Nona Parte

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Kris avrebbe giurato che fosse stato Spamton a farli scattare, ma stavolta non fu così. In effetti, era stato lui il primo a riproporgli l'affare, per cui la decisione adesso spettava a lui. Tutto tornava, poteva agire quando e come voleva.

- SU...METTERAI QUEL [Piede] LÌ SOPRA? - insistette il robot, vedendolo incerto.

Il bambino non se lo fece ripetere: deciso, spostò la gamba e pestò il pedale. La ferraglia schizzò come un fulmine e lui si sbilanciò, reggendosi con una mano per frenare la caduta, mentre procedeva verso l'ignoto. L'adrenalina crebbe nuovamente, insieme al vento generato dalla velocità che gli spettinava i capelli. Avanzava vertiginosamente, accompagnato dal fracasso delle rotaie, e ben presto si accorse di essere da solo: l'automa non lo stava ancora inseguendo e i suoi amici erano rimasti al punto di partenza. Percepì una lieve tensione: a cosa doveva un simile comportamento? Che intenzioni aveva quella marionetta losca?

Poco a poco, avvertì un'enorme porta di metallo aprirsi e il corridoio intorno a lui trasformarsi, amplificandosi; i binari si moltiplicarono e si intricarono; all'orizzonte distinse altre vetture in movimento, uguali alla sua, ma vuote. Osservò a bocca asciutta lo spettacolo che stava prendendo forma davanti a sé: dal terreno cominciarono a stagliarsi in alto bizzarre strutture, simili a grattacieli, ridenti facce di Spamton sulle loro sommità, e strade illuminate si diramarono tra un edificio e l'altro. Cos'era diventato quel luogo inospitale? Una città? Non si aspettava minimamente che il sotterraneo di Regina nascondesse una gigantesca e lugubre metropoli costruita a immagine e somiglianza di quell'affarista. Ne fu affascinato, ma  contemporaneamente...rabbrividì.

- [Splendida], NON TROVI? - risuonò la voce del burattino, dietro di lui.

Kris si voltò immediatamente: lo aveva raggiunto in breve tempo e volava beato nel cielo buio e artificiale, le corde che tintinnavano a ogni suo battito d'ali.

- PROPRIO A MISURA DI [PEZZO GROSSO]!! - esclamò.

In lontananza, anche Ralsei e Susie si erano uniti alla gita turistica, mantenendosi distanti da lui, come avevano pianificato.

- IMMAGINA, KRIS: IO E TE PADRONI DEL [Mondo]! SAREMO I SOLI A FARE LE [Chiamate]E TUTTO QUESTO...TUTTO NOSTRO!! - esultò, ammirando il panorama e librandosi come un'aquila possente - DEVI SOLO...[Rispondere allo Squillo]!!! -

Nel pronunciare quella frase, il suo braccio iniziò a mutare aspetto e rapidamente assunse le sembianze di un telefono che trillò acuto.

- [Pr4nto]? - rispose, poggiandoselo al sensore auricolare - COSA!? CHE? DICI SUL SERIO!? -sbalordito si rivolse al ragazzo - È PER TE! -

L'arto si modificò ancora e divenne un cannone che si apprestò a caricare. Il guerriero trasalì: era puntato su di lui! Si mise subito sulla difensiva, lo scudo saldo e l'anima pronta a far fuoco. I colpi non tardarono ad arrivare: l'arma di Spamton prese a vomitare ordigni rotanti, azzurri e bizzarri. Kris li esaminò meglio: non erano bombe; erano uova! Avrebbe voluto ridere a quella vista, ma sapeva bene che, alla minima distrazione, di lui non sarebbe rimasto altro che frittata. Sparò più raffiche che poté e i gusci si distrussero al tocco dei suoi proiettili, ma non riuscì a contrastarli tutti. Molti di essi si schiantarono sul carretto e si schiusero, rivelando nientemeno che...tanti piccoli Spamton!

Oh...NO! Conosceva quella mossa e aveva già avuto la prova di quanto fosse...irritante. I pupazzetti lo assaltarono, aggrappandosi a lui come affamati e mirando alla sua luce. Alcuni saltellavano allegramente nel tentativo di acchiappare il bottino, mentre altri si limitavano a mordicchiarlo in maniera alquanto fastidiosa. Kris si dibatté, cercando di cacciarli via, ma erano in troppi, ne era quasi completamente ricoperto e lo stavano immobilizzando.

Un[CHAIN] the Heart - L'Angelo di FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora