Capitolo 4

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pov's luigi

avevo lasciato andare Luca, che era andato ad aiutare albe con un pezzo, e poi avevo bisogno di stare da solo e penso lo avesse capito.

mi siedo sul pavimento, davanti allo specchio e osservo il mio riflesso, ho gli occhi ancora rossi dal pianto e sono stanco, ho bisogno di amare o forse provo un affetto molto forte e non so metterlo nero su bianco allora mi rifugio dove ho sempre fatto: nella musica.

vado fuori, sto per fumare ma dentro mi sento che alex mi direbbe si non farlo, che fa male e tutto quindi quasi come avessi angioletto e diavoletto sulla spalla poso la sigaretta e prendo carta e penna, le parole vengono quasi sole.

"La prima cosa che penso quando mi sveglio mi infilo i vestiti e sembro te
Ho ancora la tua pelle addosso, sulle ossa
il tuo inchiostro addosso, sulle ossa"

sta frase per assurdo mi ricorda Luca, un giorno di questi mi stavo vestendo e senza volerlo finisco a vestirmi come si vestirebbe alex, e mentre mi specchio salta fuori luchino...

luca: «ti manca così tanto alex che ti vesti come lui?»

luigi: «non sono vestito come alex!»

luca: «vuoi che te lo porto qua e vi confronto?»

luigi: «no no mi fiderò del tuo spirito osservativo»

poi si era aggiunto albe e come al solito quando c'è lui luca perde la connessione al mondo

a: «ciaooo»

lucas «albee»

fa luca girandosi verso di lui, con lo sguardo perso, che teneri, io zitto zitto esco dalla camera e vado in cucina

muovo la testa per risvegliarmi e tornare alla realtà


"La prima cosa che penso quando t'incontro scelgo te.
Ho ancora il mio sbaglio addosso, sulle ossa
Il tuo sbaglio addosso, sulle ossa"

portavamo addosso mille sbagli, mi prendo colpe non mie ma è lui a non voler cambiare idea non io, anche se io sotto sotto non penso cos'ho detto


"e niente è così, niente è così na na
niente è come noi na na na na na
e niente è così, niente è così na na
niente è come noi"

vorrei solo tornare indietro adesso.

"Tu tienimi stanotte
domani non lo so
ma chi se ne fotte
No tu tienimi stanotte
Andiamo di poesie
le tue le mie
le cose che stanotte
non possiamo fare ma rimarranno fatte
tu tienimi stanotte
Tu tienimi stanotte"

scriverei qualsiasi tipo di canzone e farei mille notti in bianco pur avendo una sveglia pronta a suonare alle 7 e avendo 12 ore di lezione e palestra.

mi fermo un attimo, e in attesa di un'altro botto di ispirazione mi faccio un caffè, che aiuta abbastanza.

rientro e sento qualcuno suonare, non voglio disturbare quindi mi appoggio alla parete e mi sporgo con la testa, riconoscendo una testa mora e degli orecchini con una piuma e capisco che è alex.

ritraggo immediatamente la testa e sto seduto a terra ad ascoltarlo col cuore in gola, senza un vero motivo.

dopo un 20 minuti lo sento andare di là e allora mi faccio il caffè e torno fuori.

una volta tornato a contemplare il foglio mi viene l'ispirazione e continuo

"Sei l'ultima e la prima volta
tienimi stanotte
c'è un cuore che sanguina
(senza te)
Se non ti va la prima volta
tienimi stanotte
c'è un sole che lacrima
(senza te)"

ritornello apparentemente ripetitivo ma con la giusta base potrebbe funzionare.

"E sono al tappeto
m'innamoro sicuro
il mondo è una bestia
nei tuoi occhi mi curo"

non che io alluda all'ascoltarlo suonare seduto per terra ovviamente, beh no in realtà anche però soprattutto agli eye contact di quando ci abbracciavamo e tutto andava bene.

"Sei l'ultima e la prima volta nanananana
L'ultima e la prima na na
Tu tienimi stanotte
Domani non lo so
ma chi se ne fotte
No tu tienimi stanotte
Tu tienimi stanotte

Sei l'ultima e la prima volta
tienimi stanotte
c'è un cuore che sanguina
(senza te)
Se non ti va la prima volta
tienimi stanotte
c'è un sole che lacrima
(senza te)"

ripetere il ritornello mi sembra funzionale, resta in testa e il significato è effettivamente concentrato.

porto il testo di là, e domani ragiono bene sul da farsi

Ripartiamo da zero // Alex e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora