Il ragazzo si stende accanto a me col fiatone mentre io mi sento già più lucida e già più pentita delle mie azioni. Ho paura di come avrebbe agito Kyu o Chaerin appena lo avrebbero saputo, oppure...Hyunjin.
No, lui non lo deve sapere. Non lo saprà.
La porta inizia a creare rumori e noto che è solo qualcuno che sta bussando. Chi è? Provo ad alzarmi ma un dolore fitto alla schiena e alle gambe mi trafigge.Yeonjun apre la porta e non vedo più nulla, nonché Yeonjun per terra con una mano che copre il naso sanguinante. Alzo gli occhi e...c'è Hyunjin, sulla soglia della porta, che guarda minaccioso Yeonjun.
<Come hai osato toccarla?> chiede con un tono diverso; non lo riconosco più ed è solo colpa mia.
<Non...è stata lei a volerlo...> non finisce nemmeno la frase che lui lo prende dal collo e, con tutta la sua forza, lo alza e lo sbatte al muro. Urlo.<Hyunjin! Fermati! Ha ragione! Sono stata io a non fermarlo...ero...sono ubriaca. Non capivo nulla e volevo solo buttarmi e togliere tutta quella tensione che avevo e appena ho incontrato lui...l'ho trovata l'occasione perfetta, ma ti ripeto, non sono lucida, non so nemmeno cosa sto dicendo adesso, potrei dire cazzate assurde e non accorgermene> guardo le sue scarpe confusa e piena di sensi di colpa.
<Veramente? È tutto vero?> non capisco il suo tono. <Sì...mi dispiace.> lo guardo negli occhi e vedo per un solo secondo una tristezza infinita, sostituita da una rabbia sorprendente.<Alzati, sono le 4 del mattino, dobbiamo andare a casa tutti, ti accompagno io. Muoviti> non mi guarda più negli occhi.
Avevo rovinato tutto, pure il suo sguardo.Saliamo in macchina e non ci guardiamo ne parliamo più, e nessuno ha intenzione di farlo: siamo in quattro in una macchina e la tensione sembra solo su di noi.
<Hyunjin...> provo a dire. Lui non mi risponde, non mi guarda, non mi da attenzione, non so se posso parlare.
<Mi dispiace, veramente. Non l'avrei mai fatto, non sono il tipo...> mi interrompe subito freddo e diretto. <Ti è piaciuto? Sei arrivata all'orgasmo?> tutte quelle domande non sembrano così imbarazzanti per lui, soprattutto con altra gente.
<Io...non lo so...>
<Pensaci bene.> risponde freddo. Non mi guarda più e a me...mancano i suoi occhi.
<No, per niente. Sì, sono arrivata all'orgasmo ma...solo per i miei pensieri, non per lui> rispondo; non voglio e non gli avrei mai detto i dettagli.<Pensieri?> il suo tono si addolcisce improvvisamente e io mi tranquillizzo sempre di più. <Sì.>
<E a chi pensavi?> è tornato quel suo tono attraente e seducente, sono sollevata di questo ma all'insieme terrorizzata. <A chi? A...nessuno...> rispondo. Sono terribilmente imbarazzata e ci sono molte motivazioni per esserlo; sembra consapevole di tutto lui, sa che ho pensato a lui eppure lo vuole sentir dire da me.
<Pensavo a te...> sussurro verso di lui e lui mima un sorriso di vittoria con la bocca, è soddisfatto. Io non so cosa ha cambiato le cose, ma è tornato tutto come prima e questo mi basta e avanza.<Non andare mai più a letto con qualcun'altro che non sia me.> risponde sussurrando. Degli altri due non ne so nulla; probabilmente stanno dormendo, ma non si stanno facendo sentire e quindi li prendo per addormentati.
<È diverso, non ci vado nemmeno con te.> guardo fuori e desidero non parlare più, non ascoltare nessuno e stare in pace. Mi sento soffocata, ma i finestrini non si aprono. <Apri i finestrini...per favore> dico velocemente.
<Non mi stai ascoltando però> lo guardo subito male e lui smette immediatamente di giocare. Non so esattamente cosa mi sta prendendo ma ho bisogno di aria, so solo questo. <Tutto apposto?> chiede preoccupato.<Apri i finestrini, ti ho detto! Almeno il mio!> alzo la voce. <Sono rotti, non sono ancora andato a ripararli...> dice cercando comunque di abbassarli. Non ho solo bisogno di aria: ho bisogno di uscire di qui. Mi manca l'aria e sto per scoppiare a piangere.
<Fermati, ho bisogno di scendere> dico con il poco fiato che mi resta.
<Non posso lasciarti in mezzo alla strada. Pazienta, siamo quasi arrivati, mancano...> non riesce nemmeno a finire che mi nota scassare la portiera per cercare di aprirla.
<Fammi uscire! Mi manca l'aria...ho bisogno di aria...ho bisogno di uscire da questa cazzo di auto. Fammi scendere, per favore.> inizio a respirare rumorosamente e forte.