capitolo 1

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Pov's Christian
Mi ha appena chiamato mia madre, solo le 13:00 ed è ora di pranzo. Ci stiamo dirigendo in palestra e nel mentre mi perdo sempre più nei miei pensieri.
Prima, quando siamo arrivati al mare, abbiamo fatto quella che si può definire "passeggiata".
Però rispetto a prima Mattia mi è sembrato molto più chiuso in se stesso, come se fosse in un altro mondo.
Non volendo essere invadente io non ho parlato, ma lo osservavo solamente ogni tanto, fino a che lui ha iniziato a parlare spiegandomi il perché del suo cambio d'umore improvviso.
**INIZIO FLASHBACK**
M:"Scusami se ho cambiato atteggiamento ed umore ma venire qui mi fa venire in mente tante cose che mi fanno rattristare. Mio padre è malato, non si sa se ce la farà.
Quando ero piccolo, mi portava sempre qui. Mi faceva giocare con la sabbia, lo rincorrevo quando faceva finta di avermi rubato il naso e mi confortava quando ne avevo bisogno. Questo posto è la fonte dei miei ricordi con lui e sapere che ora io non posso più fare queste cose perché non riesce praticamente nemmeno più a parlare mi fa male. Ho tanta paura..."
Dice mentre gli scende una lacrima. Come d'istinto gli poggio una mano sulla spalla.
M:"Scusami, non volevo caricarti di un peso così grosso quando a malapena ci conosciamo, non voglio darti una brutta impressione. Scusami tanto"
C:"Matti stai tranquillo, nonostante la poca conoscenza che abbiamo di noi stessi io per te ci sono. Ok? Credimi, si risolverà tutto e lui starà meglio.
In caso non fosse così però non ti devi abbattere piangendoti addosso, lui se mai se ne dovesse andare per stare meglio non vorrebbe questo. Quindi sorridi sempre, e trasmettigli tutta la forza che puoi, più ora che mai."
Lui fa una cosa che mai mi sarei aspettato in vita mia, soprattutto non ora. Mi abbraccia e scoppia in lacrime, bagnandomi la maglia. Questa cosa non mi dà fastidio, anzi, ricambio l'abbraccio e lo stringo forte a me. Poi lo sento sussurrarmi qualcosa a me incomprensibile all'orecchio, ma penso che non sia qualcosa di importante e che si sta solo sfogando.
**FINE FLASHBACK**
Tutto ciò che è successo prima mi passa per la mente e quasi non mi accorgo che siamo arrivati in palestra. Vedo mia madre in lontananza e la indico a Mattia, ci avviciniamo a lei.
Mia madre ci dice che andremo al mc, adesso, così che poi mattia abbia il tempo di tornare a casa per cambiarsi e prepararsi per venire allo stage, e io anche.
Raggiungiamo la macchina della mamma di Mattia e saliamo.
Mentre percorriamo la strada per arrivare al fast food guardo fuori dal finestrino e mi perdo ad osservare il cielo, ora pieno di nuvole che sembrano cariche di pioggia.
Arriviamo e ordiniamo, nel frattempo che mia madre e Giulia parlano decido di iniziare una conversazione con Mattia.
C:" Ma tu le superiori le hai finite? ti sei diplomato?"
M:"No, in realtà no. Ho la maturità quest'anno quindi più studio meglio è. Questo mi porta a mettere un po' da parte la danza, però pensare che fra poco sarò libero di dedicarmi a quella che è la cosa che amo di più fare mi dà la forza di studiare al meglio quello che mi serve sapere. Tu invece? frequenti l'università?"
C:" No, dopo la maturità ho deciso di aiutare mia madre con la scuola di ballo e di dedicarmi completamente alla danza."
M:"Ah ok, capisco. Raccontami un po' di Bergamo, non ci sono mai stato. In caso dovessi venire li vorrei essere anche solo un minimo preparato hahaha."
C:" È una cittadina come le altre in realtà, nulla di più e nulla di meno. Ci vivo da quando sono piccolo, in caso tu venissi li ti porterei nei posti in cui c'è più casino forse, oltre che nella scuola di danza."
C:" Passando ad altro, Sei fidanzato? sembrerò troppo diretto forse però sono le prime cose che chiedo quando conosco a una persona ahaha"
M:" Oh, emh.. ahaha.. no non sono fidanzato, sono uscito da una relazione di due anni il mese scorso, non andavano più d'accordo e stava diventando una relazione pesante quindi abbiamo deciso di chiuderla li"
Neanche il tempo di accorgercene che è arrivato il pranzo. Mangiamo e dopodiché le nostre strade si dividono per quelle che saranno due ore massimo. Dopodiché ci sarà lo stage.
Io e mia madre arriviamo in palestra e finiamo di ripassare il programma che dovremo presentare dopo, ne approfitto per ripassare coreografie che avevo iniziato su a Bergamo ed il tempo passa più veloce di quel che avevo previsto. Mia madre mi avvisa del fatto che mancano solo 20 minuti all'inizio dello stage e che farei meglio ad andare a cambiarmi. Così faccio e poi mi dirigo di nuovo in palestra ad accogliere i ragazzi che parteciperanno alla lezione.

Spazio autrice

È la prima storia che scrivo, non è un granché forse. Ho iniziato a scrivere perché mi fa distrarre da quella che ormai è la mia vita. Se vi va ed il capitolo vi è piaciuto votate e lasciate un commento. <3

𝒄𝒐𝒍𝒑𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐// ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora