Ottava Parte

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Spalancò le palpebre e guizzò in avanti, respirando affannosamente.

- Kris, sei vivo! Eravamo così preoccupati! - qualcosa di soffice lo abbracciò stretto, affettuoso: era Ralsei, senz'ombra di dubbio, ed era concreto...tangibile. Ricambiò il gesto, tirando un sospiro di sollievo: ancora una volta ce l'aveva fatta, per un soffio!

- Non farlo mai più, Kris! -scherzò Susie, tirandogli una pacca sulla spalla in modo spiritoso –Ci hai fatto prendere uno spavento! Fortuna che il tuo amico aveva ancora in serbo qualche preghiera! -

Il bambino si guardò intorno, un po' spaesato. Si era aspettato di trovarsi sopra un veicolo, ancora un po' ammaccato, ma i suoi alleati lo avevano rimesso perfettamente in forma e in quel momento il luogo dov'erano pareva alquanto diverso da una ferrovia arrugginita e sconnessa: non c'erano rotaie, neppure riflettori e...che fine aveva fatto Spamton?

GRAAA-A-A-A-AOORRR-R-R-R!

Un ruggito cacofonico e fragoroso fece tremare le pareti che li proteggevano, facendo precipitare alcuni piccoli calcinacci. Kris s'impietrì, seguito dagli altri due suoi compagni che si tapparono le orecchie. Passi pesanti risuonarono e un bianco tacco a spillo comparve fugacemente oltre la fessura nella quale si erano riparati. Si udì un cigolio disturbante di meccanismi non oliati a dovere e i tre si guardarono, terrorizzati: il robot si stava abbassando nella loro direzione. Rapidamente si spiaccicarono ai muri, in silenzio, per non essere notati. La faccia del burattino si avvicinò alla fenditura, proiettando la luce dei suoi occhi sul lato opposto. Si mossero a destra e a sinistra, scrutando l'area, poi la sua testa iniziò ad addentrarsi; il gruppo vide il suo naso lungo e appuntito sondare l'aria.

Il ragazzo percepì la paura crescere all'impazzata e la fronte bagnarsi di una fontana di sudore: il mostro avrebbe facilmente potuto accorgersi della loro presenza e l'unica soluzione che aveva in mente sarebbe stata molto rischiosa; ma non c'era altra via, se non tentare. Spamton si era intanto girato a esaminare un anfratto accanto a loro e Kris attese che si voltasse verso di lui; quindi avanzò facendo un cenno a Ralsei e a Susie. Gli vennero dietro e insieme sgusciarono quatti quatti sotto il mento dell'automa. Dopo che ebbe controllato tutto, lentamente si ritirò. Erano salvi.

- Se ti stavi chiedendo...cosa fosse successo...mentre eri nel mondo delle idee, penso che ormai non ci sia bisogno...di spiegazioni. - borbottò Susie sottovoce, ansimando ancora per il momentaccio appena superato – È da ore che va avanti...con questo casino! Non lo...sopporto più! -

- Kris, ricordi quando i trabiccoli sono schizzati a tutta velocità? - chiese Ralsei gentilmente – Avevi accennato a un piano su come fermare Spamton-NEO. Ecco...se ce ne vuoi parlare, questo è il momento perfetto! -

Il guerriero annuì. Ormai non c'era più tempo da perdere e, se avesse aspettato a rivelare il suo segreto, quell'occasione non si sarebbe mai più ripetuta. Dovevano sconfiggere l'angelo di ferro a ogni costo ed estinguere la Fonte; perciò la sua risposta non tardò ad arrivare: con un gesto li radunò a sé e si approntò a illustrare loro il da farsi.

- Questo. - frugò sul mantello e armeggiò per qualche secondo; poi tirò fuori un sassolino legato a un oggetto piccolo, lungo e molto sottile che mostrò al duo.

- Un...filo? - domandò Susie, vagamente delusa – Perché un filo? -

- Taglia! - le ordinò, imitando con le dita un paio di forbici.

- Uhm...va bene. - gli rispose, imbarazzata, e premette la lama contro la cordicella: la roccia cadde e Kris la afferrò prima che potesse toccare terra e fare rumore. Per cui la porse al Principino.

- Libertà! - sussurrò, indicando la pietra.

- Filo...tagliare...ma certo, Kris! - esclamò Ralsei entusiasta, dopo una breve riflessione – Il ciottolo è Spamton, dico bene? In fin dei conti, ciò che vuole è la libertà, no? Non dobbiamo fare altro che mozzargli le corde! -

Un[CHAIN] the Heart - L'Angelo di FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora