5.

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Quella mattina per Manuel era la resa dei conti. Avrebbe parlato con Simone, ci avrebbe smezzato una sigaretta e gli avrebbe consegnato l'ultimo post-it e il caffè che sperava essere uno dei primi di una lunga serie insieme a lui. Era uscito di casa con una buona mezzo'ora d'anticipo, perché di arrivare in ritardo da Simone non ci avrebbe neanche pensato. E ora si trovava lì, poggiato al muretto di fronte all'edificio,impaziente di vederlo. Il profumo dell'altro ragazzo penetrò immediatamente le sue narici e alzando lo sguardo, poteva scorgerlo di fronte a lui, a pochi palmi dal suo viso.

«ehi Manu»

«buongiorno a te Simone, siamo particolarmente belli stamattina»

«grazie uhm anche tu lo sei. Mio padre mi ha dato questo come porta fortuna»

«da quando si regala un accendino ad un figlio che non fuma come porta fortuna?»

«a quanto pare sapeva che avrei incontrato qualcuno a cui sarebbe servito»

«e guarda caso proprio oggi ho dimenticato il mio»

Molto credibile, Manuel.Per fortuna il suo lo aveva nascosto così a fondo nello zaino da non poterlo recuperare in quel momento.

«ecco vedi, ti completo»

Dillo. Dillo! Fatti avanti.

«come dice la poesia di De Luca, un due che non si può dividere con niente»

Lo aveva detto. Il primo indizio era andato. Simone poteva intuirlo il riferimento, no?

«l'ho già sentita, sai? Che coincidenza»

Quindi sei tu? Sei tu che mi mostri il tuo amore con la poesia? Dimmelo Manuel.

«che famo? Ce la smezziamo?»

Cercava di sviare l'argomento. Fatti coraggio, Manuel.

«usiamolo sto porta fortuna, chissà mi infonde un po' di coraggio, mh Simo?»

Simone era impegnato a fare altro. Il suo sguardo oscillava tra le dita affusolate di Manuel che impugnava l'accendino e le labbra fin troppo rosee da cui pendeva la sigaretta. A lui mica importava di quella sigaretta, avrebbe potuto osservare Manuel fare qualsiasi cosa senza voler nulla in cambio, se non ottenere una visuale che chiunque avrebbe invidiato.Manuel era il più bello del Da Vinci e Simone ci sarebbe annegato nei suoi occhi.

«sai Simo – accenna con voce tremante il più grande – anche oggi ho un post-it per te, ma voglio dartelo di persona»

«un post-it come quelli che ho trovato sul mio banco gli scorsi giorni?»

Si sta dichiarando, il più bello si sta dichiarando a lui.

«è il momento che il famoso M si riveli, non credi?»

Stai andando forte, Manuel. Andrà tutto bene, vero? vero.

 «è anche il momento di dare un volto al mio ammiratore, quindi?»

Dimmi che sei tu. Dillo. Per favore.

«secondo me il tuo ammiratore è proprio qui davanti a te»

Oh.

«lo sapevo! Nel senso, sei tu! Manuel!»

«eh ti pare? Non è che conosci un altro Manuel e te ne vai con lui, no?»

«ma no, sei l'unico.»

«anche tu sei l'unico. È stato un colpo di fulmine a ciel sereno il mio.»

Stava trafficando nelle sue tasche, cercando il post-it della giornata. Sperava con tutto sé stesso che Simone avrebbe apprezzato quella poesia. Sarebbe stato l'inizio di tutto.

«tieni, questo è per te»

Leggilo. Poi bacialo. Okay Simone. Puoi farcela.

«posso, uhm, baciarti? Non riesco più a trattenermi»

La risata cristallina di Manuel sovrastava il lieve chiacchiericcio che si era formato vicino al muretto, portandolo a poggiare dolcemente le sue mani sul viso di Simone e far scontrare le loro fronti. Poi i loro nasi, respirandosi addosso.

«non devi neanche chiedere, sai?»

Con quella frase, Manuel azzerò definitivamente le distanze tra di loro.Si baciarono per quella che sembrava una eternità. Se ne stavano lì, l'uno nelle braccia dell'altro mentre la campanella suonava, gli altri si affrettavano ad entrare. A loro non importava. Erano nella loro bolla, loro due e nessun altro.

«Manuel, che ti avevo detto sul fare i piccioncini davanti scuola?»

«me lo sta dicendo da padre del mio ragazzo o da professore di filosofia?»

«sai cosa, Manuel? Amoreggiate quanto volete, siete terribilmente felici da far venire il voltastomaco. Iovado che è meglio»

Una volta rimasti soli, si accomodarono al chioschetto lì vicino.

«un caffè per ricominciare davvero, mh?»

«solo se mi dedichi ogni giorno una nuova poesia che ti fa pensare a noi»

«sei in ogni poesia che leggo, non ho via di scampo.»

Simone continuava a leggere e rileggere quella poesia. Era per loro, per il nuovo inizio, insieme.


«Se saprai starmi vicinoe potremo essere diversi,

se il sole illuminerà entrambi

senza che le nostre ombre si sovrappongano,

allora sarà amoree non sarà stato vano aspettarsi tanto.»




ciao amic! siamo giunti al termine di questo insieme di parole che volevo condividere con voi. spero in qualche modo abbiate apprezzato. ringrazio chiunque abbia letto, lasciato un commento o una stellina. vi voglio bene. un bacino ad user actionratio che è sempre qui a dedicarmi parole carine. concluderò qui i miei deliri, a presto. sempre vostra, mary <3

di post-it e innamoramenti nei corridoi -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora