Pov's Alex
Sono andato in camera mia con la speranza di riuscire a scrivere qualcosa, inutile dire che il tutto fu fatto invano.
Stavo contemplando lo schermo con il foglio bianco in attesa di qualche idea che piombasse a farsi posto nella mia testa ma senza un responso, quando all'improvviso sento la voce di maria e faccio un sussulto
m: «ehi malinconico»
a: «ehi»
m: «come va?»
a: «non benissimo tu?»
m: «come mai?»
a: «non riesco a scrivere»
che brutto che era ammetterlo ad alta voce, è letteralmente verbalizzare pienamente la cosa e forse anche affrontarla, ma fa male davvero; mi sono sempre espresso in musica proprio perché sono una persona silenziosa e avevo bisogno di una chiave ad aprire il mio mondo e ora che mi sembra non ci sia mi sento come se stessi fissando una serratura, seduto a terra senza la forza di alzarmi.
m: «è successo qualcosa che ti ha scombussolato?»
a: «credo di si»
m: «e ti va di parlarne?»
no non mi va, ne ho proprio bisogno.
a: «si, è iniziato tutto ieri con la litigata con luigi»
m:«lo immaginavo»
a:«mi sento in colpa»
m:«e rattoppi facendogli un frullato?»
mi dice ridendo, per spezzare l'aria fredda
a:«non so perché l'ho fatto»
era vero, avevo agito d'istinto, mi era venuto naturale.
m :«l'hai fatto persino senza zucchero affinché potesse berlo, sei silenzioso ma tanto premuroso»
a:«tanto tanto no, sono anche spontaneo»
m:«e la tua spontaneità lui la apprezza»
a:«per favore non dirgli che l'ho fatto io»
m:«no, non ti preoccupare»
a:«grazie»
m:«allora, vuoi provare a chiarire o fare frullati per il tempo che passerete qui dentro?»
a:«a parole non me la cavo lo sai»
m:«beh possiamo pur sempre capire che cosa dirgli prima di come»
a:«giusto»
m:«allora che pensi malinconico?»
a:«ho detto cose che non pensavo e tutto questo mi dispiace perché si che dico le cose come le penso ma a parlare non ero io, era la rabbia e la pressione del momento»
m:«dici che lui lo sa?»
a:«si ma è ancora accecato dalla rabbia ed ha tanta negatività addosso»
m:«e questo come lo sai?»
a:«principalmente perché sta fumando di più e lo fa per sfogo e poi gli occhiali, li mette quando non sta bene e non vuole far vedere gli occhi perché sa che il suo sguardo tradirebbe la sua parola...»
m:«quindi gli lasciamo il tempo di sbollentare?»
a:«mhh si, decisamente sarebbe meglio»
m:«sei un po meno turbato?»
a:«ho le idee più chiare dai, grazie»
m:«se hai bisogno di parlare ci sono lo sai»
a:«si, grazie»
m:«prego, ciao»
dice affuttuosa
a:«ciao»
rispondo sorridendo.
Vado poi in cucina e passo davanti alla camera di luigi, e senza volerlo sento dire il mio nome dietro la porta
l:«alex»
poi sento la voce di luca rispondergli
lda:«parlargli...»
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Ripartiamo da zero // Alex e Luigi
Hayran Kurgudopo un duro litigio, tornerà mai la pace tra Alex e Luigi...chissà, continuate a leggere per scoprirlo. Questa storia a pezzi sarà collegata a quella di LDA e Albe quindi vi consigliamo di leggere anche quella.🥰