Una fitta alo stomaco

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Greta's pov

..."Ero in classe. Era novembre. Erano le 11:35. Avevamo lezione di matematica. Avevo freddo e pensavo a Luca. Ad un certo punto sento una fitta fortissima allo stomaco, sento qualcosa che mi trapassa dentro, un dolore fisico, una lama che mi taglia in due la pancia. La lezione finisce. Esco dalla classe. Salgo sull'autobus e scendo alla fermata che porta a casa di Luca. Io lo sapevo Noemi, l'avevo sentito. Suono il campanello, mi apre Giorgia. La vedo, si assomigliano tantissimo, e tutta suo fratello. Capelli lunghi, raccolti in malo modo in una coda disordinata, una felpa grande, la riconosco: è di Luca. Entro e l'abbraccio, l'abbraccio perchè lo sapevo che cosa era successo e le dovevo dare la forza per dirmelo. "Greta Luca è in ospedale, quella macchina gli ha rotto una gamba e ha una commozione celebrale. Mamma è con lui. Io devo rimanere a casa perchè c'è nonna a letto e non la lascio da sola. Papà non si è visto ma non credo nemmeno che l'abbiano avvisato".Vado in ospedale e dopo varie peripezie che ti risparmio riesco ad entare in camera e lo vedo. Quando lo vedo capisco tutto. Noemi stavo rischiando di perderlo, era messo male e i medici gli avevano indotto il coma farmacologico. Sua mamma piangeva e diceva che tanto lui li ci avrebbe voluto me, più che lei, quindi mi lasciò da sola con lui. Non feci nulla. Mi ci sdraiai vicino e iniziai ad ascoltare musica, gli misi una cuffietta e feci partire "Di sole e d'azzurro" di Giorgia. La ascoltammo tutta e poi mi sedetti guardandolo in viso. Aveva un mucchio di fili attaccati addosso ed io gli accarezzai la guancia, gli diedi un bacio sulla fronte ed in quel momento capii. Lo amavo Noemi. Erano cambiate le cose tra di noi, quel rapporto strano che ci legava facendoci vivere in simbiosi era amore. Scoppiai a piangere e gli sussurrai nell'orecchio che ero lì e che lui non mi avrebbe dovuta lasciare. Si fece sera e dovetto tornare a casa. Nei giorni successivi andavo sempre a trovarlo ma non c'erano mai miglioramenti. Passarono due settimane poi arrivò il giorno. Era un sabato e stavo dormendo, mamma mi chiamò a gran voce ed io scesi di corsa, disse che la mamma di Luca aveva chiamato, disse che Luca si stava svegliando. In quel momento il cuore mi esplodeva di felicità, corsi di sopra e mi vestii. Quando mi guardai allo specchio per pettinarmi vidi la collana che portavo al collo, la portava anche Luca, dal primo giorno che ci siamo incontrati, era una medalgietta con scritto "Bau" che poi era il nome del suo cagnolino. Era qualcosa di stupido forse ma non ce l'eravamo mai tolta ed ora guardandola mi sentii strana. Come se quella collana mi dovesse ricordare qualcosa. Non ci pensai e dopo aver fatto colazione andai all'ospadale. Entrai nella stanza dove sua mamma stava parlando coi medici. "Marta posso entrare? Sta bene Luca, si?" le chieso tremando. "Greta entra pure, ma forse è meglio che tu sappia una cosa.." Non la lasciai finire ed entrai catapultandomi vicino al letto di Luca " Luca! Eccom, ti sei svegliato! Sono qui, fatti abbracciare, non me ne vado." dissi con un entusiasmo destinato a durare poco."Ciao...Ma, scusami non ti riconosco. Chi sei?". Mi cadde il mondo addosso.


Noemi's pov

Siamo sedute a questo piccolo tavolo bianco pieno di fiori. Siamo sedute una di frote all'altra. In mezzo a gente che non si accorge di noi, o forse si, be' non è importante. Siamo sedute e io la guardo neglio occhi. La vedo. Vedo il nodo in gola che le si sta formando. Quegli occhi scuri che si appannano. Quella forza e quel temperamento esitare per un attimo. La vedo mentre ricorda quello che l'ha cambiata. La vedo mentre mi confida una parte di se che forse non ha ancora superato. La vedo e mentre la guardo vedo un po' anche lui. Vedo un po' anche quel ragazzo con le vans rosse e il ciuffo ribelle sulla fornte. Quel ragazzo con le lentiggini che ama giocare a calcio. Quel ragazzo sveglio e intelligente che si perde leggendo le poesie di Emiliy Dickens.Lo vedo, Luca. Lei Luca ce lo ha dentro e non se lo toglie più, lei Luca ce l'ho negli occhi, nei gesti che fa, nel modo di parlare, nel modo di gesticolare e arruffarsi i capelli. Lei Luca ce l'ha nell'anima. Non so cosa dire e la lascio piangere, da sola, come si sente adesso, come forse è da tanto, come forse si continuerà a sentire per molto. L'abbraccio, la stringo forte e ordino due piadine al prosciutto e il gelato alla fragola.



Angolo autrice <3

TATAN!Ecco che il passato si schiarisce. Ma è solo l'inizio. Fatemi sapere se i capitoli sono troppo corti o vanno bene per voi. Un bacione piccoli angeli. :)

Regina di cuori.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora