Luca'spov
"Lucaa! Svegliati Lu, sono le sette e mezza, tra meno di quindici minuti hai l'autobus, muoviti su!" La voce annoiata e insofferente di mia sorella Clara mi svegliò nel modo peggiore possibile. Non siamo mai andati tanto d'accordo, lei è di due anni più piccola di me ed è nel pieno dell'adolescenza: diciassette anni. Be' non mi sopportavo io stesso a quell'età figuriamoci se sopporto lei, coi suoi otto mila complessi e insicurezze. Lo so dovrei farla sentire al sicuro e proteggerla sempre, ripeterle che è bellissima e che le voglio bene, perchè in fondo è la verità, ma non sono mai stato quel tipo di ragazzo. Clara mi somiglia molto, da piccini, quando portava i capelli corti, a volte ci scambiavano persino. Entrambi con sti occhi scurissimi ele lentiggini che ci coprono le guance, anche se su di me non sono così evidenti. Oggi non ho proprio voglia di alzarmi ma ho lezione di biologia in università e non la posso perdere. Sono al primo anno e voglio dare una buona impressione. Abito in un paesino in campagna e ogni mattina mi devo alzare almeno un ora prima per prendere lìautobus che porta al centro città, dove c'è la sede dell'università, facoltà di medicina. Ho sempre voluto fare il medico, il pediatra, ma non perchè mi piacciano i bambini o cose del genere bensì perchè vedo in loro la speranza. Non si rendono conto di ciò che gli accade e sono sempre positivi, è a loro che voglio dare un'altra possibilità. Mio padre insiste continuamente "Tu sei tagliato per fare il chirurgo d'urgenza, come tuo padre" ma io non ne ho mai voluto sapere. Quella non è vita per me. Ora lo so: è il pediatra che voglio fare e medicina è la mia facoltà. Mi alzo dal letto trascinandomi in bagno, mi guardo allo specchio e vedo quel ciuffo ribelle cadermi sulla fronte, oh quanto lo odio. Mi lavo la faccia, i denti, mi vesto, infilo le mie vans preferite, prendo lo zaino e le cuffie e scendo per fare colazione. "Buongiorno amore" mi saluta con un bacio sulla fronte mia madre "Buongiorno mà, tutto bene?" le chiedo versandomi un bicchiere di latte "Si tutto a posto, stasera c'è il saggio di Clara, te lo ricordi vero? Lei non lo dice ma lo sappiamo tutti che ci tiene che tu vada.." non la lasciai finire " Certo che ci vado ma, avrà anche un carattere del cavolo ma è mia sorella. Ci vado." dissi mentre addentavoi miei biscotti preferiti."Bravo il mio Luca, la mamma va a lavoro. Ciao ragazzi". Guardai l'orologio: 7:49. Anche se mi ero preparato a tempo di record stavo per perdere l'autobus così mi precipitai fuori dopo aver salutato Clara " Ciao piccola, a stasera." mentre uscivo, non ascoltai la risposta ma dal tono di voce mi parve sorpresa. Comunque presi le chiavi e mi catapultai sull'autobus che non persi per un pelo, era pienissimo ma scorsi un posto libero in fondo. Non me ne accorsi subito ma quando la vidi nn ebbi dubbi: era Greta. No, ti prego non adesso, non ora, non ce la faccio a guardarla senza andare in tilt, sono stato un coglione e non me la merito ma ogni voglta che la incrocio per caso è sempre la stessa storia: divento scemo, tachicardia, sudore alle mani e ciao ciao. Va bene tutto ma devo sedermi sono troppo stanco oggi. La saluto come fossimo due conoscenti qualunque e mi siedo. Con le cuffie nelle orecchie fingo non curanza ma mi accorgo che mi fissa. Non mi da fastidio, lei è l'unica che non mi da mai fastidio ma se continua così mi toccherò girarmi e se mi giro vedrò ancra quant'è bella e non mi pare il caso di peggiorare la situazione. Fisso un punto fuori dal finestrino e poi quando non sento più il suo sguardo su di me, cedo alla tentazione e mi giro. Oddio, è la cosa più bella che abbia mai visto. Con quegli occhi color caffè, i capelli ramati lunghissimi e le labbra screpolate. Lei le ha sempre così, non solo ora che è inverno, anche d'estate quando c'è caldissimo, lei ha le labbra rosse e secche. Mentre guarda annoiata il telefono mi soffermo sulle sue mani, ha lo stesso smalto dell'ultima volta che le ho strette. Blu. Me la ricordo ancora quella sera, tanto che mi si forma un groppo in gola...Basta Luca, girati, non è più come prima. Girati, sei arrivato a destinazione.
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Regina di cuori.
RomanceFu come una calda mattina d'estate, quando apri la finestra e quella leggera brezza mattutina ti da sollievo dal caldo torrido, ti fa sospirare sollevata, ti migliora la giornata. Fu proprio cosí che invase la mia vita, che mi fece vivere quell'atti...