo mi sentivo a casa, ma ora non li vedo più: vorrei tanto sapere dove sono finiti. Non mi interessa nient'altro, veramente. Sai tra poco abbiamo un'altra partita importante ma non riesco a pensarci, ci sei solo tu nella mia testa, anzi, nel mio cuore.
In questo momento, nonostante sia tardi, ho accettato ciò che provo per te: amore, allo stato puro. Ho letto da qualche parte che solo chi è pronto a soffrire può amare; per cui, soffrirò, te lo giuro. Tu però torna da me.
Federico."Sofia rimase scossa, l'unico aggettivo con cui poteva descrivere quello stato d'animo, pensò a Federico e a ciò che le aveva scritto, non sapeva che fare. Avrebbe dovuto seguire la testa, ma questa volta la tentazione di prediligere il cuore fu troppo forte.
Si cambiò e andò a bussare alla porta della camera di Federico; purtroppo ad aprirle non fu lui ma Manuel che le disse di averlo visto uscire prima di cena ma non era ancora tornato.
Sconsolata decise di andare in mezzo al campo da calcio, si sdraiò e fece partire la musica, ma non la riproduzione casuale, direttamente la loro canzone. Iniziò a cantarla guardando le stelle quando improvvisamente la sua faccia apparve davanti ai suoi occhi.
«Cristo, che ci fai qua?» gli domandò sedendosi di scatto.
«Questo è il mio posto per pensare, e questa è la nostra canzone.»
«Dov'eri? Non che mi interessi, ma ti stavo cercando per parlarti di una cosa e Manuel mi ha detto che eri uscito.»
«Sì, ero in un locale. Che dovevi dirmi?» disse sedendosi accanto a lei.
«Ho letto la lettera. Ma non fa niente, devi riposarti per la partita, ne parliamo più avanti. » cercò di concludere il discorso prendendo il telefono per poi allontanarsi.
«No, non questa volta. - lo sentì dire quelle parole per sentire poco dopo le sue mani sui miei fianchi - Mi sono stancato di lasciarti scappare.»
«Sembriamo degli adolescenti, perché deve essere tutto così complicato tra noi? Vorrei poter svegliarmi la mattina e addormentarmi la sera con una persona accanto. E quanto stupida posso essere a desiderare che sia tu quella persona. Ho letto la tua lettera, sono le stesse cose che penso io, ma non potranno mai essere realtà. Non riesco a buttarmi con la stessa leggerezza della prima volta, vorrei tanto ma non riesco.» sputò tutto fuori con le lacrime agli occhi.
«Ehi. - iniziò a parlarle prendendole il viso tra le mani. - Non dire così, possiamo farcela, lo vogliamo entrambi. Smettiamo di pensarci, godiamoci il momento, viviamoci. Fidati di me, te lo chiedo con il cuore in mano. Non ho mai provato queste cose per nessuna, credimi. Tu mi conosci, guardami negli occhi.»
«Fede, io ti credo, vedo che sei sincero; ma se dovesse andare male qualcosa? Se dovessimo iniziare a litigare? Se arriveremo ad odiarci? Non lo sopporterei, perché io ti amo Fede.»
All'udire quelle parole Federico ebbe un solo impulso, quello di baciarla. È vero, ogni bacio con lei era stato meraviglioso, ma quello era tutta un'altra cosa. Con quelle parole la ragazza stava affidando il suo cuore nelle due mani e lui era convinto che l'avrebbe trattato come la cosa più preziosa al mondo, alla fine era ciò che lei era per lui.
«Ti amo So'. - disse lui non appena le loro labbra si staccarono - Tranquilla, non ti succederà più nulla, ci sarò io con te. Sempre.» le sussurrò all'orecchio per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
«Se mi fai ancora star male giuro che ti ammazzo.» scherzò lei con ancora gli occhi lucidi.
Ma Federico capì sapevo che non era una battuta, ma non se ne preoccupò: sapeva che avrebbe fatto qualunque cosa per non vedere più paura nei suoi occhi.
«Andiamo a dormire?» Sofia annuì così le appoggiò il braccio attorno alle spalle e andarono in camera.
I due continuarono a baciarsi sempre più passionalmente, iniziarono a togliersi i vestiti vogliosi di essere finalmente un tutt'uno. I loro corpi e i loro respiri erano in perfetta sincronia, tutto ciò fu per entrambi solo una conferma di ciò che già pensavano: erano, probabilmente dal primo momento in cui i loro occhi si erano incrociati, fatti per stare insieme.
Una volta che entrambi finirono Sofia appoggiò la testa al petto del ragazzo che iniziò a giocherellare con i suoi capelli, almeno fino a quando non si addormentò,
@fbernardeschi's story@locamanuel73
Ma voi due? Si può dire conclusa questa
soap opera o avete intenzione di mandare
tutto all'aria di nuovo?Nono, tranquillo faremo i bravi 😇😇.
Lo spero, anche perché state veramente
bene insieme.Grazie, con lei è così facile stare bene.
Mi piace davvero.Un Berna innamorato, che carino.
Si ok, ora torna alla tua di ragazza.
👋🏼👋🏼
@fedexchiesa
Mannaggia a voi, almeno non dovrò
più fare da postino.Tranquillo anzi, meno male che fai il calciatore altrimenti saresti stato licenziato. A parte gli scherzi, grazie mille Fede, senza il tuo aiuto probabilmente sarei ancora imbambolato a vedere il suo profilo.
Se non ci fossi dovrebbero inventarmi
lo so. Ora muoviti che tra poco si parte per
Wembley campione.Sisi tranquillo.
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Il pezzo mancante || Federico Bernardeschi
FanficLa nostra anima spesso si attacca ad un'altra prima ancora che la nostra mente se ne accorga, è proprio questa la storia di Sofia Mancini e Federico Bernardeschi. Lei è la figlia di Roberto Mancini e migliore amica di Federico Chiesa che conosce da...