Pov's Christian
Altro giorno, altro stage estivo. Sono le 6 di mattina e lo stage, situato a Bari, inizia oggi pomeriggio alle 16. Non ho dormito per niente, sono stanco di tutto il lavoro di questi giorni. Vado da una parte dell'Italia all'altra ad insegnare ad altre persone quello che faccio insieme a mia madre. L'unica cosa buona in tutto ciò è che ballo. Il ballo è la mia ragione di vita e sin da piccolo non ho mai messo niente davanti a esso. Fidanzate, amici, famiglia e tutto il resto sono sempre venuti dopo la danza. Mi alzo per fare colazione e vedo mia madre in cucina.
C: ''ma che ci fai già sveglia a quest'ora? non dobbiamo partire alle 10:00?''
A: '' Cambio di programma, partiamo tra un ora. Dobbiamo incontrare i genitori di uno dei latinisti, vorrebbero mandare il figlio qui in caso si trovasse bene con lo stage.'' C: ''Speriamo sia simpatico almeno, anche se questa cosa non mi ispira.'' A: '' vabbè dai oh, sii positivo. Magari riuscite a fare amicizia e lo convinci a venire qui. Ah, ha un anno in meno di te. Vai a prepararti dai.''Questa cosa non mi ispira, non voglio un altra persona nella mia vita, per di più dovrebbe venire nella scuola di danza dove vado io, nella mia ''casa'' praticamente. Non riesco a farmela andare giù, e non capisco perché. Di solito conoscere nuove persone mi piace ma questa volta non va come deve andare. Salgo in camera e mi preparo per partire, poi raggiungo mia madre al piano di sotto.
A: ''Andiamo?'' C: '' Andiamo.'' Saliamo sull'aereo e spengo il telefono. Passo il tempo a pensare a come possa essere questo ragazzo a me sconosciuto. Non so com'è fatto ne fisicamente ne caratterialmente. So solo che è un latinista... Purtroppo tutti i latinisti da me conosciuti si sono rivelati antipatici e spocchiosi, come se fossero i più bravi sulla faccia della terra, quelli imbattibili. Forse è per questo che non riesco a pensare bene del ragazzo, forse è per colpa dei pregiudizi che ho sui latinisti. Mentre rifletto mi addormento, mettendo fine alla mia fantasia. Mi sveglio 10 minuti prima di atterrare, non ricordo di essermi addormentato. Mia madre mi informa del fatto che alle 10:00 dovremo incontrare la sua famiglia, come già mi aveva accennato prima di partire. Ho solo mezz'ora per prepararmi psicologicamente e tra un po' non so neanche come mi chiamo. Cominciamo bene. Andiamo in un bar, e finalmente mangio. Mentre raggiungiamo il nostro appuntamento mi guardo intorno. Alla fine Bari è accogliente, mi sento quasi.. a casa, ecco. Tra le persone che parlano dialetto e la gente che cammina per le strade per andare a lavoro, si sente un'aria quasi familiare. Non mi rendo conto che siamo arrivati fino a quando mia madre non indica due persone davanti a noi. Credo siano loro. Ora che ci avviciniamo vedo che il ragazzo non ha quell'aria spocchiosa che immaginavo, anzi ha quasi l'area di un bravo ragazzo. Ha i capelli biondi, abbastanza mossi, è bassetto in confronto a me ed è più ''grosso'' di me a livello di corporatura, credo. Solo ora che siamo tanto vicini mi rendo conto degli occhi del ragazzo di cui ancora non so il nome, sono blu, un misto all'azzurro del cielo e del mare, i suoi occhi sono capaci di farti perdere in un mondo completamente estraneo al nostro. Mi accorgo solo ora che ho fissato il ragazzo tutto il tempo mentre le nostre madri parlavano. Ma aspetta, lui, si è accorto che lo stavo guardando... Che figura di merda. A: '' Lui è mio figlio, Christian, Viene agli stage con me, è un ballerino anche lui.''
G: '' Piacere Giulia, la mamma di Mattia'' mi stringe la mano Mattia, bel nome. Mi presento anche a lui. C: '' Piacere Christian.'' Gli rivolgo un mezzo sorriso. M: '' Piacere Mattia.'' Ricambia il sorriso. G:'' Mentre io e Anna andiamo a scuola di danza cosi che possa preparare le cose per lo stage, Che ne dite di fare un giro qui intorno? Magari Mattia può far vedere un po' a Christian la città.''
M/C: ''Si, per me va bene.'' diciamo in contemporanea. Ci guardiamo e sorridiamo leggermente mentre le nostre madri sorridono. A: '' Va bene allora, Chri ti scrivo appena finisco di sistemare le cose in sala. A dopo ragazzi.''Le salutiamo e intanto andiamo nella direzione opposta alla loro. Mi guardo intorno e ammiro la gente intorno a me. Rivolgo il mio sguardo al ragazzo di fianco a me quando inizia a parlare.
M: '' Visto che a quanto pare dobbiamo passare del tempo insieme raccontami di te.''
C: '' Mi chiamo Christian, ho 19 anni, faccio danza nella scuola di mia madre, ho finito scuola l'anno scorso, non mi reputo una persona estroversa ma mi piace fare nuove conoscenze. Ora vai tu però ahahah" M: ''Mi chiamo Mattia, ho 18 anni, faccio latino americano, sono una persona timida che fa fatica a legarsi alle persone, in fin dei conti però piace anche a me fare nuove conoscenze. Parlando di altro, hai fame?" C: " Ti direi di sì, ma ho mangiato poco prima di venire da voi." M: ''Allora vieni che ti porto al mare, non saprei dove altro portarti a quest'ora in realtà ahahah" C: " va bene andiamo"Pov's Mattia
Ho conosciuto il ragazzo che oggi presenterà lo stage insieme a sua madre nella scuola i danza dove vado, si chiama Christian, ha gli occhi verdi, un sorriso assurdo ed è più alto di me di qualche centimetro. Ha anche un sacco di lentiggini, anche se prima mi è sembrato di vedere che cercava di coprirle con la mascherina, per quanto lui potesse. Ho proposto di andare al mare e ha accettato, anche perché a Bari alle 10:15 del mattino non si può fare molto.
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𝒄𝒐𝒍𝒑𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐// Zenzonelli
Fanfictionnon voglio spoilerare niente. Ci tengo a precisare che la maggior parte delle cose che scrivo sono frutto della mia immaginazione, e che questa non è nessuna forzatura nel rapporto di Matti e Chri. Buona lettura<3