Una strana luce bluastra prende il posto delle calde sfumature del tramonto.
Mi ritrovo io, sotto al mio letto rialzato, seduto a terra, vicino alle chitarre, è il mozzicone di j.
Il mio sguardo è fisso su un punto in particolare, un punto inesistente, mi sento gli occhi pesanti.
Ho due occhiaie viola come se mi avessero menato, occhi rossi come quelli di un coniglio.
Le nuvole grigie non ci sono più, scomparse, il cielo è blu, un blu non notte, direi più un blu elettrico scuro.
Si spegne la musica, ritorna, violento, il nostro coinquilino silenzio.
Ho ancora quel dannato mozzicone in mano, giallo, l'olio ha impregnato la carta del filtro.
L'accendino mi chiama.
Il filtro giallo scuro mi ammicca.
So che non lo dovrei fare... penso tra me e me tutte le volte...
La fiamma avvolge il filtro giallo che prende fuoco lentamente, soffio sulla fiammella, esce il fumo.
Flash. Dieci secondi in cui non capisci più un cazzo e sai di aver fottuto la tua stessa vita.
Non ci vedo niente.
Tutto nero.
Un boato.
Sono sul pavimento, praticamente a pecora, culo in aria e faccia a terra.
Mi esce il sangue dal naso. Il calore del fumo avrà rotto un capillare.
Finisce quel breve lasso di tempo.
Eccomi di nuovo qui, da solo, dentro una stanza claustrofobica, immerso ancora nella prepotente luce blu.
Il mio sguardo è perso nel vuoto.
Sento i rumori molto più chiaramente.
"Allora non è puro silenzio quello che mi circonda", penso, mentre le macchine sfrecciano sotto al palazzo.
I clacson mi infastidiscono più del solito.
Mi affaccio, una fila kilometrica si staglia dove prima vedevo solo il silenzio.
Il mondo è più chiaro.
Dovrei smetterla di fumare, la vita sembra meglio.
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Diario tossico
Fiksi Umumo come preferisco definirlo: lento declino di una vita borghese, che respingo al fine di non lasciare troppa tristezza dietro di me dopo la mia scomparsa, scandita da fumo ed alcolici